Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
Giudizio n. 120
Fa troppo freddo per morire
Christian Frascella
Einaudi - gli struzzi
Non ci sono anticipazioni: potete leggerlo senza timore!
Ora i fuochi di Sant'Elmo lampeggiano sul noir!
« 'Guardate
lassù!' strillò Starbuck. 'I Corpi santi! I Corpi santi!' Tutti gli alberi
maestri avevano alle loro estremità un fuoco pallido; e sfiorati a ogni
triplice estremità del parafulmini da tre pallide fiammelle affusolate, tutti e
tre gli alti alberi stavano bruciando silenziosi nell'aria sulfurea, come tre
giganteschi ceri davanti a un altare. » (H. Melville - Moby Dick)
Dieci anni fa scoprii che il
sarcastico, brillante, irriverente e a volte pure geniale blogger (ah i bei tempi di Splinder!) de I Fuochi di
Sant'Elmo aveva per sorella una foca monaca! "Può succedere", pensai "se uno sta troppo a bordo di una
baleniera maledetta!". Ne sa qualcosa capitan Achab, che, covando il
suo complesso di Edipo, pensava di aver per padre una balena bianca! Pensai
anche che 'sto Christian fosse un tipo strano. Un paio di anni dopo lo conobbi
di persona a Viareggio (era candidato in finale al premio letterario) e scoprii
che non era arrivato a bordo di una baleniera, né di un pedalò, e (soprattutto) che era un tipo
normale e affabile.
Ha scritto molto Frascella, mi
sembra che questo noir metropolitano sia il suo settimo romanzo. Entriamoci
dentro ma senza spoiler!
La città è Torino (so che i
milanesi storceranno il naso, ma sbagliano: è un scelta giusta! Torino è "la più migliore", direbbero Fruttero&Lucentini cavalcando una ormai frase fatta...) e l'ambientazione
è a Barriera, una delle periferie più
multietniche, squallide e angoscianti che si possano trovare in Italia.
Oggi come oggi (tra TV riciclante le teke e ristampe "omissis diritti" 'un se ne pole più!) scrivere un noir
originale non è cosa punto facile! La ricetta di Frascella è semplice, la
preparazione lenta e attenta e la cottura delicata e difficile. Lui, uno capace
e tenace, ce l'ha fatta! Il suo soufflè non s'ammoscia.
Ingredienti di stile: una buona
dose di Izzo alla marsigliese, qualche riferimento ai noir nordici, una
manciata di Chandler in salsa sapida like Messico e un pizzico di sale delle saline della provincia di
Montelusa.
Si legge con piacere perché è sì
cupo, ma ogni tanto affiorano qua e là i Fuochi di Sant'Elmo a illuminare le
pagine altrimenti troppo buie, troppo noir insomma!
Il personaggio Contrera (uno
sbirro pentito ma non troppo!) è veritiero e credibile nonostante sia sempre a
lavarsi le mutande e le canotte in una lavanderia a gettoni!
La storia si svolge con ritmo
crescente e la prosa di Christian asseconda (e sostiene compiaciuta) le mosse
dell'ex sbirro. Devo dire che alla fine (non vi dirò assolutamente niente di
più) rimane nella mente più il fraseggio brillante della prosa e l'arguta introspezione dei personaggi che non i colpi
di scena della trama. Ciò, è bene sottolinearlo, è una dimostrazione di
coerenza di questo autore che sta crescendo romanzo dopo romanzo.
Voto ****/5
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