C’è sempre una prima volta
Antiquariato cinematografico, è l'inizio di una lunghissima serie. All’omonimo romanzo (1931) è ispirato Le chien Jaune, primo film di Maigret La regia è di Jean Tarride, con Abel Tarride, padre del regista, nel ruolo del già famoso commissario. Si tratta del sesto romanzo in cui indaga Maigret, il sonoro aveva rilanciato il cinema e le trame di Simenon si prestavano a bei dialoghi.
Trama in breve
Maigret è chiamato a Concarneau, per indagare sull'enigmatico ferimento del famoso commerciante di vini locale, Mostaguen. Quello di Mostaguen (anche solo tentato) è solo il primo di una serie di omicidi, o tentati omicidi, che coinvolgono il gruppo di amici del commerciante, tutti esponenti di spicco della città.
Maigret segue la sua pista, in qualche modo guidato da un bizzarro cane giallo sempre presente nei momenti e suoi luoghi degli omicidi. il confronto serrato, cercato da Maigret con tutti i protagonisti di questa intricata vicenda, porterà il commissario alla soluzione del caso.
Sì, la vicenda è molto ingarbugliata e il DVD, solo in francese e senza sottotitoli, non aiuta la comprensione. Me l’hanno regalato e sono contento perché nel guardarlo ho assaporato l’atmosfera di un tempo che, ahimè, non esiste più.
Anche a causa della velocità con cui scorrono i fotogrammi i movimenti degli attori sono molto ottocenteschi. Mi ricordo che il regista Bolognini nel filmare Metello, insisté molto su come doveva muoversi Massimo Ranieri. Forse se avessero avuto questo film sarebbe stato più facile!
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