Indagini
seriali in TV
Serie gialle, noir e thriller della TV
(1-1)
1-1 Ellery Queen
Alla fine degli anni '30, Ellery Queen cominciò, con
grande successo, ad indagare alla radio. Al cinema i gialli andavano molto
bene, alla radio fu, a parte poche cose, la prima volta. Pose le basi per il
serial in TV.
Il primo adattamento
televisivo delle avventure del detective Ellery Queen, fu trasmesso in diretta
da Hollywood. Queen era uno scrittore di mistery che aiuta il padre, un
detective del dipartimento di polizia di New York, nel risolvere omicidi.
Il metodo di Ellery
era basato sulla logica e su stile intellettuale, anche poco orientato
all'azione: la Radio l'aveva plasmato per la tv di allora che operava in
diretta da studio. Sbalordisce sempre
suo padre nell'arrivare alla soluzione
con un ragionamento puramente deduttivo.
La prima serie,
in onda dal 1950 fino al 1952 fu interpretata da Richard Hart. Su You tube se ne trovano tracce
interessanti, anche se di cattiva qualità video e audio.
Hart non completò la serie: morì per una attacco
cardiaco nel '51. Gli subentrò Lee
Bowman che incontrò maggior successo.
Nel 1954 cambia ancora volto: è l'attore radiofonico
Hugh Marlowe che già aveva dato voce a Ellery. La serie, 32 episodi, è sciatta
e noiosa. La peggiore di sempre.
Nel 1958 ci prova George Nader, un po' rigidino. Il
pubblico non lo amò mai e anche il brand EQ cadde un po' nel dimenticatoio.
Ma dopo una quindicina di episodi, finalmente i
produttori, gli tolgono il ruolo e lo affidano a Lee Philips. Un pochino più
gradito, ma non troppo. EQ continua alla radio, qualche sporadico filmuccio.
Niente TV. passano gli anni.
Grazie alla NBC, nel 1975 ( 1975-1976) arriva quello
vero; almeno per la nostra memoria. Cast
fisso: Ellery Queen, Jim Hutton; Ispettore Queen, David
Wayne; Sgt. Velie, Tom Reese.
Ellery Queen finalmente trova
interpreti e, soprattutto, sceneggiatori alla sua altezza. Probabilmente EQ era, ed è, il più grande
detective di giallo classico (l'hard boiled e il thriller, anche grazie a
Hitchcock, sono altra roba!) di creazione americana: molto più simpatico e
imprevedibile di Philo Vance. Del classico esaltava il rigore logico, ma con
meno prosopopea.
Come si è visto, nonostante
vari tentativi in diversi stili e con grande cambiamento d'interpreti, il
carattere di Ellery non era mai stato accuratamente ritratto in televisione (e anche nei film).
La grande complessità e improbabilità della
trama (logiche difficili da seguire per lo spettatore generalista, ma anche improbabili da accadere) e la
profondità di carattere che ha segnato la straordinaria serie di romanzi di
Queen quasi mai sono sopravvissuti ai tentativi di trasferirli in formati
visivi (la radio ancora oggi li supera!), e i precedenti interpreti (prima di Hutton)
erano troppo orientati alla commedia brillante.
Non si scherza con la logica
del classico, solo Margareth Rutherford lo poteva fare! Il personaggio di
Ellery Queen fu sapientemente rimodellato per la serie NBC.
C'erano basi legittime nei romanzi
per la maggior parte delle caratteristiche che Jim Hutton (che aveva studiato,
letto e provato) sottolinea nell'interpretare il ruolo. Ancora più importante il
fascino di Hutton, che in modo naturale ha giocato perfettamente a fianco dell'ispettore,
piacione anche lui, "babbo" reso brillante da David Wayne. Anche se a
Wayne mancavano i baffi così spesso menzionati nei libri, nessuno se n'è
accorto (chi si è accorto della calvizie di Luca Zingaretti?), la sua è una perfetta rappresentazione di The
Old Man, come lo chiama a volte il figlio.
Nella foto sopra il momento finale: Ellery si rivolge direttamente allo spettatore (lo faceva anche alla radio): "Io ho capito... e voi?". Lo spettacolo seriale vuole
simpatia e questaserie ha anche una discreta verve di buon umore. L'ambientazione
(portata al 1947 in pieno hard boiled) scatena la nostalgia e giustifica, con
qualche ricorso alla tecnologia, le elucubrazioni di Ellery. Più che altro lo aiuta il cappello!
Voto ****/5 (all'ultima
serie)
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