PAROLE OSCURE (III)
La SUSPENSE
La SUSPENSE
a. Un errore persistente
Un'ipotesi di classificazione "classica"
Ci sono giornalisti (alcuni sedicenti
tali) che ancora (è di ieri "uno nessuno e centomila"!)
sbagliano a scrivere in saggi nelle pagine di autorevoli quotidiani (dov'è il "proto"?), o a pronunciare in TV (Anche alla Rai), la parola "suspense". E'
intollerabile tanta pagata (sempre troppo) ignoranza! Pertanto, a
rischio di risultare pedante o
palloso, come premessa, devo dare una dotta definizione del termine. La rubo al
dizionario
Treccani.
suspense ‹sëspèns› s. ingl. [dal lat. suspensum,
part. pass. neutro di suspendĕre «sospendere», attrav. il fr. en
suspens «in sospeso»], usato in ital. al femm. – Stato di apprensione e di
ansiosa attesa con cui si segue l’evolversi di situazioni, soprattutto di opere
narrative, teatrali, cinematografiche e televisive, ricche di drammaticità e
d’imprevisti e dall’esito incerto; anche, la situazione, e spec. il momento, di
un film, di un racconto e sim., capaci di suscitare uno stato di ansiosa
incertezza e di attesa spasmodica, di tenere con il fiato sospeso: un’atmosfera
carica di s.; un romanzo giallo, un racconto poliziesco ricco
di s.; la raffinata s. dei film di Hitchcock; in quel film dell’orrore
non manca certo la suspense. Con usi estens.: attendevo inquieto e non
senza s. la chiamata del direttore. La parola si sente usata in ital. (ma
sempre più raramente) anche con la pron. fr. ‹süspã′a›
e, ma raram., al genere maschile, che ha nella lingua francese.
La suspense fa parte degli ingranaggi del romanzo: come l'autore sceglie la vicenda da raccontare e il modo in cui raccontarla per portare il lettore a leggere un libro tutto d'un fiato.
La suspense è la tecnica che cerca di lasciare i
lettori sempre con il fiato sospeso, ha l'obiettivo di stimolare la curiosità e
l'attenzione e creare attese per lo sviluppo della vicenda. Per ottenere questo
risultato in genere l'autore organizza un intreccio complesso, ricco di
anticipazioni e regressioni (oggi "flashback": questo termine Omero non lo conosceva, ma lo faceva!).
Nel noir o nel giallo, per tornare a noi, è una tecnica narrativa. Se ne possono conoscere le tecniche, la loro applicazione è però un'arte sottile. Impossibile insegnarla, come non s'insegna il talento.
Nel thriller è qualcosa di più. In pratica è quel sottile diaframma osmotico tra protagonista e lettore (o spettatore) che genera la suspense. Un velo o una pellicola invalicabile, una cortina impalpabile, attraverso cui il lettore vede e comprende, ma che gli impedisce di avvertire la vittima! Come la tenda di una doccia in un desolato motel...
Nel thriller è qualcosa di più. In pratica è quel sottile diaframma osmotico tra protagonista e lettore (o spettatore) che genera la suspense. Un velo o una pellicola invalicabile, una cortina impalpabile, attraverso cui il lettore vede e comprende, ma che gli impedisce di avvertire la vittima! Come la tenda di una doccia in un desolato motel...
La suspense è un principio attivo, come per i medicinali, nei romanzi va ben dosata, miscelata ad arte. Ci sono modi semplici e modi più sottili, più
insinuanti. Ai lettori, per esempio, viene detto che qualcosa di grave sta per
accadere..., vengono loro dati degli indizi, ma non spiegazioni precise; è
proprio così che l'autore più ingenuo crea in modo semplice l'ansia di scoprire
l'ignoto, cioè la suspense.
Altri autori, più smaliziati cercano il coinvolgimento
del lettore. Se il coinvolgimento di chi legge è molto forte la suspense è
assicurata. Ma occorre che sia accompagnata da una narrazione incalzante, dove viene dato ampio spazio ai
pensieri e ai dubbi del protagonista.
Il lettore si sente partecipe delle sue decisioni e delle sue imprese e arriva a identificarsi con lui, proprio come se il palo da conficcare nell'unico occhio di Polifemo lo riguardasse direttamente.
(III - Segue)
Parole precedenti:
Noir
Il lettore si sente partecipe delle sue decisioni e delle sue imprese e arriva a identificarsi con lui, proprio come se il palo da conficcare nell'unico occhio di Polifemo lo riguardasse direttamente.
(III - Segue)
Parole precedenti:
Noir
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