giovedì 9 gennaio 2020

Protodetective (II)


Il protodetective
il detective che non c'era

II
Chi osò tanto?
Ci aveva già provato Agatha Christie (zia Agatha era una che ci provava!) con un romanzetto un po' melò a tinte gialle. Ambientato al tempo degli Egizi, C'era una volta (Già il titolo... mah!), non ebbe successo.
Molti anni dopo arrivò Quando il genio indaga di Theodore Mathieson. Una compilation di geni universali intenti ad indagare. Una divertente raccolta di racconti brevi dove i grandi della storia, a partire da Alessandro il Grande, indagano utilizzando le loro talentuosità specifiche...
L'abbazia
Passano altri anni e si legge:
"… dopo un altro tratto di strada, udimmo dei rumori, e a una svolta apparve un agitato manipolo di monaci e di famigli. Uno di essi, come ci vide, ci venne incontro con molta urbanità: “Benvenuto signore,” disse, “e non vi stupite se immagino chi siete, perché siamo stati avvertiti della vostra visita. Io sono Remigio da Varagine, il cellario dei monastero. E se voi siete, come credo, frate Guglielmo da Bascavilla, l’Abate dovrà esserne avvisato. Tu,” ordinò rivolto a uno del seguito, “risali ad avvertire che il nostro visitatore sta per entrare nella cinta!”
“Vi ringrazio, signor cellario,” rispose cordialmente il mio maestro, “e tanto più apprezzo la vostra cortesia in quanto per salutarmi avete interrotto l’inseguimento. Ma non temete, il cavallo è passato di qua e si è diretto per il sentiero di destra. Non potrà andar molto lontano perché, arrivato al deposito dello strame, dovrà fermarsi. È troppo intelligente per buttarsi lungo il terreno scosceso...”


 

“Quando lo avete visto?” domandò il cellario.

“Non l’abbiamo visto affatto, non è vero Adso?” disse Guglielmo volgendosi verso di me con aria divertita. “Ma se cercate Brunello, l’animale non può che essere là dove io ho detto.”

Il cellario esitò. Guardò Guglielmo, poi il sentiero, e infine domandò: “Brunello? Come sapete?”

“Suvvia,” disse Guglielmo, “è evidente che state cercando Brunello, il cavallo preferito dall’Abate, il miglior galoppatore della vostra scuderia, nero di pelo, alto cinque piedi, dalla coda sontuosa, dallo zoccolo piccolo e rotondo ma dal galoppo assai regolare; capo minuto, orecchie sottili ma occhi grandi. È andato a destra, vi dico, e affrettatevi, in ogni caso.”
 
 Questo è un indizio!
Guglielmo di Baskerville non solo si ispira a Sherlock Holmes (Eco aveva appena pubblicato un saggio sul modo di indagare di Holmes: Il segno dei tre)), ma anche ai Principi di Serendippo (Da cui la serendipità!).
E' allora chiaro come l'invenzione del protodetective non sia altro che un raffinato gioco intellettuale (Come si sarebbe comportato X Y se fosse stato interessato a fare il detective?).
E' arrivato il momento di ribadire con forza la definizione già data nella puntata precedente.

Protodetective: Personaggio di fantasia (in un giallo di ambientazione storica) che indaga su delitti, in un contesto storico antecedente al Congresso di Vienna.

Ildegarda aveva altro da fare!
Vi sia chiaro: questa definizione taglia le gambe a qualsiasi coinvolgimento di Alessandro Magno, Aristotele, Platone, Giulio Cesare, Carlo Magno, Ildegarda da Bingen (è stata utilizzata, ma siccome è beata non s'è indignata!) e compagnia bella!

Andiamo avanti ci sono ancora molte cose da precisare. Ad esempio il ruolo , la funzione e il comportamento delle forze di polizia.  Alla prossima.
( II - segue) 

Noto qualche malfunzionamento nell'editing... sotto la storia di Brunello riappare come immagine... è un fantasma ippico?  non è colpa mia!


2 commenti:

  1. Ottimo articolo.
    Anche in "Ildegarda e il mistero dell'arciere" Elide Ceragioli, giallista e storica, fa di Sant'Ildegarda di Bingen un'investigatrice ante lotterà.

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  2. Ti ringrazio, purtroppo non so chi tu sia... ma grazie mille lo stesso per l'annotazione! Un saluto, Oscar

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