domenica 6 ottobre 2013

Autopsia di un film


A qualcuno piace caldo
( a me no!)

 
Un caro amico, appassionato di cinema noir, ieri sera mi ha mostrato orgoglioso il suo home theatre. Ci rivede, isolandosi dal mondo, tutti i film noir del passato che, a suo tempo, quasi tutti, aveva visto al cinema. Ho provato repulsione, non  troppo dissimulata. Mi son posto una domanda: "Per rivedere un film noir degli anni '40 è meglio un home theatre o un televisore normale. (non oltre 42 pollici)"?
Per trovare una risposta credo sia opportuno spararsi prima un po' di solida teoria. Parafraso McLuhan.
Ecco il principio base che distingue un medium caldo” (la radio o il cinema), da un medium freddo” (il telefono o la TV): "è caldo il medium che estende un unico senso fino a un’“alta definizione”: fino allo stato, cioè, in cui si è abbondantemente colmi di dati". Dal punto di vista visivo, una fotografia è un fattore di “alta definizione”, mentre un cartoon comporta una “bassa definizione”, in quanto contiene una quantità limitata di informazioni visive. Il telefono è un medium freddo, o a bassa definizione, perché attraverso l’orecchio si riceve una scarsa quantità di informazioni.   Invece i media caldi non lasciano molto spazio che il pubblico debba colmare o completare; comportano perciò una limitata partecipazione. I media freddi, invece, implicano un alto livello di partecipazione o di completamento da parte del pubblico. È naturale quindi che un medium caldo come la radio abbia sull’utente effetti molto diversi da quelli di un medium freddo come il telefono. Un medium caldo permette meno partecipazione di un medium freddo.

Premesso questo, credo di essermi messo le spalle al sicuro! Ordunque la questione è: "Vuoi rivedere il film da spettatore passivo o, essendo del mestiere (come me), lo vuoi vedere per capirne la struttura narrativa?"

 

 

E' chiara a questo punto la mia risposta: non mi sognerei mai di guardare per l'ennesima (ventesima?) La fiamma del peccato o Il grande sonno, in una sala  cinematografica simulata, sarei terribilmente nervoso, m'inquieterei con me stesso! Pertanto: A me piace freddo!
Il motivo, l'avrete capito, è che il film vado prima a vederlo al cinema: per la gente, per la sala, per la novità. Più tardi, superata la fase delle emozioni, NON VOGLIO ESSERE PASSIVO, VOGLIO CAPIRE!
Non è un caso che ho scelto questo titolo. Mi rifiuterei, anche se mi pagassero parecchio, di rivedere  A qualcuno piace caldo in home theatre. L'ho già visto ventisette volte (non è un modo di dire) e ancora non ho capito come mai è così perfetto! Forse perché, come confessa Billy Wilder "Nobody is perfect!"

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