Oscar Montani – Glauco Dal Pino
Inconfessabili moventi
Riviviamo insieme un mese e un giorno
di ordinaria follia
(giorno 22)
(giorno 22)
Giovedì 22
Imbroccare in rete
“Ma va! Non sei su
Facebook?” Sorrideva beffardo.
Quaranta anni, professionista in carriera, lampadato,
completo grigio, forse Armani, scarpe gialle a punta di lancia. Scooter a tre ruote:
lo montava indossando l’husky, una sciarpa di cashmere annodata al
collo, il casco soft e occhiali a mascherina.
Mi trattava come uno sfigato: “Stanotte ho chattato con due attrici, con una ho fissato per un ‘vuichend’!”.
Non capivo, insisteva: “Svegliati,
s’imbrocca un casino! Poche mosse e
s’entra in contatto con tutte!”
Ero confuso. Professionista anch’io, ma in perenne
affannosa rincorsa: partita iva e stanza in affitto in uno studio di associati.
Magari aveva ragione. Dopo una relazione fallita, non riuscivo a ripartire: mi
aveva castrato. Eppure a trent’anni ero un drago.
Partendo dal club CAI, iniziai a scavare nella rete.
Una miniera di sfigati: Anna che soffriva d’insonnia, Piera col problema della
ricrescita, Franca in cerca di uomini veri, ma sensibili. Passabile Nadia, ma
voleva solo parlare della Juve. Non ero tanto contento, ma dovevo insistere.
Con Beppe,
“…trapianto o Collina?”, la svolta. Era amico di Laura, stressata
dai figli. Dopo Laura, Marilena sodale di Adele: possibile? Proprio lei? Si
accede al profilo solo se amici: rientrare in contatto con la mia ex? Non
imparo mai dalla vita, ma la rete è altro: chiesi di aggiungerla come amica, un
ossimoro.
Era lei: “Che
cazzo ci fai qui? Non è il posto per te.” Con la tastiera è più
gentile che a voce. Non raccolsi, ma lei m’aggredì: “Cancellati subito!” Ci pensai prima di scrivere. Non
volevo la rissa, troppe ferite ancora aperte: “Vuoi che cancelli il nostro legame di amici?” Non le
bastava. Azzardai un timido “Perché?”.
Con me è sempre stata impietosa:
“No! Sparisci! Ma che c…o ti sei messo in testa?E' finita! ...non
sai proprio come comportarti!” Pochi secondi, poi freddò ogni
replica: “Inutile insegnarti:
imbranato anche in rete!”
Mattina da pinguini. Dura andare in tribunale in bici
senza husky. Ero per legarla a un palo; lo scooter a tre ruote parcheggiò
accanto. Scese e si tolse il casco: “Allora
con ‘sto feis , hai imbroccato?” Occhi di ghiaccio, scuotevo un
poco la testa. Sorrise sarcastico: “No eh? Tranquillo, ti insegno io come
fare…!” La grossa catena per la bici, con agganciato in fondo
l’enorme lucchetto d’ottone, fischiò
nell’aria gelida. Lo centrai alla tempia. Una volta sola, bastò. Avevo deciso
di non farmi più dare lezioni di vita.


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