Rubrica letteraria
Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli

Giudizio n. 61/62
Sulla scena
del crimine: CSI all'italiana
Chiara Gurascio
ed. Il Molo
Cacciatori
di tracce
Sergio
Schiavone-Antonio Nicaso
Utet
Due bignami da consultare
Ci sono aspiranti scrittori, e
anche ex esordienti navigati e incarogniti, che vorrebbero scrivere o che hanno, ahimé, scritto un
poliziesco. Alcuni di loro, troppi, non sono mai stai sulla scena di un
crimine, ma non hanno nemmeno un amico poliziotto o carabiniere. Questi due libri
sono per loro. Alcuni rinunceranno, altri daranno alle fiamme i libri
autoprodotti. Con quanto costa il metano è comunque un buon affare!
Chiara Guarascio, che conosco, ha
cercato di fare un manuale di consultazione, ma non ha svolto il compito fino
in fondo. Peccato. Tanto materiale, tante curiosità scientifiche e tante
informazioni, ma non ben organizzate. Se invece che a "il Molo" si fosse
rivolta alla Hoepli (lo poteva fare, è brava) sarebbe stato un ottimo manuale
del piccolo detective o dell'aspirante assassino. Siccome non insegna la
scrittura creativa, leggendolo non s'impara a scrivere gialli.
Schiavone e Nicaso sono più narrativi:
struttura ad intervista. Interessante per il lettore della strada, dispersiva
per chi vorrebbe capire come fare ad ammazzare la suocera! Metaforicamente
parlando, s'intende. C'è anche un e-book interattivo, ma è banale. Molto meglio
il testo che si lascia leggere anche alla fine non s'è imparato niente ed è difficile ritrovare il bandolo.
Cosa si dovrebbe imparare leggendoli?
Trovandoci sulla scena del crimine, dove guardare, cosa cercare e come
interpretare gli indizi che si troverà. Come esaminare palmo a palmo ogni
superficie alla ricerca, gocce di sangue, di fibre e di immondi residui. Poi ci
sarebbe da utilizzare apparecchiature sofisticate per analizzare le impronte,
le tracce ematiche, i reperti biologici. Ma bisogna anche esser bravi col
computer per scandagliare hard-disk, pennette usb, che non sono
all'amatriciana, confrontare manoscritti, sviscerare, fino alla nausea,
tabulati. Roba da investigatori e specialisti dell'indagine forense, ovvero
professionisti, che voi non sarete mai, dell'applicazione di tecniche
scientifiche alla risoluzione di un caso giudiziario. Loro è il compito di leggere gli indizi e di farli
parlare, per stabilire la dinamica di un delitto e avvicinarsi alla verità dei
fatti, ed è loro la responsabilità di sgombrare il campo da errori che in aula
potrebbero avere conseguenze irreparabili: ovvero prove, non indizi!
Morale della favola: se non avete
frequentazioni quotidiane con ambienti della Polizia o della Benemerita
abbandonate l'idea del poliziesco e usate investigatori dilettanti per le
vostre storie. Oppure c'è sempre il giardinaggio!
Voto medio ***/5
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