Oscar Montani – Glauco Dal Pino
Inconfessabili moventi
Riviviamo insieme un mese e un giorno
di ordinaria follia
(giorno 23)
(giorno 23)
Venerdì 23
Bomboloni e cornetti
Da qualche mattina, dopo le nove, andavo al Bar Sport.
A quell’ora è quasi deserto: silenzioso come una biblioteca. Prendevo la Gazzetta dello sport dal tavolo che funge da emeroteca, passavo al banco per
un cappuccino cosparso di cacao e due cornetti alla marmellata di more, poi mi
sedevo al tavolino nell’angolo della vetrina. Poche cose per cominciare bene
le mie giornate da pensionato, e per
osservare in disparte il movimento nella strada principale, finchè...
Un bombolone nella sinistra e un bicchiere di latte
nell’altra venne a sedersi di fronte. Un “buongiorno”
mellifluo e poi: Bello questa’angolo! Com’è
tranquillo!”. Un secondo e si alzò per andare a prendere il caffè. Tornò e
lo versò nel latte: “Caffellatte: la
schiuma montata col sifone fa male!”, una lezioncina per me. Non aveva
finito: arraffò dal tavolino accanto Il Corriere
della Sera. Lo stese davanti a se mettendoci sopra il caffellatte. Un
angolo del quotidiano s’infilò nella mia marmellata di more. “Ora la dose quotidiana di… false verità!”, sogghignò.
Cominciò a versare bustine di zucchero dentro il
bicchiere. “Ma quante se n’è intascate?”, mi chiesi. Il liquido arrivò
fino all’orlo. Si mise a mescolare con un cucchiaino corto, infilandoci anche
le dita. Le esondazioni sul Corriere si accumulavano. Appena finito toccò
con l’indice sporco la foto di un ministro : “Questo, se non andava al
governo… moriva!” Ridacchiò ancora; chissà che aveva da ridere? La sua non
era nemmeno una battuta. Due minuti di silenzio, durante i quali cercò di fare
zuppetta col bombolone: un altro disastro. Chiuse il quotidiano: nessuno
sarebbe più riuscito a sfogliarlo. Lo stese sull’ultima pagina. Sfilò di tasca un
paio di forbici da barbiere e ritagliò via il gioco del sudoku. “Mi piace
fare il sudoku, ma a casa tranquillo; in silenzio!” Questa volta la risata
sgangherata mi risultò insopportabile. Prese il restante mezzo bombolone e l’ingozzò
seminando un grandinata di zucchero sul giornale.
Afferrai le forbici ancora
aperte e gliele ficcai negli occhi. Non gli stavano male: sembravano occhiali
con la montatura in acciaio. Non sopporto che si sciupi il giornale; e i
ritagli: quegli scempi si fanno solo il
giorno dopo!
La barista rumena lo notò
due ore dopo: leggeva un po’ troppo attento il Corriere. Per una
settimana il Bar Sport rimase chiuso, dovetti accontentarmi dell’ex Circolo delle
Bocce, dove i cornetti sono gommosi e il caffè sa di cicoria.


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