sabato 13 dicembre 2014

Lanterna gialla (80)


Film n. 80

Una pallottola per Roy  ( High Sierra ) 
di  Raoul Walsh 
con  Humphrey Bogart, Ida Lupino, Alan Curtis






Se il passato non fa sconti e  il presente non offre futuro ...
Roy Earle, un pericoloso rapinatore, chiamato "cane pazzo" viene graziato e rimesso in libertà dopo aver scontato un lungo periodo di detenzione. Uscito dal carcere, riprende i contatti con altri malviventi progettando un nuovo colpo: lo scassinamento della cassaforte di un grande albergo della città.


Uno dei quattro giovani complici è una ragazza, Marie, che presto si innamora, non corrisposta, di Roy. Egli infatti ama un'altra donna, Velma, alla quale ha pagato un'operazione chirurgica per aiutarla a guarire da una grave malformazione a un piede. Dopo il colpo alla cassaforte, durante la fuga, Roy uccide due persone. Inseguito dalla polizia, abbandona per strada i complici, si reca da Velma, che ignora il suo passato di gangster, scoprendo che essa ha un fidanzato e sta per sposarsi.
Ormai alla disperazione, Roy riprende la fuga braccato dalle auto della polizia, si allontana a piedi arrampicandosi in una zona di montagna, ma rimarrà ucciso durante una sparatoria.
Il film, sopravvalutato dalla critica, è diventato famoso ma per me non è un capolavoro. E' anche ritenuto una pietra miliare del noir, anche se alcuni critici lo classificano come gangsteristico. Come film sui gangster non gli manca nulla: ritmo, suspense, emozione e una accenno lieve alla caducità, con tratti di ironia e pietas. E' fin troppo perfetto, e io preferisco definirlo un noir imperfetto.
E' infatti troppo costruito e  ha troppo scoperti gli intenti moralisti (si conclude infatti ribadendo il concetto che il delitto non rende ma si paga pegno, con qualche piccolo interesse). Nonostante tutto è notevole la sceneggiatura di John Huston che, giocando sull'emotività dello spettatore, nasconde difetti ed esalta i pregi della storia.   Il regista  Raul Walsh, dirige con rigore da professionista, ma senza un tocco di genio che sarebbe stato utile e con un occhio troppo rivolto al western.


Il finale, grazie a vertiginose  inquadrature verticali e a lontani orizzonti,  è epico: la vera morte di un eroe, anche se negativo. L'interpretazione di Ida Lupino è veramente eccellente.  Humphrey, al suo primo ruolo da protagonista, tenta di scavare nell'animo del personaggio, ma gioca troppo a fare il buono/cattivo e il cupo/melanconico, recitazione manichea che, a tratti, risulta di maniera. Gli manca l'efficace sintesi delle prove successive. Interessanti  e intensi Joan Leslie e Alan Curtis.

Voto ****/5

 

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