mercoledì 19 dicembre 2012

Fumetti in giallo (XXVIII)


Yellow balloons
Quando il fumetto si tinge di giallo
Ventottesima parte



Commissario Spada

Pubblicate su Il Giornalino dal 1970 al 1982 sono storie speciali:  uno dei pochi esempi di poliziesco all’italiana strettamente legato a tematiche di attualità.  Testi di Gianluigi Gonano e  stupendi disegni di Gianni De Luca, maestro indiscusso del fumetto italiano e uno dei più abili e importanti innovatori.  



Nel corso di dodici anni, a partire dal primo episodio con una produzione di quasi 700 tavole, le avventure di Spada coinvolgono un numero sempre maggiore di lettori, e dopo un solo anno di vita editoriale i disegni di De Luca si aggiudicano il premio Yellow Kid a Lucca Comics; mentre Spada viene definito un "personaggio modernissimo per creazione grafica, linguaggio e contenuto".
Grazie alla sublime arte di De Luca possiamo aggiungere un nuovo elemento alla "novità" rappresentata dal Commissario Spada. Il tratto del disegnatore è estremamente preciso, realistico e allo stesso tempo, anche se può apparire una contraddizione, astratto e a volte "concettuale".

Eugenio Spada è un uomo tormentato, diviso tra il senso del dovere di poliziotto e il ruolo di padre. Ha, infatti, perso in circostanze drammatiche e inusuali la moglie Lucia, involontariamente coinvolta in un caso dai risvolti demoniaci, ed è rimasto solo con il figlio Mario, un adolescente ribelle e riottoso che non riesce ancora a decidere se ammirarlo o disprezzarlo (non è cosa originale, si pensi a Comandante Florent, ma è ben narrata). Spada è estremamente dedito al suo lavoro, non lascia spazio nella sua vita ad altri affetti importanti salvo quello per il figlio, col quale ha un rapporto molto conflittuale, esperienza che, d'altronde, in quegli anni molti padri si trovarono a vivere anche nella realtà.
Caratteristica saliente della serie è lo strettissimo legame con l'attualità, dovuto alla formazione giornalistica di Gonano che riesce a rendere nei suoi testi la crudezza dei tempi con uno stile ispirato a quello di  Giorgio Scerbanenco, anche lui a cavallo tra romanzo e cronaca per la sua professione di giornalista.

Vediamo così, storia dopo storia, il Commissario Spada alle prese con tutti i fenomeni caratteristici degli Anni '70, non solo italiani: hippies, terroristi, malavita organizzata sempre più violenta, piccola delinquenza con sempre meno scrupoli, il flagello della droga.
Il tutto sulle pagine di una rivista destinata ai ragazzi, pubblicata da un'editrice cattolica, che "osa" avventurarsi, con grande successo, in un terreno certamente poco usuale per le sue caratteristiche.
Nelle prime storie il volto del Commissario è quello di Gino Tomaselli, redattore de "Il Giornalino" e agevolatore dell'incontro tra Gianni De Luca e Gianluigi Gonano che poi portò alla nascita del personaggio.
Verso la fine del ’70 (dopo pochi episodi, ma di successo) De Luca, si dice su richiesta di un Tomaselli a disagio per la troppa somiglianza tra lui e il personaggio, decide di cambiare la fisionomia di Spada e lo fa come esito una storia drammatica. Spada subisce uno spaventoso incidente automobilistico e deve sottoporsi a una plastica facciale che gli conferisce i connotati spigolosi e camusi con i quali è più conosciuto.
Il disegno, pur ammirando lo sforzo documentaristico delle vicende, è l’aspetto più interessante e più artistico di questo fumetto.

La tavola è molto organica. La sequenza è spesso da mozzafiato, le inquadrature esaltano il personaggio o l’azione, le luci incombono generando suspense. De Luca si esprime attraverso un disegno personalissimo ed estremamente accurato, ricco di espressività, risolvendo certi passaggi in modo originale, come se fosse una sequenza cinematografica ripresa al rallentatore.  

Il colore è utilizzato in modo eccellente, ma io preferisco il bianco e nero. La tavola che potete ammirare sopra è concepita proprio con queste tecniche. Si osservino le prime quattro scene, prima lentamente, poi in rapida sequenza. La fuga dello scippatore è accentuata dall’uscita della sua testa dal riquadro della vignetta.
(28-segue)

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