venerdì 6 ottobre 2017

Covermania (11)


COVERMANIA

Le interpretazioni grafiche, i messaggi marketing, i cambiamenti di stile nelle locandine dei film

Un lungo affascinante viaggio dalle regioni del noir ai territori del west

(11)

speciale magazine (II)


Galleria delle "dime cover"


La "dime" Detective magazine è la   più longeva e pure quella che faceva il numero di tirature più alto. E' uscita per 274 numeri dal novembre 1931 all'agosto 1953, principalmente su base mensile, aumentando a quindicinale dal 1933 al 1935 e scendendo a bimensile per i tre anni finali.
 


Le "dime" poliziesche (*) sono da considerare riviste di Pulp o Pulp Fiction. Contenevano vari generi: western, fantascienza, amore, guerra, avventura e altro.  Volutamente poco costose,  sono state pubblicate tra il 1896 e il 1950. Il termine "pulp" deriva dalla carta di legno a basso costo su cui venivano stampate. Al contrario, le riviste stampate su carta di qualità superiore sono state chiamate "glossies" o "slicks". La tipica rivista di pasta aveva 128 pagine; era larga da 18 centimetri di larghezza di 25 cm e uno spessore di 1,3 cm di spessore con spigoli irregolari.
Hanno dato origine al termine " pulp fiction" in riferimento alla letteratura di bassa-qualità e di scarsa qualità. Venivano dopo o accompagnavano  i penny dreadfuls e i romanzi "dime" del diciannovesimo secolo. Anche se molti scrittori poi famosi hanno scritto per le "dime", le riviste erano perlopiù considerate scadenti, trattanti temi  luridi e sensazionali.
Come si può notare dentro questa "sadica" cover, era ospitato Raymond Chandler, allora un signor quasi nessuno, quando ancora Philip Marlowe non era nato.

Per stupire i lettori, era il tempo, risolti quasi tutti i casi della cosiddetta "camera chiusa", dei marchingegni diabolici. Trappole arzigogolate ma mortali, come quella disegnata in copertina.

Ogni tanto si ricorreva all'horror, allora di gran moda:  Dracula, Frankestein e la Mummia erano quotidianamente nelle sale cinematografiche. In copertina, tra fanciulle discinte, un gobbo ci stava bene!


La crisi del '29 portò ad un aumento del prezzo. Compensato, almeno in copertina, con brillanti idee per far fuori la moglie (o l'amante) con marchingegni più moderni! meraviglie dell'elettricità!


Ma non dimentichiamoci di Charlie Chan e di Mr. Moto: l'esotico e il giallo si fondono in storie fantastiche. La rivista Mystery che cerca di farsi spazio tra i lettori "pendolari" le propone per imporle!




Riccorre anche, pur di stupire, all'horror "scientifico". Mostri in gabbia accanto a fanciulle in sottoveste. Scienziati pazzi che estraggono veleni letali da serpenti sotto vetro! Scusate se vi sembra poco!

Intanto s'erano affermati i raggi X. Così anziché una frattura si studiava un rubino nella pancia di una ragazzona bionda procace e nuda!


Per finire una pantomima finale: Una ragazza viene aggredita da: Un clown, un malavitoso francese, un valletto del circo col coltello e un ussaro della'armata zarista!


Red Star Detective non è un magazine dell'Unione Sovietica. E' una "dime" di serie B con tirature che vorrebbe oggi l'Espresso! Copertine sobrie, seriose e compassate.



Anche con scene dinamiche, alla Black Mask. La pistola che spara da dentro la borsetta è dedicata alle signore!



I lettori delle "dime" poliziesche erano perlopiù maschi. True Detective, uscito anni dopo le copertine appena "carrellate" punta al pubblico femminile. Siamo dopo la guerra e le donne lavorano e fanno le pendolari: in treno o in pulman qualcosa dovranno pur leggere!

Concludo con Brunette che se la deve vedere con ben quattro ladri! Lo specchio, strumento principe della suspense nel noir, entra in gioco!

(*)
La più famosa (e storica!) è Nick Carter 

Costava meno di un dime ma "dime" era! E' un pezzo della storia dei detective e del fumetto che venne dopo... e anche molto dopo e in TV: "E l'ultimo chiuda la porta!"

 
 

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