Yellow balloons
Quando il fumetto si tinge di giallo
Trentacinquesima parte
Mike Hammer
Prima di Hammer
c'era Danger! Mike Danger. Non è una leggenda dei fumetti, qui ve ne fornisco tutte le prove. Mickey
Spillane nel 1946 decise di scrivere un giallo a
fumetti per un quotidiano dell'area di New York pubblicato col Jerry Iger's syndicate, ebbe vita breve
e sparì. Spillane amareggiato e deluso decise di abbandonare il mondo dei
fumetti e di diventare romanziere. Scrisse
però il suo primo romanzo prendendo come suo eroe proprio Mike Danger, la sua
creatura fumettistica, ma lo ribattezzò
Hammer!
Era il 1947 e
Hammer ebbe un successo strepitoso. Restarono pochi i fascicoli delle storie a
fumetti del dimenticato Danger! Sceneggiate da Mike Spillane e disegnate da
Mike Roy, furono da tutti dimenticate. Meno male che due storie di Mike Danger furono
conservate in una famosa biblioteca. Rinascerà dalle sue ceneri nel 1995, ma
noi ci fermiamo al suo alter ego.
Nel 1950 il
fumetto rinacque infatti col personaggio di Mike Hammer! Il disegno è di Ed Robbins
ed è prodotta dalla Phoenix Features. Sia ben chiaro queste strisce sono parte della
storia del fumetto, non fanno certo la storia del fumetto!
Come si può
giudicare dalle tavole il disegno all'inizio è abbastanza curato, col tempo le esigenze
di budget spingeranno Ed Robbins, che poteva fare meglio, a dare il peggio di se.
Diventerà sempre più' rozzo e la sceneggiatura molto approssimativa. Siamo in serie B. In Italia
non ebbero spazio nonostante il successo dei romanzi di Mike Spillane. Credo
che la censura ne avrebbe bloccato la pubblicazione (chissà che non l'abbia
addirittura prevenuta!) dopo quanto era accaduto in USA.
Vediamo in
breve cosa accadde. La storia
incriminata iniziò nel 1953 con una copertina piena di "promesse"! La
prima striscia quotidiana, poi, apre con la pioggia che cade, una donna
appoggiata su un corpo in strada, e il saluto memorabile di Mike Hammer a lei,
"Un tuo amico, gattina?".
La striscia
ha chiuso un anno dopo, nel 1954, quando monta la protesta puritana su un unico
pannello. Scoppia incontenibile la
polemica. Come aveva fatto nei romanzi di Hammer, Mike Spillane ha scritto la striscia per il giornale con lo stesso stile e
un'idea ben precisa di ciò che voleva che il pubblico di vedere: sesso e
violenza. Ma romanzi e fumetti di giornale sono due cose diverse. Forse lo
sapeva bene!
La tavola in questione raffigurata una donna legata al
letto, la biancheri intima trabocca lasciando intuire ben altro. Ha la bocca
imbavagliata e una lacrima solitaria le scende sulla guancia. La sua testa è
girata verso la porta e gli occhi sembrano pregare per il salvataggio prima che il bruto
che tiene una sigaretta la spenga sul suo tallone che stringe con forza. Dopo
la copertina la storia si sviluppa ...
Le tavole mostrano la stessa azione da vari angoli.
Poi vola un manganello blackjack direttamente sulla nuca di Hammer. L'immagine successiva,
che qui non ho, successivo mostra il torturatore volare fuori dalla finestra di
un edificio molto alto: nelle storie di Spillane si contano decine di cadute di
criminali verso una rapida morte.
Mike Spillane potrebbe essere stato un autore di grandissimo
successo negli Stati Uniti nella sua epoca (ora è un po' vecchiotto), ma pensare,
in quel periodo, di rappresentare tale azione esplicita in un giornale
americano stava fuori del senso comune del business! Oggi
vediamo molto di peggio, anche in prima serata tv, quando ci sono i pargoli, ma
nel 1954 questa era considerata una scena abominevole. Troppi i lettori dotati
di sensibilità delicata.
Chiudo con una nota critica. Nell'ultima tavola gli sfondi, nonostante il colore, sono disegnati
in economia (due soli colori nella terza inquadratura) quando ci sono (vedi parete rosa della quarta scena).
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