Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
recensioni di romanzi gialli
Giudizio n. 109
Hap&Leonard
Joe R. Landsale
Einaudi super ET
Tre screwball noir comedy ... una noiosa
Genere
cinematografico di origine teatrale, la screwball comedy è una commedia
di situazione, a metà tra la sophisticated comedy e la farsa, con dialoghi vivaci e incalzanti. Abitualmente
incentrata sulla "guerra dei sessi", sull'incontro/scontro fra
personaggi inizialmente antagonisti, che
inevitabilmente finiscono per stare insieme, dopo essere passati attraverso una
serie di eventi spesso bizzarri e paradossali
I
dialoghi hanno ritmo incalzante e umorismo raffinato, che soprattutto
raggiungono il massimo grado dell'arte dell'allusione.
Landsale
ricalca il genere con due personaggi (un
gay nero e un etero bianco) vivaci e nel contempo paradossali. Ci aggiunge
violenza, umorismo macabro, un pizzico di horror e tinteggiatura giallo noir.
Tre
romanzi, i primi della serie, nel complesso godibili, ma il primo romanzo è
invecchiato ai limiti della noia o del ridicolo. Il secondo (Mucho
Mojo) è molto buono e il terzo ripetitivo.
Ne
è scaturita una serie TV, ma non di grande successo. Ne ho già parlato, ma presto la tratterò per esteso.
Il
marketing ci presenta Hap e Leonard come due detective. Niente di più falso,
sono due impiccioni troppo curiosi, border line con la delinquenza, un po’ casinisti, ma alla fine (salvo qualche
ferita) fortunati nell’uscire dai guai e
risolvere il caso. Ammazzano senza rimpianti o rimorsi gli antagonisti
ispirandosi a un rigore morale che sfiora la criminalità.
Secondo i più sono di una simpatia avvolgente. Li avevo conosciuti, anni orsono, leggendo Il
mambo degli orsi (il terzo romanzo di questa raccolta) e non mi erano piaciuti.
Ricominciando ora da capo devo dire che ci avevo capito poco, ma non per colpa mia. In ogni caso non mi stanno simpaticio neppure ora.
Landsale non è uno scrittore seriale che rispetta il lettore come si dovrebbe. Se fosse un capotreno,
al passeggero che salisse a Orte sull’Intercity
Partito da Milano farebbe pagare il biglietto da Milano Centrale a Roma Termini!
Sì, i romanzi successivi non sono completamente fruibili se non si sono letti i
precedenti.
Penultima pecca: a volte (nei dialoghi) non cerca gli universali ma approfondisce i particolari,
fa battute con riferimenti ai dettagli (immancabilmente passati di moda o dimenticati) e annoia.
Infine le metafore. Metaforicamente parlando sono esageratamente aggiustate, come se un elefante avesse riordinato gli scaffali della famosa cristalleria: un disastro!
Infine le metafore. Metaforicamente parlando sono esageratamente aggiustate, come se un elefante avesse riordinato gli scaffali della famosa cristalleria: un disastro!
Voto
***/5
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