martedì 24 novembre 2015

Il Gufo Giallo (94)


Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli

Giudizio n.  94

 L'incanto delle sirene
Gianni Biondillo
Guanda

 

 

 

Turista per caso in mondi paralleli

 

Biondillo mi è simpatico, dal vivo, perché è ironico e irriverente. Meno quando scrive: cade troppo spesso nella trappola del luogo comune o del manierismo noir.  Quest'ultimo romanzo ultima fatica non è molto gradevole, pieno di personaggi con troppa introspezione e troppa minuta descrizione: ma il lettore non deve proprio essere "in fabula"? Le scene con azione, chiamarle "d'azione" sarebbe troppo, si dilungano in particolari e minutaglie che annoiano.

Si dice  che "la strada dell'inferno è lastricata di buone intenzioni". Biondillo ne ha tante, cerca battute divertenti e non le trova che a volte, cerca d'interessare il lettore con interessanti descrizioni dei due volti più estremi di Milano (le periferie degradate e l’ambiente un po' stronzo delle sfilate di moda), ma gli cade addosso un castello di carte, anzi di cartoline. E' il castello del Regno di Maniera. E' un errore che capita di commettere a chi scrive: avventurarsi in luoghi non tuoi te li fa vedere da turista. Turista per caso. Il mondo della moda va vissuto da dentro, se no si ricalca "Il diavolo veste Prada". Le periferie... non tutti sono Pasolini e lui ci stava e c'è morto, in periferia!

L'autore cerca di ravvivare i dialoghi con ardue prove dialettali. Note di colore stonate assai che stridono tra le pagine sciape che si dilungano senza meta. Soprattutto sono stonate, sbagliate. Ho amici cari in Veneto (ho chiesto), ho lavorato diversi anni a Roma (ho ascoltato), sono toscano: Biondillo non mi freghi!

Il sesso è malamente inserito, senza avere nessuna funzionalita: per far ciccia. Non è col richiamo a smagliature o cellulite che si salva la faccia!

Che dire poi dell’indagine? La narrazione  dovrebbe  svilupparsi attorno ad essa, salire all'apice. E invece, no. Il montaggio è professionale ma la suspense è assente (anche perché ricercata attraverso meccanismi un po' banali) e la dinamica  è prevedibile, "debole" e tutt’altro che originale. Accettabile, se sei indulgente, il romanzo con molte storie "toccanti" dei personaggi collaterali, mediocre (non posso essere indulgente su questo punto) il poliziesco-noir.

Ciononostante, Biondillo continua a restarmi simpatico: nonostante il successo continua a comportarsi come un esordiente. E' un atto di grande coraggio.

 

Voto ***/5

 

 

 

 

 

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