Il Maigret di Bruno Cremer
Italiano? No, svizzero!
Parte I: l'attore
Bella sfida! Jean
Gabin, Gino Cervi, Pierre Renoir, Abel Tarride, Rupert Davies, Harry Baur,
Albert Préjean, Charles Laughton, Michel Simon, Maurice Manson, Heinz Ruhmann.
E non credo siano tutti! Ma lui l'ha certo vinta. Misurato, stringato,
essenziale e credibile, personalmente lo ritengo il miglior Maigret.
Il confronto è anche
facile, perché lui ne ha interpretati così tanti, di romanzi, che si può fare
il raffronto con gli altri attori, anche coi "mostri sacri". Da questa analisi emerge una certa "vicinanza" con Gino Cervi.
La carriera di Bruno Cremer inizia
come attore di teatro nella piéce Robinson
di Jules Supervielle. Negli anni
successivi porta sui palcoscenici pièces di William
Shakespeare, Oscar Wilde e Jean Anouilh. Che sapesse recitare si vede!
Al cinema debutta negli anni cinquanta e nel corso della
sua carriera cinematografica recita in diversi film francesi e non, al fianco
di attori come Jean-Paul
Belmondo e Alain Delon.
A Maigret non è arrivato sguarnito. Tra le sue migliori
interpretazioni cinematografiche sono da citare Il
caso "Venere privata" di Yves Boisset (1970) dove ha prestato il fisico e il volto al personaggio di Duca
Lamberti, l'ex-medico e detective free-lance, nato dalla penna
dello scrittore Giorgio
Scerbanenco, e Lo sparviero di Philippe Labro (1976), nel quale ha vestito i panni della Iena, un freddo serial killer al soldo di un'organizzazione della malavita
francese.
Nel 1988 interpreta Furore e grida (De bruit et de
fureur), diretto dal regista Jean-Claude Brisseau.
Nel 1989 recita nel quarto capitolo de La
Piovra dove interpreta l'inquietante affarista Antonio Espinosa (presente
anche nel quinto 1990 e nel sesto capitolo) e nel 1991 indossa per la prima volta i panni del commissario
Maigret, il famoso personaggio nato dalla penna di Georges Simenon. Continuerà in questo ruolo sino al 2005, nella serie televisiva Il commissario Maigret, una produzione franco-belga-svizzera di 54 episodi, che lo porta al successo nel
mondo francofono e non solo.
Un successo meritato.
Come attore di teatro, Cremer conosceva di certo il Metodo Stanislavskij.
Lo stile di insegnamento della recitazione messo a punto da Konstantin Sergeevič
Stanislavskij (che solitamente lo chiama psicotecnica) nei primi anni del '900.
Il metodo si basa
sull'approfondimento psicologico del personaggio e sulla
ricerca di affinità tra il mondo interiore del personaggio e quello
dell'attore. Nella seconda parte vedremo come l'attore si sia immedesimato nel
commissario.
(I-segue)
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