venerdì 19 settembre 2014

Il gufo giallo (71)


Rubrica letteraria
Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli

Giudizio n.  71


 

La trappola di Maigret  
Georges Simenon
Adelphi

 

  

Una scommessa ad alto rischio

 

Una storia atipica per Maigret, costretto, qui (ma la cosa è per lui abituale), a fare lo psicologo e anche il giocatore d'azzardo, ruolo meno congeniale.
La trama. In sei mesi cinque donne sono state uccise a Montmartre. Si capisce che si tratta di un serial killer. Dopo aver parlato con un famoso psichiatra, Maigret, usando la stampa, decide di tendere una trappola: vuol far credere di aver arrestato l'assassino per farlo sentire frustrato e quindi stanarlo nel momento in cui per orgoglio commetterà un errore. La trappola funziona: proprio una donna del gruppo, Marthe Jusserand, viene assalita, ma pratica judo e riesce a difendersi. L'aggressore fugge, ma l'agente è riuscita a vederlo e a strappargli un bottone della giacca, di tipo non comune, tramite il quale si arriva rapidamente a Marcel Moncin, il quale nega tutto ma viene riconosciuto dalla Jusserand ed arrestato.
Maigret interroga sua madre, donna invasiva e dominatrice, e la moglie Yvonne, stranamente calma e pacifica, che lo difendono. Subito dopo un nuovo attacco a una donna del quartiere fa riaprire il caso, ma Maigret capisce che una delle due donne ha tentato di salvare Moncin deviando i sospetti. Ha bisogno che lui confessi e riunisce i tre nel suo ufficio per un confronto. Dopo la confessione forse lui finirà in qualche ospedale psichiatrico, ma Yvonne, che ha ucciso a sangue freddo una giovane per proteggerlo, non se la caverà facilmente.
Uno dei romanzi più originali e insoliti del commissario. Molto amato da alcuni (me compreso), poco gradito da altri che forse non l'hanno capito. E' invece un'opportunità unica. La trappola serve anche a spiegare le tecniche e il metodo d'indagine di Maigret. Stringente e teso, pronto per la trasposizione cinematografica.
Jean Gabin ci ha gigioneggiato, Bruno Crémer l'ha affrontato in modo molto partecipato, Castellitto, ahimè, l'ha massacrato.
Il modo in cui Simenon introduce e prospetta la trappola è sublime. Eccelsi i dialoghi durante gli interrogatori, da studiare in un corso per detective.

Voto ****/5

 

 

 
 

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