mercoledì 26 novembre 2014

Lanterna gialla (78)



Film n. 78

Chiaroscuro fumoso e angosciante
Un po' di trama. Susan, la ragazza di un noto mafioso, Brown, stufa della pericolosa convivenza con il bandito, tenta il suicidio. Il detective Diamond, che da tempo bracca il fuorilegge, la salva sperando in una sua confessione. Diamond arriva così alla ex-moglie del bandito, ma questi la fa uccidere e fa rapire il detective che viene torturato, che resiste e si salva. Brown allora rapisce Susan, ma Diamond, guarda combinazione (BIG COMBO, appunto!) li scova e uccide il mafioso.
Un buon poliziesco, dai forti chiaroscuri noir (l'aspetto che lo rende molto interessante da un punto di vista cinematografico). Compatto e serrato, con una solida tensione, ti stringe lo stomaco fino alla fine. L'ambientazione scura e nebbiosa è molto suggestiva e angosciante, specialmente nelle sequenze finali. Si tenga conto che la nebbia illuminata dal basso risulta più luminosa che nella realtà, gli attori indossavano solo abiti scuri per ottenere un effetto silhouette. Quelle silhouette a contrasto netto rappresentano l'uomo e la donna moderni. Il controluce fumoso e la luce che si muove sinistramente in tondo sullo sfondo contribuiscono ad astrarre al massimo l'ambientazione, quasi fossimo nell'inferno del futuro.  


I dialoghi sono densi e in certe scene molto veloci (spesso quando parla il boss). I personaggi magistralmente definiti, con autentiche e indovinate caratteristiche umane, specie nel caso delle donne. Da notare un aspetto: tutte e due, moglie e amante del gangster, si rifiutino di vedere la vera natura crudele e malvagia del loro uomo finché il poliziotto non gliela sbatte davanti agli occhi in tutta la sua evidenza. La moglie, che il malefico boss ha fatto rinchiudere in una specie di manicomio di lusso, giunge a rispondere alle insistenze della polizia "Vi aiuterò, ma non vorrei farlo"


Alcuni critici parlano dell'invidia del protagonista (un grande Cornel Wilde) che sarebbe il vero motore della caccia che dà al grande criminale. Io,  a dire il vero, di questo aspetto melò non ne ho visto neppure l'ombra, e dire che di ombre ce ne sono parecchie! Credo sia una cavolata! Si avverte semmai un'ostinazione che trae origine da un radicale  senso di giustizia, forse eccessivo ed estremo, che porta la singolar tenzone tra poliziotto e delinquente su un piano personale e non più solo professionale.
Richard Conte aveva interpretato altre volte (ci ha la faccia giusta!), con buoni risultati, il ruolo del gangster. Qui il suo personaggio è una persona senza cuore, spietata e cinica, ritratto comunque verosimile di un uomo che mette denaro e potere al di sopra di tutto. Cornel Wilde recita con la solita professionalità, ma è meno originale. In inglese la voce di Jeane Wallace è dolce e suadente come solo quella di Veronica Lake, il doppiaggio non le fa giustizia!
Voto ***1/2/5


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