lunedì 6 agosto 2018

Il Gufo giallo (122)

 

Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli


Giudizio n.  121

Maigret ha un dubbio
Georges Simenon
Mondadori

 


 

 

Maigret si piglia una vacanza

 


Raccontano gli agiografi di Simenon, che il padre del commissario Maigret era capace di scrivere un romanzo in una settimana. Questo romanzo è la prova provata di questo aneddoto.

Lo dico non tanto per le accreditate testimonianza che raccontano che il romanzo è stato scritto nella tenuta Shadow Rock Farm di Lakeville nel Connetticut in USA, dal 1º all'8 dicembre 1953, quanto per i suoi contenuti esemplari.  Quarantaquattresimo romanzo di Maigret, fu pubblicato per la prima volta in Francia il 13 marzo del 1954 dall'editore Presses de la Cité.   

Un incipit di trama.

Joseph Gastin è maestro di scuola a Saint-André-sur-Mer, vicino a La Rochelle, zona storica, ma più famosa ancora per la coltivazione dei mitili.

 

 

Gastin fugge a Parigi   per chiedere la protezione di Maigret. Al paese lo accusano di aver ucciso Léonie Birard, con un colpo di carabina calibro 22 da una certa distanza, mentre era affacciata alla sua finestra. Maigret, che sente la primavera come di rado gli è capitato) decide di prendere qualche giorno di congedo e lo accompagna al suo paese. In effetti, qui il maestro è sotto mandato d'arresto da parte del tenente Daniélou, dal quale viene a sapere che uno degli allievi del maestro, Marcel Sellier, ha testimoniato di averlo visto uscire dal capanno degli attrezzi dove il figlio del maestro, Jean-Paul, ha un fucile di quel calibro. Maigret scopre che la morta non era amata in paese, e anche di Joseph non si fidano, considerandolo uno straniero (di fatto vi è giunto da Courbevoie)…

 

Qui mi fermo, se no faccio peggio di quegli sciagurati di Wikipedia che sciorinano trame sbrodolate senza neppure avvertire dello spoiler!

Dicevo che è la prova delle straordinarie capacità creative di Simenon. In effetti c’è "tutto Maigret".

La provincia profonda, quella liquida, dove tutti sanno ma nessuno dice, anche truffaldina di piccole collusioni e complicità di ladri di galline. Le complicità rendono difficile l'indagine allo "straniero" di Parigi. Non sanno che è nato in una provincia ancor più piccola e remota. Emerge allora il metodo d’indagine del commissario Maigret, le sue capacità di fare interrogatori apparentemente leggeri (alcuni testimoni sono dei bambini!), ma estremamente efficaci e il coro di figurine scolpite a tutto tondo. L’empatia del poliziotto dotato di umana pietas.

Una lettura divertente e leggera.

 

Voto ***1/2/5

 

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