mercoledì 21 dicembre 2016

Alle origini della suspense (XII)


Suspense, questa nota sconosciuta ...

Meccanismo ad orologeria per soli thriller,
o da sempre,
talento di abili narratori?
 Oggetti, cose  e case:
strumenti d'ansia

Non lo straordinario e terribile arco di Ulisse... oggetti comuni, quotidiani, anche utili, a volte, ... se guardati da un'angolazione particolare o illuminati di traverso ci mettono in ansia... se non funzionano come dovrebbero, con il loro "memento mori", ci trasmettono tensione.
(XII)

Nodi di seta
 
I Thug erano una setta religiosa di assassini, devoti alla dea Kali e dediti ad attività criminali quali il furto e la rapina, operante dintorno al XV ( e dopo: vedi Salgari e i romanzi di Mompracen) secolo in India.
 
Le vittime preferite dei Thug erano i mercanti:  venivano adescati  dagli accoliti della dea Kali che si fingevano guide dei viaggiatori. Ottenuta la loro fiducia, uccidevano le loro vittime durante il sonno mediante soffocamento in maniera rapida e silenziosa, utilizzando il rumal, un laccio (o fazzoletto) che non lasciava alcun segno o sangue. Poi la vittima veniva derubata e seppellita con attenzione...
 
Per Alfred Hitchcock, invece, il semplice, quotidiano gesto di annodarsi la cravatta diventa un modo di uccidere: quotidianità e follia hanno confini labili: "La cravatta è l'arma del delitto ed è il leit motiv del film, come rivela anche il celebre, avvolgente movimento della macchina da presa che gira attorno alle vittime stringendole come in “un nodo alla gola”" . Parole di zio Alfred.
Il tema dello strangolamento ha sempre attratto Hitchcock ed è presente in moltissimi suoi film. Basterà ricordare Nodo alla gola con James Stewart.

Così Giovanni Nuvoletti nel suo libro Elogio della cravatta: Infatti la cravatta sarà morta, sepolta nella polvere dell'inutile e del ricordo, ma non conosco nessuno che al momento di presentarsi in pubblico, o al capufficio, o alla temuta televisione, o alla sua bella, se ce l'ha ancora, non si preoccupi sopra ogni altra cosa, magari d'essere spiritoso, di dare invece un colpetto affettuoso e preoccupato al suo nodo. Dirò di più, nella mia generazione di sopravvissuti alla Belle Epoque, era di rito, all'atto di telefonare a una donna, di dare una ravviata al capello e una strizzatina alla cravatta.
Quando uscì il libro il film Frenzy era uscito dalle sale da dieci anni dalle sale. eppure l'autore non lo cita! Vediamo la trama. 
Un maniaco sessuale terrorizza Londra, strangolando le donne con una cravatta.
Per una serie di sfortunate coincidenze, i primi sospetti cadono su Richard Blaney, un ex-aviatore della RAF, che vive di lavori saltuari e ha un debole per l'alcool. L'ultima vittima del serial killer è infatti la sua ex-moglie, Brenda Blaney, che gestisce un'agenzia matrimoniale. È stato visto allontanarsi dall'agenzia poco prima della scoperta del cadavere e la segretaria di Brenda testimonia di un violento litigio intercorso fra i due. Braccato dalla polizia, Richard si nasconde con l'aiuto della compagna Barbara ("Babs"), cameriera nel pub in cui lavora saltuariamente.

L'assassino, la cui identità è nota fin dalle prime scene, uccide anche Babs e ne nasconde il corpo in un sacco di patate. Richard è ricercato anche per questo crimine. Arrestato e condannato per pluriomicidio, riesce ad evadere dalla prigione e si mette in cerca del vero responsabile. Lo trova ed è in serio pericolo. Ironicamente il temuto inseguimento dell'ispettore Oxford è la sua inaspettata salvezza.
Inimitabile e poco imitato (gli sconsiderati ci sono sempre) è diventato un cult. Da allora anche la cravatta.
 
Ma il laccio si seta può essere uno stromento per pericolosi giochi erotici come ci ha spiegato il film L'impero dei sensi. Da allora, visti i casi ricorrenti, è entrato nella medicina forense!
(XII segue)

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