COVERMANIA
Le interpretazioni grafiche, i
messaggi marketing, i cambiamenti di stile nelle locandine dei film
Un lungo affascinante viaggio dalle regioni del noir ai territori del west
(10)
speciale magazine (I)
Galleria delle "dime cover"
Usciamo dal cinematografo ed entriamo in una vera e propria galleria d'arte. Il ticket costa poco, solo 10 centesimi di dollaro, un "dime"(*), appunto. Vi
mostrerò un po' di copertine di alcune (sono tantissime e di vai generi, qui solo
gialli!) mitiche riviste "pulp magazine" o "dime magazine".
Black Mask, quella di maggior
qualità, è stata lanciata
sul mercato statunitense nel 1920 dal giornalista H. L. Mencken e dal critico
George Jean Nathan, allo scopo di supportare le pubblicazioni della prestigiosa
rivista letteraria The Smart Set, anch'essa curata da Mencken e che si trovava
in crisi.
Black Mask segue la scia delle
"dime" di genere western (ancora in voga in quegli anni) e non lo
nasconde (vedi il sottotitolo).
Sotto la guida editoriale di Mencken e Nathan,
all'inizio, nella nuova rivista apparvero non solo racconti polizieschi (la
parola "detective"
è in rosso!), ma anche, come veniva pubblicizzato all'epoca "le migliori
storie di avventura, i migliori mystery, le migliori storie romantiche e dell'occulto
(lo spiritismo era all'apice).
Ben presto prevalse il genere giallo con autori di
altissimo livello, in quel momento però scrivevano per un piatto di zuppa di
fagioli. I personaggi in copertina soso sotto minaccia immediata di morte!
Negli anni Trenta e Quaranta su Black Mask
apparvero racconti di giornalisti diventati grandi autori del genere hard
boiled fra cui Dashiell Hammett (Sam Spade) e Raymond Chandler (Philip Marlowe),
nonché Erle Stanley Gardner (Perry Mason). La rivista cessò le pubblicazioni
nel 1951, proprio quando il noir era all'apice nella tardiva Europa.
Dopo questa sintesi storico
introduttiva, focalizziamo l'attenzione
sulle copertine.
Con
la pubblicazione de The maltese Falcon (siamo nel 1929) in copertina non appariva
più la parola "western". Già nel 1926, si veda sopra la cover dove un
uomo armato (detective o poliziotto?) sfonda la porta, ogni tanto se ne
dimenticavano.
Dopo
la crisi del '29 il prezzo cambia: aumenta del 50%! Il costo della grande
depressione. Il cambiamento più evidente è lo stile delle cover. Da colori caldi acquarello si passa a forti contrasti tempera. Prima c'erano
primi piani di "eroi" in posa meditabonda: la quiete prima della
tempesta. Ora (anni '30) scene d'azione violente e dinamiche. La transizione
uomini soli un attimo prima dell'azione. Poi coppie o gruppi concitati. Si
spara: fuoco e fiamme. la mascherina nera, non capisco perché, appare e scompare...
Detective
magazine è la "dime" più longeva e anche quella che faceva il
numero di tirature più alto. Ce ne occuperemo la prossima volta.
PER I CURIOSI
(*) E' la moneta "Numero Uno di papern dei Paperoni. In italia celebrata (sbagliato!) come cent.
Il DIME (decino) era (ed è) una strana moneta statunitense: sopra essa non c'era e non c'è alcun numero, ma solo una scritta: ONE DIME.
Da tutto ciò è nato l'equivoco italico. Per non complicarsi la vita, gli autori italiani preferirono continuare così, riportando la Numero Uno come 1 cent. Poi si decise con Don Rosa(**) la numero uno doveva essere un DIME del 1875. Ma fu altrettanto sbagliato scrivere l'anno e un numero ( sia 1 che 10 che 1875, quella originale non ha numeri ma solo 1a scritta ). Si pensa che il decino faceva arguto riferimento al prezzo della rivista (una "dime" in cui comparve per la prima volta con Paperone.
(**)Don Rosa è un fumettista statunitense che scrisse e disegnò molte storie su Paperone e il suo DECINO. Il migliore (secondo me) dopo Carl Barks.
PER I CURIOSI
(*) E' la moneta "Numero Uno di papern dei Paperoni. In italia celebrata (sbagliato!) come cent.
Il DIME (decino) era (ed è) una strana moneta statunitense: sopra essa non c'era e non c'è alcun numero, ma solo una scritta: ONE DIME.
Da tutto ciò è nato l'equivoco italico. Per non complicarsi la vita, gli autori italiani preferirono continuare così, riportando la Numero Uno come 1 cent. Poi si decise con Don Rosa(**) la numero uno doveva essere un DIME del 1875. Ma fu altrettanto sbagliato scrivere l'anno e un numero ( sia 1 che 10 che 1875, quella originale non ha numeri ma solo 1a scritta ). Si pensa che il decino faceva arguto riferimento al prezzo della rivista (una "dime" in cui comparve per la prima volta con Paperone.
(**)Don Rosa è un fumettista statunitense che scrisse e disegnò molte storie su Paperone e il suo DECINO. Il migliore (secondo me) dopo Carl Barks.










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