Yellow
balloons
Quando il
fumetto si tinge di giallo
Speciale
n.3
Italiani minori
Il mercato minore del fumetto giallo italiano è molto frammentario,
meno seriale, spesso trasposto da romanzi e perciò le pubblicazioni risultano estemporanee e difficilmete reperibili. Ho integrato questa nota con un articolo
di Luigi Serra (*) che mi è stato di parecchio aiuto.
Il genere giallo, all’inizio, nonostante le numerose proposte USA, fu poco considerato dai fumettisti italiani. Cominciò a destare interesse solo dopo il successo commerciale di Diabolik e di Kriminal, ma si trattava di fumetti neri, che nessuno osò chiamare noir! Eppure l'Italia vantava una lunga tradizione di romanzi gialli: i “Gialli Mondadori”, erano già diventati un brand. Il giallo è stato da sempre il genere narrativo di maggior gradimento dal pubblico italiano rispetto. Giorgio Scerbanenco è stato uno dei maestri del poliziesco “made in Italy”. Diversi suoi romanzi e racconti sono stati usati nel cinema soprattutto nel poliziesco all'italiana, spregiato come “poliziottesco”, ma ora rivalutato. Stimoli tanti, ma i fumettisti non seppero trarne ispirazione per ricreare un giallo a fumetti, se non marginalmente in qualche albo erotico del periodo. Nell'editoria degli anni settanta, del fumetto poliziesco prodotto da autori italiani, si trovano pochissime tracce e le più rilevanti sono ne Il Giornalino con “Il Commissario Spada” di Gonano e De Luca (ambientato in Italia); sull'Intrepido con Sorrow di Graziano Cicogna e Giovanni Freghieri e sul “Il Monello con la serie Qui Commissario Norton di Angelo Saccarello e Antonio Toldo.
Il genere giallo, all’inizio, nonostante le numerose proposte USA, fu poco considerato dai fumettisti italiani. Cominciò a destare interesse solo dopo il successo commerciale di Diabolik e di Kriminal, ma si trattava di fumetti neri, che nessuno osò chiamare noir! Eppure l'Italia vantava una lunga tradizione di romanzi gialli: i “Gialli Mondadori”, erano già diventati un brand. Il giallo è stato da sempre il genere narrativo di maggior gradimento dal pubblico italiano rispetto. Giorgio Scerbanenco è stato uno dei maestri del poliziesco “made in Italy”. Diversi suoi romanzi e racconti sono stati usati nel cinema soprattutto nel poliziesco all'italiana, spregiato come “poliziottesco”, ma ora rivalutato. Stimoli tanti, ma i fumettisti non seppero trarne ispirazione per ricreare un giallo a fumetti, se non marginalmente in qualche albo erotico del periodo. Nell'editoria degli anni settanta, del fumetto poliziesco prodotto da autori italiani, si trovano pochissime tracce e le più rilevanti sono ne Il Giornalino con “Il Commissario Spada” di Gonano e De Luca (ambientato in Italia); sull'Intrepido con Sorrow di Graziano Cicogna e Giovanni Freghieri e sul “Il Monello con la serie Qui Commissario Norton di Angelo Saccarello e Antonio Toldo.
A partire dagli anni '80 gli autori di fumetti hanno
invertito la rotta. Si tratta di opere
che non hanno mai avuto una diffusione popolare, poiché sono stati quasi tutte
pubblicate sulle riviste d'autore che, per loro caratteristica, hanno sempre
avuto un pubblico molto ristretto. Sul mensile “Il Mago” Vittorio Giardino
esordì alla grande, come lui è, creando il detective Sam Pezzo, come il Commissario
Spada, ambientato in Italia, a Bologna.
L a rivista Orient Express ospitò Rapsodia Ungherese,
opera eccelsa di Giardino, ma anche Il
caso di Marion Colman, la prima e unica avventura di Marvin,
il detective di Berardi&Milazzo.
Poi Franco Saudelli con l'avventura Luna Caliente diede vita a Porfiri, un detective piuttosto particolare, grasso e imbranato. Il maestro Dino Battaglia per la collana “I protagonisti” creò l'Ispettore Coke di Scotland Yard, personaggio, ahimé, di breve durata per la morte prematura di Battaglia.
Vediamo meglio alcuni titoli.
Tobacco
Fabio Filzi è un detective privato di basso
profilo professionale; vive le sue avventure a Bologna. Scritto da Cacucci e
Corica e i disegni sono di Gabos (Mario
Rivelli). Filzi si occupa di indagini banali. Mariti o mogli tradite e
furti qua e la. Ma un caso apparentemente semplice si rivela essere un vero e
proprio intrigo internazionale che lo porterà da Bologna a Genova fino a
Barcellona. Filzi sembra un ramo trascinato nel fiume dall'avventura, ma poi si
rivelerà surfista!
Il segno di
Gabos è interessante e, per certi aspetti, espressionista.
Il realismo a tutti costi non è necessariamente dato da un disegno fotografico.
La scelta stilistica di Otto è privilegiare la definizione grafica delle
caratteristiche dei personaggi attraverso un tratto sporco, all'apparenza
impreciso, ma pieno di suggestioni.
Zampino
Personaggio
creato da Giuseppe Ferrandino per la rivista Orient Express. L'ambientazione è Napoli
degli anni '80. L'autore, campano nato ad
Ischia, conosce perfettamente lo scenario delle vicende. Il protagonista,
Antonio Zampino, non un poliziotto né un detective privato, anzi.
Vive ai margini della legalità ed è consigliere e confidente per gli abitanti dei
quartieri spagnoli di Napoli e altri suburbi. Non è propriamente un
delinquente, ma, cinico e opportunista, per soldi è disposto a fare qualsiasi
cosa. Suoi clienti sono piccoli delinquenti, prostitute, tossicomani. Per
svolgere gli incarichi a lui affidati, utilizza metodi spesso illeciti, e
grazie alle sue conoscenze, riesce a trovare quasi sempre una soluzione.
5 è il numero perfetto
Ancora Napoli in
questo splendido fumetto di Igort. I primi tre capitoli vennero
pubblicati a metà degli anni '90 ma l’ambientazione è degli anni settanta. Il protagonista, Peppino Lo
Cicero, è un guappo ormai in pensione. La sua vita è lontana dal mondo che frequentava in gioventù.
La moglie è morta e ora i suoi interessi principali sono il figlio Nino (anche
lui un guappo) e il suo hobby, la pesca.
Ma qualcosa di grave viene turbare la sua pace. Il figlio Nino, vittima di un agguato, viene assassinato dall'uomo che era andato a uccidere.
Ma qualcosa di grave viene turbare la sua pace. Il figlio Nino, vittima di un agguato, viene assassinato dall'uomo che era andato a uccidere.
realtà lui traeva ispirazione dalla sua
esperienza personale per trasferirla in contesti all'apparenza
Si tratta di un personaggio molto “sentito” dall'autore. Peppino Lo Cicero a detta dello stesso Igort, ha assunto, seppur nella voluta stilizzazione grafica, connotati quasi reali. In questo fumetto l’autore utilizza uno stile di disegno molto particolare giocato sulla bicromia: il nero e un colore più vicino al blu che al grigio.
Antonio Sarti
Il
personaggio Antonio Sarti, sergente della questura di Bologna, è tratto dai
romanzi di Loriano Machiavelli.
“Le
piste dell'attentato", la prima avventura di Sarti, disegnata da Gianni
Materazzo, ha avuto la sua prima pubblicazione sul mensile Orient Express nei numeri 28 e 29 del 1985. La grafica è di bassa qualità, fissa e stereotipata. Sfondi da quattro soldi e sguardi senza variazioni. Molto deludente.
La storia non è male, non meritava questo affronto! Ambientata a Bologna, alla metà anni ‘70, parla di terrorismo
politico. Sarti deve indagare su una bomba fatta espolodere alla stazione radio
dell'Esercito dove sono morti quattro soldati. Per risolvere il caso, indaga
tra prostitute, anarchici e agenti dei servizi segreti. Le tavole di Materazzo
hanno una gabbia molto particolare. Il formato a 4 strisce è costituito in
realtà da tavole disegnate in orizzontale e poi rimontate. Ogni pagina è
formata da due tavole sovrapposte con numerazione 1a e 1b, inusuale in Italia
ma spesso utilizzata nel fumetto franco-belga. I disegni, pur risultando
all'apparenza semplici, hanno la capacità di descrivere con pochi tratti il
carattere dei personaggi.
Coliandro
Il
sovrintendente Coliandro appare per la prima volta nell'antologia "I
delitti del Gruppo 13" (Metrolibri-Granata Press).
In seguito Coliandro
diviene protagonista di due romanzi editi da Granata Press, "Falange
armata" e "Il giorno del lupo". Si tratta di un investigatore
distratto e un po' imbranato sapientemente caratterizzato
Milano Criminale
Fumetto ambientato a Milano anni ‘70, scritto
da Diego Cajelli e disegnato da Marco Guerrieri. Si tratta di un evidente
omaggio ai film del genere “poliziottesco”.
Cajelli non è nuovo a incursioni nel genere poliziesco, ha scritto diversi Nick
Raider. Tutta l'ambientazione è ricostruita alla perfezione proprio come era
alla metà degli anni '70. Il disegnatore, con un segno apparentemente datato,
ma efficacissimo, grazie anche all'utilizzo di foto e documentazione dell'epoca
ci riporta magicamente all'atmosfera di quegli anni.
(*)Riferimenti bibliografici: POLIZIESCO ITALIANO A FUMETTI di Luigi Serra ( http://littlenemo.altervista.org/poliziesco.htm )
(Speciale-3 - segue)
storia.
Bellissimo articolo. Molto interessante
RispondiEliminaGrazie, mille grazie!
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