lunedì 18 settembre 2017

Organizzare bivacchi letterari


La presentazione del proprio libro
ovvero come perdere il saluto di amici 
e pure quello dei parenti!
Tre saggi (ex vip delusi dalla vita e dagli affari) eremitavano sulle  alte cime delle Montagne Rocciose. Una volta all'anno, nel plenilunio di giugno, facevano miglia e miglia a cavallo per incontrarsi. Ognuno portava un libro da bruciare per avviare il fuoco. I novelli Savonarola, durante la frugale cena, facevano riflessioni a voce alta. Ognuno di loro, fissando la luna, sentenziava alle stelle sull'andazzo dell'editoria.

Disse il primo saggio, ex editore e più vecchio: "Ci sono più scrittori che lettori"!
Gli fece eco il secondo, ex scout ed editor: "Ma ci sono più  coglioni, che titoli!". 
Pensava forse a quanto son grulli quelli fanno selfpublishing oppure a quelli (coglioni davvero) che pubblicano a pagamento?
Fu impossibile riflettere. il terzo, ex libraio, invece di far l'indiano, incalzò: "Ci sono più presentazioni di libri, che stelle!". Voleva dire "stalle" intendendo librerie, ma non aveva osato. Meno male, così non turbò la solennità del momento.
Gli altri, pur avendo bene inteso, volsero lo sguardo al cielo stellato. Un uccello notturno emise il suo lugubre richiamo, come quello di un sogno (un manoscritto), in un cassetto. Tutti e tre annuirono e la luna, già pallido astro, impallidì ancor di più.

"Presentazione". Chiunque (fa rima con coglione) abbia pubblicato almeno un liberculo l'ha fatta. Anche per una misera raccolta di dieci poesie: in totale 15 pagine. Chi è senza peccato scagli la prima pietra! Se è il primo romanzo, niente di male, la curiosità (andiamo a sentire cos'ha scritto quel presuntuoso!) prevale. Al secondo qualcuno storce il naso e s'ammala. Al terzo il paese si rarefà. Al quarto vi scansano se vi vedono a 50 metri di distanza... Ricordiamoci che il personaggio famoso attira gente, il signor nessuno presuntuoso i parenti e gli amici... che prima o poi si scocciano! Ebbene sì, si fanno troppe presentazioni di libri. I motivi? Questi:
1. Mania di protagonismo associata ad altre pulsioni riprovevoli.
2. Finalmente avete stampato (pubblicato sarebbe parola grossa) uno dei venti manoscritti che celate nel comò!
3. Il sedicente editore ve lo chiede, tanto a spendere siete voi!
4. "Nemo propheta in patria"!? Balle, vi faccio vedere io...
5.  Il libraio è complice o consenziente... ha i volumi in conto vendita (o in parcheggio, sono vostri).
6. Pensate d'essere simpatici o irresistibili!
7. Non avete uno specchio ... magico, che parla sinceramente!
e i più stupidi...
8. Coi libri si fanno soldi!

Evitate se potete, evitate, tanto non serve a nulla: dovreste andare a RAI3 (c'è sempre) da Fazio!!!

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