sabato 13 maggio 2023

Nuovo Dizionoirio (XLVIII)


Dall'A alla Z

miscellanea estemporanea e semiseria sul genere giallo/noir

ovvero il mio Dizionoirio

XLVIII

 

Varaldo Alessandro

 


Questo signore coi baffi a manubrio è stato un "eroico" (contro il regime!) pioniere del giallo italiano. Inizia, con Il sette bello, Alessandro Varaldo.

 


E' il 1931, indaga il personaggio del commissario Ascanio Bonichi. Il regime storceva il naso, anzi osteggiava emanava veti e attuava censure, ma Varaldo riuscì nell’impresa di non risultare sgradito. Non tanto per la qualità (di cui al Duce poco importava) intrinseca dell’opera che è piuttosto altalenante (picchi e valli sempre), ma perché seppe creare ciò che in quel momento il regime si auspicava; un giallo all’Italiana, unico e inimitabile a sua volta, che pur tenendo conto degli elementi del poliziesco classico  sapesse mescolarli poi a una sensibilità tutta Italiana.

 


Con La gatta persiana manda di nuovo in scena il godibile personaggio del commendator Ascanio Bonichi, il commissario di Polizia un po’ bonaccione, ma furbo come una volpe, dall’aria vagamente maigretiana. La gatta persiana  è il terzo romanzo in ordine di una lunga sequenza di titoli che l’autore ligure ha pubblicato con grande successo tra le due guerre, uscì nei Gialli Mondadori nel 1933.

Nella sua prolifica produzione raccontò molte macchiette di paese, un uso (simpatico e moderato, altro che Camilleri) del dialetto e soprattutto una certa melodrammaticità di fondo dalla quale la narrativa pop italiana non ha mai, ma proprio mai, saputo affrancarsi (Camilleri compreso!).

Vargas Fred (lei)

 


Era una famosa (nell'ambiente) archeozoologa, aveva a che fare con antiche ossa di bestie e bestiole non sempre amabili: anche rettili e topi. E pure ragni velenosi!

 


Una vita passata tra alambicchi, microscopi e antichi testi di pergamena. La fama, così guadagnata, non le bastava!



Bisogna ammettere  che non fosse un’esistenza priva di ombre! Di lati oscuri orribili. Di quelli che ti guastano la mente... Durante le sue ricerche sempre evocava scene di morte!   

Per rilassarsi, nel mese di ferie, prese a scrivere romanzi gialli, basati sempre, guarda caso, su verità sepolte. Secondo molti estimatori ha detronizzato Agatha Christie: è lei ora la "Regina del giallo", ma io non sono completamente d'accordo, c'è da considerare alche Alicia Bartlett!  In ogni caso bisogan dire   lo era, perché l'affaire Battisti ne ha rallentato la produzione.

 


Come scienziata (o ricercatrice) aveva subito avuto successo, come scrittrice s'è dovuta fare (come molti poi celebri) un po' di gavetta fino alla pubblicazione de L'uomo dei cerchi azzurri con Hermé Èditions. A quel punto i suoi personaggi le hanno rubato la scena.

 

(Parte XLVIII - segue)

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