mercoledì 16 dicembre 2015

Postilla a Double Indemnity

postilla a
La fiamma del peccato
titolo idiota per
Double Indemnity

Ho già recensito, anni fa, questo capolavoro assoluto ( recensione film ) ci ritorno sopra perché giovedì lo proietterò per gli appassionati del noir in una lezione alla LUV (Libera Università del Valdarno).

Tre personaggi chiave. Walter Neff "L'ho ucciso io. L'ho ucciso per denaro e per una donna. E non ho preso il denaro. E non ho preso la donna!", il fesso che voleva troppo; Barton Keyes l'intelligente che non ha sospetti su quelli che considera "fessacchiotti". Phyllis Dietrichson, bionda, avida, subdola, che porta, come arma di seduzione una catenella alla caviglia (roba da coatti della Magliana)! E' sposata, ma il marito le è d'ingombro...
Barton, burocrate intelligente, acuto, ma pur sempre burocrate non ha l'impuso ad andare a indagare nelle "cose normali". Walter normale impiegato frustrato cerca il diversivo, l'avventuretta con una casalinga ... la trova e ci casca, ne rimane intrappolato. Phyllis, fiuta il pollo e alza la posta.



Vedendoli all'opera guardinghi (i clienti del drugstore - casalinghe o pensionati - fanno loro paura!) fanno anche un po' pena, ma non sono da commiserare. Cinici e avidi, ma ciechi (gli occhiali scuri) andranno insieme alla perdizione.
 Barton non ci capisce niente e non si accorge che in tutte le inquadrature Walter è sempre dietro una gabbia (vedi foto). Il chiaroscuro espressionista (sempre attraversato da luci ed ombre radenti, spesso a strisce) mostra Walter come un prigioniero: per lui non c'è speranza. per lui non c'è scampo.
Infine la musica incalzante di Miklòs Ròzsas: sembra spingerlo inesorabilmente verso il baratro!

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