Indagini
seriali in TV
Serie gialle, noir e thriller della TV
(1-5)
1-5 Derrick
L'ispettore "tetesco"
dallo sguardo tenero (anzi bollito) non mi ha mai entusiasmato, ma poiché è stato un grande successo pop ne devo
parlare.
"Le storie dell’ispettore Derrick
sono molto seguite. A lume di buon senso critico, non ci sarebbero ragioni per
cui Derrick dovrebbe piacere".
Così Umberto Eco nella rubrica
settimanale La Bustina di Minerva su "L’Espresso" a quei tempi. Con
pungente ironia lo scrittore tentava di spiegare al lettore, e forse anche a se
stesso, quali siano i punti di forza della serie. La quotidianità delle vicende
e le ambientazioni vaghe, "per non
negare ad alcuno la possibilità di sentirsi nella propria città",
sono indicati tra gli elementi positivi. Eco sosteneva anche che "Derrick arriva a intuire la verità non perché sia
diabolicamente intelligente, ma perché è sensibile all’interlocutore, non ne diffida mai completamente, prende
sul serio i suoi patemi – e pensiamo quanto diverso sia Colombo, che invece
diffida sempre..".
Derrick empatico, Colombo no? Che c'entra Colombo, se
mai, se vogliamo parlare di empatia, meglio Maigret... Su Colombo, che
meriterebbe un volume intero dell'enciclopedia Treccani, torneremo con calma e
con altri argomenti.
Un po' di
storia
L'ispettore Derrick (Derrick), serie televisiva tedesca, fu trasmessa
dal 20 ottobre 1974 al 16 ottobre 1998.
La serie fu prodotta nell'allora Germania Ovest a
partire dal '73 dalla ZDF, il secondo canale pubblico, sulla scia del successo
ottenuto da Der Kommissar, omologa serie poliziesca tedesca trasmessa dal
1969 come risposta all'invasione delle fiction americane. Per la nuova serie la
produzione tentò infatti di attribuire un cognome americaneggiante seppure
locale al personaggio: per ispirazione si consultò l'elenco telefonico di Monaco
di Baviera, riscontrando numerosi abbonati di nome Derrick.
Gli attori protagonisti sono Horst Tappert (1923 -
2008), nei panni dell'ispettore capo Stephan Derrick, e Fritz Wepper, nei panni
dell'ispettore Harry Klein, fedele assistente di Derrick fino all'ultima
puntata.
Derrick
debuttò sul canale della ZDF nel '74. Il pubblico decretò il successo della
nuova serie fin dall'inizio mentre la critica, come avvenne alcuni anni dopo al
debutto in Italia nel 1979, lo stroncò giudicandolo noioso. Il parere dei
critici mutò con il passare del tempo, considerato l'indice di ascolto
costantemente alto negli anni a seguire.
Derrick
batté tutti i record della televisione tedesca: nel 1982 venne girata la
centesima puntata Il cadavere nell'Isar, nel 1991 la n° 200 Un caso
aperto (che è valso a Horst Tappert l'ingresso nel Guinness dei Primati
come il poliziotto televisivo europeo più longevo) fino ad arrivare al dicembre
1997 quando venne girato a Monaco il 281º ed ultimo episodio, sempre con gli
stessi cast e troupe del 1973: Horst Tappert e Fritz Wepper, sopra tutti.
La serie ebbe successo planetario, anche nel sud est
asiatico, tranne negli USA.
L'ispettore Derrick debuttò in Italia su Rai2 in prima serata l'11 gennaio 1979, con
l'episodio Colpo Grosso, in una serie chiamata Nove casi per
l'Ispettore Derrick, selezione di episodi fino allora prodotti. Pressoché
sconosciuti gli interpreti principali, Colpo Grosso si avvale
dell'attore noto anche in Italia Horst Bucholz (I magnifici sette) nel
ruolo di un ex professore di liceo menomato da un incidente. Altre puntate puntavano
su grandi partecipazioni femminili della scena tedesca, come Lilli Palmer e
Maria Shell.
Vi fu un'apparizione del nostro Amedeo Nazzari
nell'episodio L'uomo di Portofino
ripreso in alcune sequenze con audio in presa diretta, recitando monologhi in
italiano a degli interlocutori fuori campo, un espediente per agevolare i
colleghi di lingua tedesca. Alcune scene furono girate proprio a Portofino, al
Molo Umberto I. L'attore, malato da tempo, recita perfettamente un
medico compiacente poi pentito, in vista della propria morte.
L'anno seguente, nell '80, la RAI trasmise altri
episodi sempre in numero limitato fino a diventare, consolidatosi l'indice di
ascolto italiano, un appuntamento costante quasi ininterrotto. Negli anni la
fascia oraria di trasmissione venne più volte modificata, mantenendo comunque
la considerevole audience. Il record di ascolti si ebbe con l'episodio Gli
amici morti di Isolde, seguito da 6 milioni di spettatori.
L'ultimo episodio è stato trasmesso in Germania
nell'ottobre 1998 con il titolo Das Abschiedsgeschenk (lett. Il dono
dell'addio), e poi in Italia il 30 giugno 2000 alle 18.50 con il titolo Addio,
Ispettore Derrick.
Un'ombra a forma di svastica oscura il video
Il 2 maggio 2013, in seguito alla scoperta della
passata militanza di un giovane Horst Tappert nelle Waffen SS durante la
guerra, la ZDF e l'emittente olandese Omroep Max sospendono la trasmissione
delle repliche, successivamente interrotte anche da France3, RTBF e Rai3. In
Italia, tuttavia, Derrick torna sugli schermi a partire da luglio 2014
grazie alla rete TV CEI: TV2000.
Nel luglio 2016 Peter Gruhne, portavoce della ZDF, ha annunciato la messa al bando della
serie tv a causa del passato nazista dell'attore protagonista. In seguito al
diffondersi della notizia e all'insorgere di critiche la rete ha smentito le
affermazioni di Gruhne affermando che la serie non sarà trasmessa prossimamente
solamente perché non sono in programma riproposizioni della serie. L'attore
Fritz Wepper, sempiterno coprotagonista,
ha commentato la notizia dicendo che condannare una serie tv di culto, amata da
milioni di persone, perché la biografia del protagonista mostra ombre, è
esagerato e non da paese democratico.
Caratteristiche della sceneggiatura
Autore e sceneggiatore è lo scrittore, anche lui
sentitamente "tetesco" nel suo rigore classico, Herbert Reinecker.
Tra le sue caratteristiche di scrittura vi è quella di introdurre nelle storie
riferimenti più o meno velati ad autori classici tra cui, tanto per volare
basso, William Shakespeare. Il caso più evidente lo si nota nell'episodio Un tipo glaciale, quando
l'ispettore Derrick, per smascherare il colpevole, lo fa assistere a una
rappresentazione del delitto da lui compiuto per farlo crollare emotivamente
(come nell'Amleto).
I delitti su cui l'ispettore indaga hanno perlopiù come
contesto gli ambienti della media e alta borghesia bavarese. Non ci fanno una
bella figura e questo sia a lode di Reinecker. I dialoghi sono essenziali,
spesso surreali, tanto surreali da sfiorare il ridicolo: colpa di Goethe? Le
atmosfere, come del resto le immagini, sono cupe, grigie e opprimenti. Nessuna
ironia: Derrick si prende molto sul serio. Non sono infrequenti le scene di nudo che, per niente gioiose,
nulla hanno a che vedere con l'erotismo, ma al contrario aggiungono
drammaticità al contesto.
Rispetto agli ispettori protagonisti di altre serie
televisive, Derrick rivela, puntata dopo puntata, una peculiare sensibilità
umana e professionale nello scandagliare la psiche dei personaggi con cui entra
in contatto a ogni indagine, non semplicemente gli assassini, ma anche i loro
familiari e conoscenti, cioè gli humus sociali.
Derrick è consapevole di una complicità in ogni
omicidio, e che la società fa puntualmente la sua parte. Derrick è perciò un
compassionevole: il suo sguardo si rivela sempre commosso (non sarà per via degli
occhi umidicci?), il suo atteggiamento spesso turbato, di fronte alle tragedie
umane a cui assiste, tragedie di cui sono vittime le persone assassinate, ma in
alcuni casi, a loro modo, anche gli assassini, risultato di un disagio sociale:
nevrotici, passionali, vendicativi, cinici e talvolta dei mostri, dei sadici.
L'indole di Derrick non attenua la sua coscienza di uomo di legge inflessibile
e rigorosa: «Compassione quanta se ne vuole, ma non a scapito della giustizia»,
direbbe Fedor Dostoevskij (affermano alcuni autorevoli critici citazionisti, ma
Fedor l'avrà detto davvero?). Il grande onere di Derrick (e catarsi di Tappert)
è dunque far sì che ogni trasgressore sia alla fine risolutamente arrestato e
punito, perché senza giustizia crimini e mostruosità sarebbero legittimati.
Comportamento comune tra i colpevoli è
l'auto-giustificazione, in nome di una presunta indistinguibilità tra il Male e
il Bene; spetta a Derrick demarcare la linea di confine tra i due, riaffermando
sempre e comunque che un assassinio non può mai essere moralmente
giustificabile.
« La prego si
metta nei panni di tutti noi se può riuscirci ».
« Mi sto sforzando ».
(dall'episodio Una strana giornata in campagna)
A Philip Marlowe verrebbe da vomitare! A Maigret
sarebbe bastato uno sguardo. Il personaggio, al contrario del commissario
parigino, fa trasparire ben poco della sua vita privata. Raro il ricorso alla
forza come inseguimenti a piedi e sparatorie, ancor più l'uso di tecniche a
mani nude nel mettere fuori combattimento un criminale, avvalendosi del suo
addestramento, in maniera rapida e pulita.
E' più il suo sguardo umidiccio che disarma. Lui ci
credeva o da grande attore, faceva finta.
« Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine
».
( Horst Tappert in una sua intervista a un festival
televisivo a Chianciano Terme, 1986) Una frase da vero SS, ma con 281 indagini condotte in Baviera si può considerare redento!.
Voto ***/5
Nessun commento:
Posta un commento