mercoledì 7 febbraio 2018

Commissari (0)


Lo “sbirro” nel genere giallo

Storia e fenomenologia del detective pubblico ufficiale

nella letteratura, nella TV e nel cinema di genere
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Premessa: non sono Linneo!
Qualche settimana fa, il mio amico Giuseppe, appassionato del “giallo” e presidente di un club degli amici del giallo mi chiese di preparare una conferenza sulla figura del commissario nella letteratura (e cinema e TV) di genere per l’annuale Festival del Giallo 2018 a Pistoia.
Ha un blog Giuseppe: “Il commissario Maigret”. Sarebbe bastato questo a mettermi in guardia. Non me lo ricordai, non sospettai e, incauto, dissi di sì.
Per prima cosa ho fatto, a memoria, l’appello. Poi li ho messi in ordine alfabetico. Erano tanti, troppi, allora li ho raggruppati per location geografica. Non veniva fuori una macchia di leopardo, ma una texture di pixel!
Son tornato al registro di classe. L'ordine alfabetico mi appariva più rassicurante.
Arrivato alla lettera “T”, considerato i personaggi che avevo già raccolto e che venivano prima alla “M” e alla “S”, ho deciso (prima decisione) di considerare gli sbirri degli USA come un blocco da trattare a parte. 
Il loro padre, zio o nonno (longevo nel restare in azione!) era Dick Tracy: il braccio violento della legge. Un fumetto di grande successo, ma nel cinema USA la figura dello sbirro, come vedremo, era allora più bistrattata.
Tornando alla sola  Europa, tra Poliziotti, Gendarmi e Carabinieri, di sbirri, ne ho contati più di 30! Mi sono fermato quando ho capito che arrivare a 50, anche con solo gli italiani, era troppo facile.
Una domanda mi frullava in testa: "Cosa hanno in comune?". Quei trentacinque e più li ho messi in fila in una tabella Excel. Ho cercato tra loro similitudini, parentele, somiglianze, gusti e interessi in comune … Figuriamoci, ci sono sposati, divorziati, single, separati da anni, separati in pausa di riflessione, fidanzati temporanei, fidanzati perenni, vedovi, vedovi legati a un’ombra, vedovi risposati, con figli, senza figli, col cane, col gatto. 

Pigri e sportivi, ipersportivi sempre pronti a fare jogging, anche con abbigliamento improbabile... come J.B. Adamberg (così nella fiction, nei romanzi cammina...). 
Il carattere poi: chi ha turbe dovute a un’infanzia infelice, chi vive rapporti pessimi col padre, chi è alcolista, chi ha un tenero rapporto fallimentare con la moglie, chi è amante degli spinelli, chi è sessomaniaco a patto di farlo con le prostitute… Neanche Karl Nilsson Linneo sarebbe riuscito a classificarli!

Di una cosa però mi sono accorto: l’avvento del Commissario Maigret segnava un discriminante. In Europa c’era un “prima” e un “dopo” Maigret! Ho allora deciso (seconda decisione) di parlare di tre periodi storico geografici: lo sbirro nel periodo classico (1841-1929, lo sbirro dell’hard boiled (1929 – 1980 circa) e lo sbirro moderno (1929 – 2017).

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