martedì 21 febbraio 2017

Seriali in TV (1-5)


Indagini seriali in TV

Serie gialle, noir e thriller della TV
(1-5)
1-5 Derrick

L'ispettore "tetesco" dallo sguardo tenero (anzi bollito) non mi ha mai entusiasmato, ma poiché è stato un grande successo pop ne devo parlare.
"Le storie dell’ispettore Derrick sono molto seguite. A lume di buon senso critico, non ci sarebbero ragioni per cui Derrick dovrebbe piacere". Così  Umberto Eco nella rubrica settimanale La Bustina di Minerva su "L’Espresso" a quei tempi. Con pungente ironia lo scrittore tentava di spiegare al lettore, e forse anche a se stesso, quali siano i punti di forza della serie. La quotidianità delle vicende e le ambientazioni vaghe, "per non negare ad alcuno la possibilità di sentirsi nella propria città", sono indicati tra gli elementi positivi. Eco sosteneva anche che "Derrick arriva a intuire la verità non perché sia diabolicamente intelligente, ma perché è sensibile all’interlocutore, non ne diffida mai completamente, prende sul serio i suoi patemi – e pensiamo quanto diverso sia Colombo, che invece diffida sempre..".
Derrick empatico, Colombo no? Che c'entra Colombo, se mai, se vogliamo parlare di empatia, meglio Maigret... Su Colombo, che meriterebbe un volume intero dell'enciclopedia Treccani, torneremo con calma e con altri argomenti.


Un po' di storia
L'ispettore Derrick (Derrick), serie televisiva tedesca, fu trasmessa dal 20 ottobre 1974 al 16 ottobre 1998.
La serie fu prodotta nell'allora Germania Ovest a partire dal '73 dalla ZDF, il secondo canale pubblico, sulla scia del successo ottenuto da Der Kommissar, omologa serie poliziesca tedesca trasmessa dal 1969 come risposta all'invasione delle fiction americane. Per la nuova serie la produzione tentò infatti di attribuire un cognome americaneggiante seppure locale al personaggio: per ispirazione si consultò l'elenco telefonico di Monaco di Baviera, riscontrando numerosi abbonati di nome Derrick.

Gli attori protagonisti sono Horst Tappert (1923 - 2008), nei panni dell'ispettore capo Stephan Derrick, e Fritz Wepper, nei panni dell'ispettore Harry Klein, fedele assistente di Derrick fino all'ultima puntata.
Derrick debuttò sul canale della ZDF nel '74. Il pubblico decretò il successo della nuova serie fin dall'inizio mentre la critica, come avvenne alcuni anni dopo al debutto in Italia nel 1979, lo stroncò giudicandolo noioso. Il parere dei critici mutò con il passare del tempo, considerato l'indice di ascolto costantemente alto negli anni a seguire.
Derrick batté tutti i record della televisione tedesca: nel 1982 venne girata la centesima puntata Il cadavere nell'Isar, nel 1991 la n° 200 Un caso aperto (che è valso a Horst Tappert l'ingresso nel Guinness dei Primati come il poliziotto televisivo europeo più longevo) fino ad arrivare al dicembre 1997 quando venne girato a Monaco il 281º ed ultimo episodio, sempre con gli stessi cast e troupe del 1973: Horst Tappert e Fritz Wepper, sopra tutti.




La serie ebbe successo planetario, anche nel sud est asiatico, tranne negli USA.
L'ispettore Derrick debuttò in Italia su Rai2 in prima serata l'11 gennaio 1979, con l'episodio Colpo Grosso, in una serie chiamata Nove casi per l'Ispettore Derrick, selezione di episodi fino allora prodotti. Pressoché sconosciuti gli interpreti principali, Colpo Grosso si avvale dell'attore noto anche in Italia Horst Bucholz (I magnifici sette) nel ruolo di un ex professore di liceo menomato da un incidente. Altre puntate puntavano su grandi partecipazioni femminili della scena tedesca, come Lilli Palmer e Maria Shell.


Vi fu un'apparizione del nostro Amedeo Nazzari nell'episodio L'uomo di Portofino ripreso in alcune sequenze con audio in presa diretta, recitando monologhi in italiano a degli interlocutori fuori campo, un espediente per agevolare i colleghi di lingua tedesca. Alcune scene furono girate proprio a Portofino, al Molo Umberto I. L'attore, malato da tempo, recita perfettamente un medico compiacente poi pentito, in vista della propria morte.
L'anno seguente, nell '80, la RAI trasmise altri episodi sempre in numero limitato fino a diventare, consolidatosi l'indice di ascolto italiano, un appuntamento costante quasi ininterrotto. Negli anni la fascia oraria di trasmissione venne più volte modificata, mantenendo comunque la considerevole audience. Il record di ascolti si ebbe con l'episodio Gli amici morti di Isolde, seguito da 6 milioni di spettatori.

L'ultimo episodio è stato trasmesso in Germania nell'ottobre 1998 con il titolo Das Abschiedsgeschenk (lett. Il dono dell'addio), e poi in Italia il 30 giugno 2000 alle 18.50 con il titolo Addio, Ispettore Derrick.

Un'ombra a forma di svastica oscura il video
Il 2 maggio 2013, in seguito alla scoperta della passata militanza di un giovane Horst Tappert nelle Waffen SS durante la guerra, la ZDF e l'emittente olandese Omroep Max sospendono la trasmissione delle repliche, successivamente interrotte anche da France3, RTBF e Rai3. In Italia, tuttavia, Derrick torna sugli schermi a partire da luglio 2014 grazie alla rete TV  CEI: TV2000.


Nel luglio 2016 Peter Gruhne, portavoce della  ZDF, ha annunciato la messa al bando della serie tv a causa del passato nazista dell'attore protagonista. In seguito al diffondersi della notizia e all'insorgere di critiche la rete ha smentito le affermazioni di Gruhne affermando che la serie non sarà trasmessa prossimamente solamente perché non sono in programma riproposizioni della serie. L'attore Fritz Wepper,  sempiterno coprotagonista, ha commentato la notizia dicendo che condannare una serie tv di culto, amata da milioni di persone, perché la biografia del protagonista mostra ombre, è esagerato e non da paese democratico.

Caratteristiche della sceneggiatura

Autore e sceneggiatore è lo scrittore, anche lui sentitamente "tetesco" nel suo rigore classico, Herbert Reinecker. Tra le sue caratteristiche di scrittura vi è quella di introdurre nelle storie riferimenti più o meno velati ad autori classici tra cui, tanto per volare basso, William Shakespeare. Il caso più evidente lo si nota nell'episodio Un tipo glaciale, quando l'ispettore Derrick, per smascherare il colpevole, lo fa assistere a una rappresentazione del delitto da lui compiuto per farlo crollare emotivamente (come nell'Amleto).



I delitti su cui l'ispettore indaga hanno perlopiù come contesto gli ambienti della media e alta borghesia bavarese. Non ci fanno una bella figura e questo sia a lode di Reinecker. I dialoghi sono essenziali, spesso surreali, tanto surreali da sfiorare il ridicolo: colpa di Goethe? Le atmosfere, come del resto le immagini, sono cupe, grigie e opprimenti. Nessuna ironia: Derrick si prende molto sul serio. Non sono infrequenti  le scene di nudo che, per niente gioiose, nulla hanno a che vedere con l'erotismo, ma al contrario aggiungono drammaticità al contesto.
Rispetto agli ispettori protagonisti di altre serie televisive, Derrick rivela, puntata dopo puntata, una peculiare sensibilità umana e professionale nello scandagliare la psiche dei personaggi con cui entra in contatto a ogni indagine, non semplicemente gli assassini, ma anche i loro familiari e conoscenti, cioè gli humus sociali.
Derrick è consapevole di una complicità in ogni omicidio, e che la società fa puntualmente la sua parte. Derrick è perciò un compassionevole: il suo sguardo si rivela sempre commosso (non sarà per via degli occhi umidicci?), il suo atteggiamento spesso turbato, di fronte alle tragedie umane a cui assiste, tragedie di cui sono vittime le persone assassinate, ma in alcuni casi, a loro modo, anche gli assassini, risultato di un disagio sociale: nevrotici, passionali, vendicativi, cinici e talvolta dei mostri, dei sadici. L'indole di Derrick non attenua la sua coscienza di uomo di legge inflessibile e rigorosa: «Compassione quanta se ne vuole, ma non a scapito della giustizia», direbbe Fedor Dostoevskij (affermano alcuni autorevoli critici citazionisti, ma Fedor l'avrà detto davvero?). Il grande onere di Derrick (e catarsi di Tappert) è dunque far sì che ogni trasgressore sia alla fine risolutamente arrestato e punito, perché senza giustizia crimini e mostruosità sarebbero legittimati.
Comportamento comune tra i colpevoli è l'auto-giustificazione, in nome di una presunta indistinguibilità tra il Male e il Bene; spetta a Derrick demarcare la linea di confine tra i due, riaffermando sempre e comunque che un assassinio non può mai essere moralmente giustificabile.
«  La prego si metta nei panni di tutti noi se può riuscirci ».
« Mi sto sforzando ».
(dall'episodio Una strana giornata in campagna)



A Philip Marlowe verrebbe da vomitare! A Maigret sarebbe bastato uno sguardo. Il personaggio, al contrario del commissario parigino, fa trasparire ben poco della sua vita privata. Raro il ricorso alla forza come inseguimenti a piedi e sparatorie, ancor più l'uso di tecniche a mani nude nel mettere fuori combattimento un criminale, avvalendosi del suo addestramento, in maniera rapida e pulita.
E' più il suo sguardo umidiccio che disarma. Lui ci credeva o da grande attore, faceva finta.
« Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine ».
( Horst Tappert in una sua intervista a un festival televisivo a Chianciano Terme, 1986)  Una frase da vero SS, ma con 281 indagini condotte in Baviera si può considerare redento!.
 

Voto ***/5 
 
 

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