lunedì 5 dicembre 2011

Il gufo giallo (07)

Rubrica letteraria


Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
libro n. 7

L’enigma dell’alfiere
S.S. Van Dine
Rusconi



Un classico da amare e da ... studiare.
Quando lo lessi per la prima volta a 13 anni non lasciò traccia in me. Me l'ero tranquillamente dimenticato (come quelli di E. Wallace del resto) questo Van Dine d'epoca. Allora ero già segretamente appassionato di Mike Hammer. L'ho ripreso in mano qualche settimana fa per necessità didattiche (scuola di scrittura per giallisti) e l'ho trovato mozzo. Eh sì, la mia prima edizione (Gialli Mondadori) era di appena 150 pagine. Questa edizione, finalmente integrale, me l’ha fatto trovare migliorato: come del buon vino. Quando ero ragazzo il fascino perverso (per un adolescente di allora) di Mike Spillane aveva cancellato dalla memoria il grande Philo Vance di SS. Van Dine... era ora che ci tornasse alla grande!
 
La grandezza di questo giallo non si capisce dalla prima pagina, bisogna pazientare un po' perché matura a poco a poco: i tagli “editoriali” della Mondadori erano un vero delitto. Ma il successo di Philo si misura anche col numero di volti famosi che l'hanno interpretato.

 
La vicenda è resa particolarmente intrigante dall'idea (classica vintage) delle filastrocche infantili sulla base delle quali il paranoico genio perverso colpisce. Non manca la suspense, né i colpi di scena: l'autore riesce a infilarne uno persino nell'ultimissima pagina, quando ormai si è già scoperto l'assassino, anch'esso inaspettato. Il protagonista  Philo Vance oggi è un mito, allora, negli anni trenta doveva davvero impressionare e stupire: il fatto che nel tempo libero si diletta a tradurre commedie di Menandro è sufficiente per farlo adorare. E' una sorta di dandy: elegante, colto, superiore... dal fascino indiscutibile. Affascinanti (pur con patina vintage) anche i personaggi intorno a lui.
Ma la cosa sorprendente è la rigorosa applicazione delle famose 20 regole: Van Dine non sgarra di una virgola senza appesantire il ritmo o far cadere la suspense. Per cui, didatticamente parlando, in un scuola per aspiranti giallisti si facciano prima leggere e discutere le regole e poi leggere il romanzo. Gli allievi tornando a casa getteranno nel fuoco Il codice da Vinci, ma anche qualche romanzo di autore nostrano!

Totale ****/5

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