Giorgio I "The King of noir"
Un re, due regni e un'abdicazione
Una vita tra il noir e il rosa

Parte VI
Il cinema si tinge di noir
1967
Il cinema, fino
allora timido (per via dell'onda noir) e restio (lo spaghetti western andava alla
grande) a affrontare nuove frontiere, decide di girare un noir tutto italiano. Il
film A
ciascuno il suo di Elio Petri tratto (un anno dopo l'uscita) dal
romanzo di Sciascia è forse il miglior film di uno dei più lucidi cineasti
d'impegno sociale dell'epoca, esemplari la complessità narrativa,
l'appassionata descrizione d'ambiente e gli ottimi interpreti. Il film si fa
notare soprattutto per la forma, in particolare per l'uso insistito dello zoom
innovativo all'epoca. La critica considerò l'uso di grandangoli e teleobiettivi
perfettamente coerente con la narrazione, efficace nel rendere con gli
improvvisi avvicinamenti della macchina da presa la prospettiva di un
osservatore distaccato che penetra nella vicenda, coglie i momenti rivelatori,
scopre i lati nascosti dei personaggi. Io preferisco le scene montate sulla rarefatta
e desolata campagna incorniciata di muricce assolate e calcificate.
1968
Il successo
convincente del film di Petri, fa filmare (nel ’68 da Damiano Damiani) anche Il giorno della civetta. Nel film
risalta in maniera particolare l'atmosfera di omertà esistente nella provincia
siciliana e la corruzione diffusa in tutti gli ambienti: politico, giudiziario,
ecclesiastico. Credo che gli ultimi
trenta anni del secolo scorso abbiano
visto l'affermazione, l'articolazione in generi specialistici e la
crescita del giallo
"tutto
italiano".
Esce, sempre
per Garzanti, I ragazzi del massacro, terzo tomo di Duca Lamberti. Subito si mette
in lavorazione il film.
1969
Si chiude il decennio ma c'è una nuova primavera
Nell'ottobre
del 1969 muore Giorgio Scerbanenco. Era
appena uscito il film I ragazzi del massacro, un film da dimenticare,
come (meno male) è stato fatto.
Anche il nuovo
( e l'ultimo) Duca, I milanesi ammazzano al sabato,
è del '69. E' il quarto romanzo della fortunata serie di Duca
Lamberti, il personaggio creato dall'autore in Venere privata tre anni prima. Escluso dall'Ordine dei medici per aver praticato l'eutanasia, Lamberti è diventato, e sempre di più lo dimostra, un valente
investigatore: vende più il suo nome che la copertina.
Incipit
di I milanesi ammazzano al sabato
"Duca
Lamberti disse: "Sì." Non era un'interrogazione, era un'approvazione.
L'uomo anziano ma robusto, solido, largo, muscoloso, velloso alle orecchie e
alle sopracciglia, dall'altra parte del tavolo, riprese allora a parlare.
"Ogni volta che andavo al commissariato il commissario mi diceva: 'Stia
tranquillo che ritroviamo la sua bambina, abbia pazienza, sa, c'è tanto
lavoro.' Io andavo una volta alla settimana al commissariato e il commissario
mi ha risposto sempre la stessa cosa, che avrebbe ritrovato la mia bambina, ma
sono passati cinque mesi e non l'hanno ancora trovata, e io non vivo più.
Brigadiere, per pietà, me la trovi lei, se no, io non so che cosa faccio."
Duca Lamberti non era brigadiere, ma non lo corresse, non gli piaceva
correggere nessuno, insegnare a nessuno. Guardò l'uomo anziano, non molto
anziano, non doveva avere ancora sessant'anni, guardò quel viso di vecchio
bellicoso toro bonario in quel momento deformato da una smorfia di commozione
vicina al pianto. "Certo, faremo tutte le ricerche," gli disse..."
La maturazione
del linguaggio è palese. Stringente, ma ricco. Secco ma evocativo. E' il noir, ragazzi!
Nel '69
viene anche pubblicata la raccolta di racconti brevi Milano calibro 9. In essi
non appare il Duca. Ma sono sprazzi neri, lampi di vero noir.
Il film con
lo stesso titolo, a essa ispirato, fu un
grande successo e dette inizio ad una lunga e non troppo brillante serie di
genere "poliziottesco". Quentin Tarantino, bontà sua, lo ritiene un caposaldo
e un modello per le sue opere.
Quando, nel
1969, muore il re (Scerbanenco) del giallo sembra che tutto si fermi, anche Sciascia,
dedicatosi alla politica, tace. E' un silenzio operoso, notturno,
sotterraneo molte cose stanno per
sbocciare, maturare, accadere. Andiamo a vedere quali.
1970
La nuova primavera.
Nel 1970
Piero Chiara pubblica I giovedì della signora Giulia e Dario Argento gira L'uccello dalle piume di cristallo. "Ma questa è un'altra storia"!
Il Re è morto, viva il Re!
(FINE)
Tanti Auguri di un Felice Anno Nuovo!
RispondiEliminaTanti Auguri di un Felice Anno Nuovo!
RispondiEliminaRicambio con Tantissimi Auguri in giallo e noir!
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