giovedì 1 marzo 2012

Gufo giallo (41)

Rubrica letteraria
Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
Libro n. 41


 

 La cavalcata dei morti  
Fred  Vargas
Einaudi

 

 

Nemmeno si può dirle: datti all’ippica!

Il canovaccio è tipico della Vargas: prendi un'atroce, atavica leggenda e ne fai giustificazione folle o pretesto utile per un trucido assassino, che sempre, scaltramente sfrutta le superstizioni di quella tremebonda e oscurantista provincia francese che Fred ogni volta (o quasi) letteratura ci propina.  Amo la provincia francese ed i suoi boschi misteriosi, li ho vissuti, come nella foto, nella bruma sospesa del mattino, ma ...


 

Ancora una volta apprezzo lo stile immaginifico e stravagante di questa autrice, la fantasia non le manca: riesce a intendere innocenti gli assassini! Meno il tentativo, fallito, di   giocare  argutamente con le parole e il loro significato, anziché aprire la mente a riflessioni profonde ci lascia col cerino acceso su divagazioni   peregrine, e in realtà assai banali.

Con il passare degli episodi, questo stile sembra sempre più appannarsi. I toni sono meno rutilanti che in  precedenti storie, ma una maggior asobrietà gioverebbe ad una scrittura che in passato, nonostante la brillante creatività lessicale, aveva spesso subito pericolosi slittameti verso il kitsch, l'artificio o l'approssimazione. La Vargas insomma, alla ricerca di spunti extra ordinari, si mette alla testa di un'orda di mitici giustizieri e cade, cadendo da cavallo, su un sentiero irto di spine noiose. Uno dei romanzi più uggiosi e meno avvincenti della "giallista" francese. Non c'è un personaggio, uno, che appassioni o che almeno catturi l'attenzione... direi che, piuttosto, appaiono tutti prevedibili, paradossalmente di maniera, scontati nelle azioni: spesso si precipita nel ridicolo. Danglard (l’acume vestito da poliziotto) questa volta è compassionevole, come personaggio intendo,… e anche Adamsberg (che sappiamo esser persona seria) ci crede poco; da dimenticare.

Voto **1/2/5

2 commenti: