Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
Giudizio n. 94
L'incanto delle sirene
Gianni Biondillo
Guanda
Turista per caso in mondi paralleli
Biondillo mi è simpatico, dal vivo,
perché è ironico e irriverente. Meno quando scrive: cade troppo spesso nella trappola
del luogo comune o del manierismo noir. Quest'ultimo
romanzo ultima fatica non è molto gradevole, pieno di personaggi con troppa introspezione
e troppa minuta descrizione: ma il lettore non deve proprio essere "in fabula"? Le scene con azione, chiamarle
"d'azione" sarebbe troppo, si dilungano in particolari e minutaglie che
annoiano.
Si dice che "la strada dell'inferno è lastricata di
buone intenzioni". Biondillo ne ha tante, cerca battute divertenti e non le
trova che a volte, cerca d'interessare il lettore con interessanti descrizioni
dei due volti più estremi di Milano (le periferie degradate e l’ambiente un po'
stronzo delle sfilate di moda), ma gli cade addosso un castello di carte, anzi di
cartoline. E' il castello del Regno di Maniera. E' un errore che capita di commettere
a chi scrive: avventurarsi in luoghi non tuoi te li fa vedere da turista. Turista
per caso. Il mondo della moda va vissuto da dentro, se no si ricalca "Il diavolo veste Prada". Le periferie... non tutti sono Pasolini e lui ci stava e c'è morto, in periferia!
L'autore cerca di ravvivare i dialoghi con ardue prove dialettali. Note di colore stonate assai che stridono tra le pagine sciape che si dilungano senza meta. Soprattutto sono stonate, sbagliate. Ho amici cari in Veneto (ho chiesto), ho lavorato diversi anni a Roma (ho ascoltato), sono toscano: Biondillo non mi freghi!
Il sesso è malamente inserito, senza avere nessuna funzionalita: per far ciccia. Non è col richiamo a smagliature o cellulite che si salva la faccia!
Che dire poi dell’indagine? La narrazione
dovrebbe svilupparsi attorno ad essa, salire all'apice.
E invece, no. Il montaggio è professionale ma la suspense è assente (anche perché
ricercata attraverso meccanismi un po' banali) e la dinamica è prevedibile, "debole" e tutt’altro
che originale. Accettabile, se sei indulgente, il romanzo con molte storie "toccanti"
dei personaggi collaterali, mediocre (non posso essere indulgente su questo punto)
il poliziesco-noir.
Ciononostante, Biondillo continua
a restarmi simpatico: nonostante il successo continua a comportarsi come un esordiente.
E' un atto di grande coraggio.
Voto ***/5
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