A qualcuno piace caldo
( a me no!)
Un caro amico, appassionato di cinema noir, ieri sera
mi ha mostrato orgoglioso il suo home
theatre. Ci rivede, isolandosi dal mondo, tutti i film noir del passato che,
a suo tempo, quasi tutti, aveva visto al cinema. Ho provato repulsione, non troppo dissimulata. Mi son posto una domanda:
"Per
rivedere un film noir degli anni '40 è meglio un home theatre o un televisore
normale. (non oltre 42 pollici)"?
Per trovare una risposta credo sia opportuno spararsi prima
un po' di solida teoria. Parafraso McLuhan.
Ecco il principio base che distingue un medium “caldo” (la radio o il cinema), da un medium
“freddo” (il telefono o la TV): "è caldo il medium
che estende un unico senso fino a un’“alta definizione”: fino allo
stato, cioè, in cui si è abbondantemente colmi di dati".
Dal punto di vista visivo, una fotografia è un fattore di “alta definizione”,
mentre un cartoon comporta una “bassa definizione”, in quanto contiene
una quantità limitata di informazioni visive. Il telefono è un medium freddo,
o a bassa definizione, perché attraverso l’orecchio si riceve una scarsa
quantità di informazioni. Invece i media caldi non lasciano molto
spazio che il pubblico debba colmare o completare; comportano perciò una limitata partecipazione. I media freddi,
invece, implicano un alto livello di partecipazione o di completamento da parte
del pubblico. È naturale quindi che un medium caldo come la radio abbia
sull’utente effetti molto diversi da quelli di un medium freddo come il
telefono. Un medium caldo
permette meno partecipazione di un medium freddo.
Premesso questo, credo di essermi messo le spalle al
sicuro! Ordunque la questione è: "Vuoi rivedere il film da spettatore
passivo o, essendo del mestiere (come me), lo vuoi vedere per capirne la
struttura narrativa?"
E' chiara a questo punto la mia risposta: non mi sognerei mai di guardare per l'ennesima
(ventesima?) La fiamma del peccato o Il grande sonno, in una sala cinematografica simulata, sarei terribilmente
nervoso, m'inquieterei con me stesso! Pertanto: A me piace freddo!
Il
motivo, l'avrete capito, è che il film vado prima a vederlo al cinema: per la
gente, per la sala, per la novità. Più tardi, superata la fase delle emozioni,
NON VOGLIO ESSERE PASSIVO, VOGLIO CAPIRE!
Non
è un caso che ho scelto questo titolo. Mi rifiuterei, anche se mi pagassero parecchio,
di rivedere A qualcuno piace caldo in
home theatre. L'ho già visto ventisette volte (non è un modo di dire) e ancora
non ho capito come mai è così perfetto! Forse perché, come confessa Billy
Wilder "Nobody is perfect!"


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