giovedì 4 febbraio 2016

Il gufo giallo (98)


Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli

Giudizio n.  98

 

 I racconti del maresciallo
Mario Soldati
Sellerio

 

 

 

 

Il senso di Gigi per l'umano.

 

Di giallo  ha ben poco, di poliziesco meno, ma è leggero, e con leggerezza il maresciallo indaga. Scritto in modo molto fluido, piacevole, e a tratti quasi ironico... comunque sempre ricco di humana pietas.

Se Italo Calvino nelle sue sei lezioni americane, parla per prima della leggerezza, un motivo ci sarà. Questa raccolta di racconti vola leggera nell'anima del lettore, lo coinvolge e lo fa librare sopra le umane miserie.

Un meta racconto. Soldati, di persona, narra il racconto del maresciallo Gigi Arnaudi.

Si ritrovano sempre in luoghi diversi il Soldati e l'Arnaudi: alla trattoria del Leon d'Oro o delle Tre Ganasce, con una bottiglia di Dolcetto "vero" o magari al vagone ristorante, dove però disdegnano un Chianti Santa Cristina in confezione viaggio... Un maresciallo dei carabinieri sui generis e il suo amico scrittore, anche lui un po' sui generis. Si mangia e si beve, il tutto miscelato a dei brevi racconti che racchiudono l'essenza stessa della genuinità minimalista e umana di Soldati.

Meta racconto dicevo: in questi racconti del Maresciallo, Mario Soldati compare esplicitamente tra le pagine, nome e cognome, fingendo che le storie che egli riferisce gli siano state raccontate, e forse gli sono state raccontate per davvero, da un amico piemontese di nascita, ma padano per trascorsi professionali, il maresciallo dei carabinieri Gigi Arnaudi. Nello sceneggiato televisivo, diretto dallo stesso Soldati, il maresciello, impersonato da Turi Ferro, diventa un siciliano, piemontese d'adozione!


Tutte le storie prevedono un esordio rituale: il Soldati e l'Arnaudi seduti a tavola in una trattoria.  Si mangia, si beve, e si racconta. Soldati intinge brillantemente la sua materia gialla in questa saporosa e cordiale zuppa di conversazioni familiari, rinunciando di proposito a modi polizieschi, ritmi thriller o suspense mozzafiato. la suspense c'è ma è sottile, leggera, insinuante e coinvolgente.  Arnaudi è un  Esopo, un novelliere, in divisa da carabiniere.  E non sono verbali tipo "Il qui prente ...", sono vicende con un vissuto da parte di un attento e curioso pedinatore di piccole storie. Un degustatore (centellinatore) di «gialli» minori, per questo molto veri, come i personaggi che li animano.

 

Voto ****/5

 

 

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