sabato 10 dicembre 2011

Fabbro o detective? (II)



Un mestiere difficile

Sembra facile …

fare il detective nel Rinascimento!


Parte II


Terza domanda: quando riemergono le superstizioni o le paure del medioevo, Bertuccio come reagisce?

Queste reazioni, allora, si manifestavano soprattutto davanti alla morte. L’uomo medioevale aveva il terrore della morte improvvisa, temeva di non farsi trovare preparato davanti a Dio.  I delitti che racconto appaiono misteriosi e particolarmente efferati. La gente non capisce e vive il dramma della vittima. Subito affiorano le superstizioni: forze diaboliche, la magia nera, i sabba … C’è chi ci crede ancor oggi, figuriamoci allora, in un paese immerso nel contado di Firenze; città allora “lontana” 50 chilometri: più di dodici ore a piedi.

Bertuccio no, Lui forgia spade, trasforma la materia in acciaio. anche se è sfiorato dal dubbio (è pur sempre uomo del suo tempo) cerca una “ragione” alle cose.


S’informa, chiede, approfondisce; in altre parole indaga. Dove non può arrivare da solo mette in gioco gli amici. Lo speziale (con la sorella, un po’ strega) e il cerusico rappresentano la sua "sezione scientifica”, ma ci sono anche dei personaggi famosi, di passaggio, che danno una mano utilizzando le loro competenze specifiche.

Quarta domanda: questi personaggi famosi, storici, come si pongono nelle storie?

Cerco sempre, pur lavorando di fantasia, di raccontare storie “possibili”. Montevarchi era terra di confine, di mercati e di passaggio. Da lì, venendo da Firenze, si andava a Roma. Oppure venendo dal sud si raggiungeva Firenze. In quel periodo Luca Pacioli, insigne matematico, passò da Montevarchi per andare a Milano ad insegnare all’Università. Michelangelo passò (cercava di sfuggire alle fissazioni di Piero dei Medici) per andare a Roma. Marsilio Ficino aveva casa a Figline Valdarno; negli ultimi anni della sua vita (anche lui non amava Piero) lasciata Careggi, vi si ritirò. Non vado oltre, ce ne sono altri, ma non vorrei anticipare troppo.

Questi personaggi si pongono gregari a Bertuccio. Non tutti volentieri, ma la forza del metodo di Bertuccio prima o poi li trascina. Il loro contributo è sempre decisivo, anche se il ragionamento induttivo (dovrei dire l’abduzione, ma ancora non era stata inventata!) è tutto del nostro giovane fabbro.
(2-segue)

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