lunedì 12 marzo 2018

Tre "Gialli" in giallo (3)


Il caso dei 3 "Gialli" a Hollywood
Charlie Chan, Mr. Moto e Mr. Wong

(3)


Risposte ai perché

E' arrivato il momento di dare una risposta alle domande che ci eravamo posti nella premessa:
1.Perché tre detective gialli?
2.Perché sono interpretati da bianchi?
3.Perché son piaciuti così tanto?




In quegli anni incombeva nefasta influenza di Fu Manchu. Come potete vedere la sua immagine veniva usata anche in vignette di satira politica.




Per conseguenza, fino al 1925, ogni personaggio orientale, peggio se cinese, come il diabolico Fu Manchu, il genio del male creato da Sax Rohmer, era sinonimo di inganno, diabolica perfidia, sottile e spietata crudeltà. Una minaccia incombente sul mondo. In realtà c'erano anche altre minacce ferali ben più concrete.




Benito Mussolini aveva già fatto la Marcia su Roma, Giacomo Matteotti era morto e sepolto e Adolf Hitler aveva già pubblicato il primo tomo di Mein Kampf. L'odio razziale uscito dall'ombra, serpeggiava infido all'aperto.
Nel 1925, lo scrittore statunitense Earl Derr Biggers, spirito democratico e liberale,  ribaltò i canoni consolidati delle trame "gialle", non di rado intessute con robuste fibre di bieco razzismo. Creò un cinese, anche se naturalizzato statunitense, simpatico, accattivante, umano e gentile che era al servizio della legge e dell’ordine: Charlie Chan.


Nato in Cina, Charlie è nella polizia di Honolulu, nelle Hawaii, come sergente investigativo. Risolve brillantemente complicati casi. Chan; cavalcando un inatteso successo, farà carriera (anche grazie al cinema) fino a diventare ispettore.


Dopo tre film poco significativi arriva Warner Oland ed è il successo, ovunque. Dopo un po' pare che  la sua parabola si fermi, perché dopo sei romanzi, pubblicati fra il '25 e il '32, Earl Derr Biggers muore improvvisamente per una crisi cardiaca.
Ma la carriera di Charlie Chan, ormai troppo famoso per smettere (le regole del business USA già allora erano ciniche), prosegue.


Il cinema riparte subito, ripartirà anche dopo, alla morte di Oland, con Sidney Toler e continuerà a sfornare per molti anni nuove avventure dell’investigatore venuto dalle isole più esotiche dell’immaginario collettivo.


Toler non è male, ma, a parte il brillante Charlie Chan nell'isola del tesoro, i soggetti apocrifi si scostano sempre più da quelli originali dell’autore e Charlie (l'assenza di Oland si fa notare) viene un po' snaturato. Ma non c'è da scandalizzarsi, anche Sherlock Holmes ha continuato a indagare negli apocrifi e non sempre era filologicamente corretto.

Ed ora le risposte alle domande. Qui la prima. 
1. C'era timore, dopo la scomparsa di Biggers, che l'entusiasmo del pubblico si smorzasse (non dimentichiamo che l'hard boiled stava ottenendo sempre maggiori consensi). Oland, grande interprete, era sulla cresta dell'onda e, vista la richiesta, fu ritenuto che ci fosse spazio per altri personaggi. Senza troppe analisi marketing si decise che anche loro dovevano essere accattivanti, gialli ed esotici.
La seconda risposta è facile e la approfondiremo più avanti quando parleremo degli attori.
2. A Hollywood, nel '30, erano riluttanti   ad assumere attori asiatici per i ruoli principali durante. Le prime tre pellicole erano di serie C, ma ebbero successo, anche maggiore il successo dei romanzi.  Lo svedese    Warner Oland, che nel 1931 aveva già girato più di trenta pellicole, per via dei suoi tratti somatici, aveva spesso interpretato  la parte di personaggi asiatici secondari.


Nel 1929 la svolta:   il ruolo principale nel film Il drago rosso, nel ruolo del malvagio Dr. Fu Manchu. 


Due anni più tardi (1931) divenne Charlie Chan ne La crociera del delitto (Charlie Chan Carries On). Acquistò così fama internazionale. Perché non continuare sulla sua scia?
Per fargli concorrenza occorrevano attori navigati, capaci di interpretazioni "moderne" (il muto era ormai morto e molti attori sul Viale del tramonto): il trio ( due più Warner Oland, che, ironia, veniva dal muto) era il migliore che ci fosse a Hollywood in quel momento (1934).
Infine la terza risposta, conseguente alla seconda.



3. Charlie Chan era emerso da una felice intuizione del suo  autore. Nel '35 c'era da riprendersi dalla crisi e, al posto della sorda rabbia predicata da Hitler, un divertente fattivo ottimismo era la cura migliore a cui sottoporre le masse negli USA. Bisognava continuare con Mr. Moto e Mr. Wong, che però tanto ilare e giulivo (forse per colpa dei precedenti di Karloff) non mi è mai sembrato!



 
 

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