Giallo n. 150
Solo per “sedicenti” storici del giallo.
La “golden age” del giallo, sostenuta dalla Regina Vittoria e dai costumi fine ottocento che ancora persistevano all’inizio del secolo breve e maledetto (Guerra Mondiale, Fascismo e Nazismo) è passata e non può tornare. E’ meritevole la ripubblicazione delle opere di quel periodo, ma credo che siano utili solo a chi si occupa di storia della letteratura.
Inutile, per me, anche la prefazione “Amarcord” di Marco Malvaldi che precede il romanzo. Malvaldi non è un giallista, è solo un redattore mancato del Vernacoliere (mensile satirico labronico). Lo humor inglese del romanzo, pur datato, è “altra roba”, quindi il Marco farebbe meglio ad astenersi… ma come diceva il famoso polpo: “Che s’ha da fa’, pe’ campa’!”.
Da ragazzo, più fanciullo che adolescente, leggevo i Gialli Classici (rigorosamente Mondadori), li amavo, ora non mi piacciono più che tanto… anche Zia Agatha ormai mi lascia perplesso e Poirot m’innervosisce. Tollero solo Miss Marple perché mi sembra poco vittoriana e perciò mi sta un tantino simpatica.
Ho riletto, per dovere professionale, questo “romanzetto” appena rieditato, che già 65 orsono mi aveva lasciato perplesso.
Ma torniamo al testo, un po’ di trama non guasta.
“Siamo ad Oxford, autunno 1938. Il poeta Richard Cadogan giunge perigliosamente nella notte ad Oxford e, mentre vaga a piedi nelle vie della città universitaria, spinto dalla curiosità entra in un negozio di giocattoli la cui porta ha trovato stranamente aperta. Al secondo piano del negozio Cadogan si imbatte nel cadavere di un’anziana donna, accanto alla morta trova un biglietto con un numero di telefono. La donna è stata uccisa, strangolata con una corda sottile. Le indagini di Cadogan vengono bruscamente interrotte da un colpo alla testa che fa perdere i sensi al poeta per alcune ore. Al mattino l'uomo si ritrova chiuso in uno sgabuzzino, ma riesce ad uscire dal negozio attraverso una finestrella per recarsi al più vicino posto di polizia…. Nel successivo sopralluogo fatto insieme alla Polizia si scopre che il negozio non c’è più!” Sparito, cadavere compreso...!
Come vedete la trama è tipica dell’epoca, solo un po’ esagerata… di solito ci si limitava a non ritrovare il cadavere!
Ma il romanzo è tutto giocato sugli eccessi. Prolisso, barocco, ingenuamente paradossale ed esuberante. Anche questo lo rende datato. Non ne consiglio la lettura a meno che non vogliate, come il Malvaldi, fare “amarcord”.
Voti:
1/***** se letto per diletto (da evitare)
4/***** se letto per studio (premio alla carriera)
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