Rubrica letteraria
Il
gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
libro n. 5recensioni di romanzi gialli
Un po’ più in là sulla destra
Fred Vargas
Einaudi
"Finalmente" un giallo vero dalla Vargas!
Il "finalmente" sarcastico (anche se dalle virgolette non si capisce) è dedidato all'Einaudi che pubblica con anni di ritardo il primo giallo della Vargas! Imperdonabile, infatti mi
ha parecchio divertito, mi piace ammetterlo. Il lungo incipit minimalista, imperniato
su un ossicino mal digerito da un cane è geniale. Romanzo ben congegnato,
costruito con sapienza dei tempi e dei personaggi, credibile e articolato.
Anche semplice, cosa rara coi romanzi della Vargas, nonostante i suoi proclami.
L’ambientazione sulla costa è molto verosimile anche se ti aspetti, ad ogni
angolo, di veder sbucare Maigret con la sua pipa: Il cane giallo.
Alcuni
non hanno gradito il rospo. Forse non ci hanno riflettuto abbastanza, ma non è
tardi, possono comprenderlo adesso: il rospo è la seconda coscienza di
Kehlweiler. Ci sta bene, è addirittura indispensabile. Il "tedesco"
senza la sua pet therapy mobile non
si farebbe leggere dentro. Augias, in una recensione su la Repubblica, se n’era
dichiarato schifato: quante storie da ex bambino dei quartieri bene! Io, da
ragazzo, andando al mese mariano con la nonna, raccoglievo rospi nei fossi per
portarmeli in giardino, ma prima dovevano venire in chiesa e li tenevo in tasca! Figuriamoci se mi scombino, anzi la cosa mi
diverte.
Gli
evangelisti qui sono molto dosati, fanno parte del quadro senza invadere il
campo, lo faranno negli altri romanzi, ed anche con Adamsberg (di questo
parleremo un’altra volta). Il biliardo funziona, come la macchina per costruire
metafore ideata da Umberto Eco nell'Isola del giorno prima, o era “dopo”?
Questa
volta la Vargas mi ha catturato a questo punto mi chiedo: perché Einaudi lo ha
pubblicato per ultimo? Non lo sapevate: è il primo della trilogia degli evangelisti. Io, come lettore di Io sono il tenebroso a suo tempo ho
avuto qualche problema.
Totale
****/5
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