sabato 11 marzo 2017

Parole oscure: Suspense (IV)


PAROLE OSCURE (IV)
La SUSPENSE

b. Il dentro e il fuori



Dal bicchiere di latte al campo di mais

Ripartiamo da dentro una casa per poi spingerci a North by Northwest. I film thriller, quelli capolavoro, lasciano scolpita la nostra memoria: siamo in una casa da ricchi, lui sale lentamente, ma con passo deciso, le scale. 

La zona è immersa nella penombra, ombre scandite, traverse e contrastate; un reticolo, ragnatela,  ispirato dall’espressionismo tedesco. Lui, il marito (sguardo da Suspicion!), ha in mano un vassoio: sopra un bicchiere di latte, misteriosamente opalino, destinato alla moglie. E’ una delle scene più famose e inquietanti del cinema. Alfred Hitchcock aveva avuto la trovata geniale: una lampadina dentro il bicchiere! Quel bicchiere ammiccante era il calice della suspense, in un thriller coniugale la tensione toccava un culmine mai più raggiunto. 


Altre tensioni, nel film, ci sono in scene all'aperto (metà delle quali, come sapeva fare Hitchcock, erano girate in studio) ma non si raggiunge mai questo culmine.



Il Thriller prende nome dal film Gaslight. Thriller è una storia dove una vittima inconsapevole si trova a vivere momenti di forte tensione dovuti a un pericolo di morte incombente. A questo punto riferiamoci alla triade del delitto, da me più volte usata (vedi nel blog). 


C’è una moglie giovane e ricca. Quando la minaccia (vera o presunta) viene dal marito (ovviamente  l’ha sposata per interesse o è subentrato un forte interesse), siamo nel thriller coniugale. Un altro ingrediente importante è l’amico di lei, che l’ama in silenzio, per almeno la metà del film, ma poi la salva. Sì, il lieto fine è assicurato!

Altro elemento che gioca un ruolo importante è il modo con cui il marito cerca di liberarsi della moglie. Per lui è doppiamente importante non farsene accorgere: impunità ed eredità. L'ideale sarebbe un Delitto perfetto, come aveva capito  Alfred Hitchcock!
I modi si evolvono seguendo usi e costumi dell'epoca in cui si cerca di consumare il delitto. In età vittoriana si cercava di mandare la moglie in manicomio, o comunque farla uscire pazza per ingabbiarla in una camicia di forza, anche semplicemente metaforica: una dominanza psicologica!




Poi droghe o veleni somministrati in dose mitridatica con l'aiuto di liquidi d'aspetto rassicurante. Infine un killer, distraendo o confondendo la moglie col telefono!
Tutti modi che sono potenziali generatori di tensione, certo perché la suspense è l'elemento base di un thriller, dove la minaccia è focalizzata sulla vittima ignara. 

Il termine thriller prende vita proprio da queste trame, ma  si estende presto anche ad altre situazioni, anche all'aperto (Il Maratoneta), con altrettanta tensione e partecipazione emotiva dello spettatore.


Zio Alfred sviluppando scene indimenticabili (Intrigo Internazionale) all'aperto (in spazi dall'orizzonte perduto) ,  lo portò alla perfezione completa.  

Ma poi il culmine, almeno per Dustin, si ha quando, chiuso (e legato) in una stanza capisce d'essere vittima predestinata e vede chi gli vuole male!

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