COVERMANIA
Le interpretazioni grafiche, i
messaggi marketing, i cambiamenti di stile nelle locandine dei film
Un lungo affascinante viaggio dalle regioni del noir ai territori del west
(09)
Un giallo poliziesco procedurale
Il titolo di questo splendido noir
prende spunto da una frase del romanzo che l'ha ispirato:"Ci sono otto milioni di
storie nella città nuda. Questa è una di quelle."
Lo sky line di NY si mescola col titolo. Un
capolavoro, forse il miglior film di Jules Dassin, anche meglio di Rififi che uscì
due o tre anni dopo! Tra neorealismo e documentarismo, la città appare più che nuda,
cruda e inquietante nel suo non essere inquieta.
Non
ricordate la trama? Ecco qualche accenno sintetico.
A
New York (fine anni '40) viene rinvenuto il corpo di una giovane mannequin
uccisa nella vasca da bagno del suo appartamento. L'ispettore di polizia
Muldoon e il suo assistente Halloran indagano seguendo le procedure della polizia. Ingagano anche sulla vita della ragazza che ha
cercato il successo e la ricchezza attirata dalle luci della metropoli,
rinnegando il suo passato di figlia di profughi cecoslovacchi e cambiando nome.
Emerge
una serie di furti inizia a tracciare una pista, ma la verità sembra difficile
da scovare fino agli ultimi colpi di scena.
Il
film si conclude con il tentativo di fuga del killer. Una disperata corsa tra la
gente. Un'occasione per farci vedere, attraverso piani sequenza di forte
impatto emotivo, New York "nuda", come afferma il titolo.
Il
successo fu enorme, oltre le aspettative. New York, così vera, così cruda e
così nuda diventa la protagonista, superando anche Fitzgerald che pure aveva
dato una prova di eccellente recitazione. Oscar alla fotografia.
Anche
in Francia il fascino di New York nuda è destinato a prevalere. Il primo
manifesto cerca di raccontare, con discrezione, la vicenda.
Il
secondo poster (due mesi dopo) mostra la città, resta solo il nome del regista,
per la gloria e la grandezza della Francia!
In
Italia, non capisco perché, si punta l'attenzione sul momento topico della fuga.
In
Spagna il titolo è alla Francisco Goya!
Dopo
un po', parlo di anni, quando il film si era già affermato, si mette in risalto
il nome dell'autore e del suo film del momento: Rififi. La donna col lampione non
c'entra nulla o quasi.
I
tedeschi lanciano una velata critica (senza maschera?), alla metropoli. Non mi sembra che New York si sia mai mascherata.
In
Danimarca la città è in risalto. Lo son di più i volti degli attori.
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