sabato 31 dicembre 2016

Turismo in noir (0-3)


Città italiane in noir

Un giro turistico tra le  città italiane
che hanno accolto storie gialle o noir
(0 - 3)


 Ma prima un giro per il mondo occidentale

Premessa turistico-storica
Sulla sky line di N.Y. un uomo armato di pistola scruta in basso: non fate i turisti per caso o, peggio, "fai da te"! Non guardatelo, vi sparerebbe! Vedo che siete un tantino incauti, L''America è pericolosa, tante armi in girò "Più pistole che cervelli", diceva Sam Spade. Venite, andiamo a trovarlo, vi farò da guida.


Vi vedo perplessi: non avete mai visto una macchina cosi? Montate, è solo una macchina del tempo. Visiteremo luoghi ma anche contesti e i contesti, ah non ve l'avevo detto!, sono datati. Per non andare all'indietro tutto d'un colpo faremo prima tappa a Los Angeles (questo lo sapevate) nel 1940. Poi indietro di dieci anni da Sam a dirgli "Provaci ancora Sam!".


Los Angeles
Città già caotica, allora (anni '40) già più inquinata di Pechino oggi e con alto tasso di criminalità organizzata, era il teatro ideale per le gesta di Marlowe.


Era anche città di confine. Prima col Messico, poi col Giappone. Certo, di la dal mare, il Pacifico, c'era il minaccioso e terribile Giappone. A Los Angeles si trovavano  consistenti comunità etniche originarie, allora, di oltre 100 paesi, e si parlavano almeno 150 lingue diverse.

Nella foto una fila (sembra una nostra questura oggi) per la registrazione  degli stranieri (è l'Alien Act), soprattutto dei giapponesi, dopo Pearl Harbour. In quel clima di sospetti e di tensione accadde il fatto della cosiddetta battaglia di Los Angeles.   E' il nome con cui è chiamato l'allarme causato da un presunto attacco aereo nemico, usualmente addebitato all'Impero del Sol Levante. Subito si credette che la contraerea stesse rispondendo ad una vera incursione aerea giapponese, finché il Segretario alla Marina,  in una conferenza stampa poco dopo i fatti, non derubricò l'incidente come un «falso allarme».


E' un generale, Sternwood, anche se in pensione, il ricco personaggio de Il Grande sonno che ingaggia Philip Marlowe per una bega famigliare (la figlia minore è un po' sbarazzina!) con pericolosi sviluppi.



Il primo romanzo ci mostra che  Marlowe  si guadagna da vivere duramente a Los Angeles.  Prima di lui, anzi dopo (il film), vi indagava l'investigatore un po' sfigato J.J. Gittes, che si faceva pure tagliare il naso dai "polansky"! Marlowe è più duro ma, anche per lui, è dura lo stesso! Il contesto è quello di una società avida e corrotta e l'uso dell'omicidio per scopi personali e molto di moda.



Il secondo, Addio mia amata, non è certo meno duro, se no che hard boiled sarebbero! Ma il contratto viene dal basso e siamo più sul fronte della criminalità organizzata. Se nel primo era compresente, qui è dilagante.



Rimontando nella macchina del tempo, ammiriamo il City Hall. Fu costruito nel 1928 ed è ancora  la struttura più alta della città. Lo sarà fino al 1964 quando vennero abrogate le restrizioni di altezza dovute al pericolo immanente dei terremoti.


Il tempo di programmare il viaggio ed è già notte: come corre il tempo con queste strane macchine!  Dall'alto, mentre ci allontaniamo verso nord, sembra la città lumière!

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