venerdì 24 giugno 2016

Turismo in noir (VII)


Città italiane in noir

Un giro turistico tra le  città italiane
che hanno accolto storie gialle o noir
(VII)


Roma,  città  noir con riflessi di porpora


A dimostrazione che Roma era, è e sarà, città aperta... al noir, usciti dall'Aurelia e presa  via Baldo degli Ubaldi incontriamo  un milanese di nostra conoscenza. Nel 1939,  il  commissario Carlo De Vincenzi, è stato chiamato nella Capitale dell’Impero per gli “alti meriti” conseguiti sul campo dell’Indagine. Il Commissario, tipo metodico, riflessivo, colto, non aveva, in verità, alcuna voglia di lasciare la sua casa piena di libri, il suo ufficio a San Fedele, il suo fido aiutante Cruni e  una città ordinata, laboriosa ed attiva come Milano. Ma gli Ordini sono Ordini ... soprattutto ve arrivano da Roma a fine anni '30!



Ci saluta appena, è anche schivo: "Scusate, ma mi a aspettano a Cinecittà!". Lo aspetta un cadavere. Visto che siamo diretti in via Merulana gli diamo uno strappo, ma a parte un commento sul tempo non accetta di chiacchierare, è anche un po' rustico!


Insisto per avere notizie sul delitto, alla fine lui sbotta: "E' un pasticcio, anzi un pasticciaccio!" Scende di corsa e si precipita a una stazione di taxi. Non sa di aver evocato e fatto materializzare il commissario della Squadra Mobile di Polizia Francesco Ingravallo detto "Don Ciccio". Tutt'altro tipo: arguto, sagace  e animato d'orgoglio  molisano. E' stato incaricato di indagare su un furto di gioielli ai danni di un'anziana donna di origini venete, la vedova Menegazzi. In seguito è stata uccisa, nello stesso palazzo che era stato teatro della rapina, la moglie di un uomo piuttosto ricco, la signora Liliana Balducci. Il luogo del furto e dell'omicidio è un tetro palazzo di via Merulana  219, noto come "Palazzo degli Ori", situato poco distante dal Colosseo. Siamo in centro, un centro molto scuro, anzi noir.


Al di là della trama, non è risolto il giallo nel romanzo, sciolto invece da Pietro Germi nel film, la vicenda si svolge nel  degrado della capitale del Regime, tratta e analizza il crollo dei miti creati e alimentati dal Dux.   Pagine amare ma lucide che,  potremmo riconoscere come "biografia di Roma,  biografia della nazione".
Un altro mistero irrisolto è quello di Emanuela Orlandi. Ricordo i manifesti affissi da per tutto, in tutti i quartieri, dal 1983 a praticamente ieri.



Dietro la banda della Magliana? Lo Ior, il Banco Ambrosiano, Mehmet Ali Ağca o i Servizi Segreti? O tutti e due, tre o quattro?  Quella che all'inizio poteva sembrare come un'"ordinaria" sparizione di un'adolescente, magari per un allontanamento volontario da casa, divenne presto uno dei casi più oscuri della storia italica, di certo, la sua ricerca in TV, uno dei format più usati dalle reti televisive. 


Il misteri della Orlandi fu da molti, senza prove,  collegato ai misteri oscuri della Banda della Magliana. Mafia, politica, finanzieri corrotti, Frati neri e altro...



Giancarlo de Cataldo ne trasse ispirazione e spunto per il suo Romanzo criminale. Un bel libro che ha generato un film e una serie TV molto meno sinceri e per niente genuini.







Danila Comastri Montanari invece torna a Roma imperiale. E' noir imperiale. Publio Aurelio Stazio, senatore, è il suo investigatore. Sono i tempi dell'imperatore Claudio e di Messalina. Intrighi, sesso e ferocia sono assicurati. Stazio indagherà parecchie volte, forse più di Aristotele ad Atene!





Quel treno per Vienna è il primo romanzo della trilogia che vede come protagonista l'ex commissario Giovanni Sperelli. Incipit classico: 1907 o giù di lì, la Polizia ritrova  il un cadavere di donna. Si tratta di Amelia Battiferri, presunta amante di un famoso pittore romano. In realtà il suo amante è il Marchese Galignani, alto funzionario del Ministero degli Esteri,contattato dagli Austriaci per confermare la presenza dell'Italia nell'alleanza con la Triplice Intesa...  Roma giovane capitale del Regno appare già piuttosto noir.





Città del Vaticano   da poche settimane è venuto a mancare il Papa. Si sta per aprire il Conclave   per l'elezione del nuovo pontefice. Ma a poche ore dall'inizio dell'evento risultano dispersi i quattro cardinali "papabili", successori più probabili al soglio pontificio. Inoltre uno dei monitor delle Guardie Svizzere   mostra un misterioso congegno legato ad un conto alla rovescia. L'immagine proviene da una videocamera senza fili che è stata spostata ed è non rintracciabile all'interno del vaticano. Sulla scia del'immenso e immeritato successo del "Codice" Dan Brown ci propone un caso "antefatto". Speriamo sia l'ultimo. Da notare la copertina porpora.  




Con l'aiuto di Carlo Bonini, De Cataldo ci riprova. Roma, giorni nostri. Una prostituta lituana muore di overdose in una camera d'albergo, ospite di un parlamentare e insieme a un'altra escort. Per sistemare lo scandalo e nascondere il cadavere viene chiamato Spadino, uomo tuttofare degli Anacleti, il potente clan di zingari dei campi nomadi di Roma est. Suburra, o "Mafia capitale", inizia praticamente da qui!

  



In un giorno nevoso il protagonista riceve una telefonata dal fratello, un politico che vive a Roma, il quale lo informa che il loro padre, un famoso virologo, è morto. L'uomo si precipita a Roma, dove scopre di essere il depositario di un segreto con implicazioni vaste e inquietanti. Si tratta di un memoriale, che il padre aveva ricevuto da un cardinale morto, e che però sembra sparito nel nulla. Altro che Mare delle verità! Una marea di sospetti di porpora!
Basta "accussì", si parte per Napoli!


 

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