venerdì 30 gennaio 2015

Lanterna gialla (85)


Film n. 85

So che mi ucciderai  ( Sudden Fear )
di  David Miller 
con  Joan Crawford, Jack Palance, Gloria Grahme, Bruce Bennett  




Il destino di una pistolera
Due anni dopo, nel '54, la Crawford, sarà Vienna, donna intrepida e dalla pistola facile, nel film, cult western, Johnny Guitar. Qui si addestra con la pistola!
La Trama. Myra Hudson (Crawford), ricca ereditiera e autrice teatrale di successo, incontra l'attore Lester Blaine (Palance) di cui si innamora e che decide di  sposare. Lui, però, è ancora innamorato della sua ex-moglie, Irene Neves (Grahme). C'è ancora legato a filo doppio: con lei progetta l'omicidio di Myra, che ha sposato solo per interesse. Mentre i due frugano fra le sue carte, scoprono che Myra ha lasciato una volontà testamentaria in base alla quale Lester riceverà un'eredità di 10.000 dollari l'anno, con la clausola che perderà ogni diritto se si sposerà nuovamente. Lester e Irene discutono dell'omicidio della donna, non accorgendosi che la loro intera conversazione è registrata inavvertitamente da un dittafono che Myra usa solitamente per incidere i suoi soggetti.




Dopo aver scoperto il complotto, e aver trascorso una notte insonne, Myra si reca nell'appartamento di Irene e le ruba una pistola, tramando la vendetta sui due amanti. Lester tenta di uccidere Myra, ma fallisce rimanendo vittima del suo stesso piano. Sia Myra che Irene fuggono, con Lester che insegue in auto Myra, investendo però Irene e morendo nel tentativo di evitare di colpirla. Con la morte dei due amanti, Myra fa ritorno a casa, sola ma finalmente salva.
Un noir passionale, dalla trama un po' prevedibile: è anche un thriller coniugale. Punta tutto sulla bravura degli attori. La Crawford è un po' sopra le righe (meglio la Grahme), Palance è credibile, ma ancora poco raffinato, nel ruolo del maschio senza scrupoli e doppiogiochista. Funziona la contrapposizione tra le due donne che pare si detestassero anche sul set. Per il resto, sceneggiatura in cerca di complicazioni e regista che tenta di rimediare: un pasticcio al nero di seppia. La fotografia in splendido bianco e nero, di altissimo livello, rimette un po' le cose a posto.
Voto ***1/2/5
 


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