Giallo italiano
Il lungo esordio
1852-1969
(0-3)
Il primo Regno di Giorgio I
1940
Nel giugno
del 1940 l’Italia entra in guerra. L’editoria del genere “giallo” non ne trarrà
benefici, ma danni, come tutto il paese. Per capire meglio è opportuno un passo
indietro. Un’altra collana di successo, ma non originale (ricalcava con formato
più grande e prezzo più piccolo I libri Gialli) è quella dei Gialli Economici
Mondadori.
Tra il ’37 e
il ’39 conquista un’importante fetta di mercato. Numerosi gli autori italiani,
quasi tutti però (ligi alle indicazioni del MinCulPop, ministero della cultura)
con ambientazioni straniere o esotiche. Soggetti a volte molto fantasiosi, come
ad esempio proponeva Vasco Mariotti.
Da ricordare
la serie di Enderton di Alfredo Pitta: Enderton e il delitto impossibile,
Endertono e la fiaba d’oro, Enderton e le porte del male. Pitta, è bene
ricordarlo, era il traduttore, sempre per Mondadori, di Agatha Christie!
Traducendo s’impara!
Nel
frattempo Arnoldo Mondadori crea il periodico Supergiallo. Sul n.8 (siamo nel
1940) esordisce Giorgio Scerbanenco.
Sei giorni di preavviso, un romanzo che “mostra
freschezza di fantasia, vivacità di stile, scaltrezza d’ingegno”. Con
questa accoglienza da parte della critica inizia il lungo regno di Giorgio I,
Re del giallo.
1941
L’anno
successivo doppio colpo. Esce dapprima su I Libri Gialli con La bambola cieca.
L’ambientazione è ancora “bostoniana”: Il capitano Sunder chiede a Jelling di
indagare intorno alla denuncia del professor Augusto Linden, rinomato chirurgo
e titolare di una clinica privata. Linden sostiene di essere stato minacciato
di morte da uno sconosciuto che ha chiesto di non effettuare l'operazione che
ridarebbe la vista al facoltoso Alberto Déravans. L'indagine porta Jelling a
contatto con il complesso ambiente dell'aristocrazia di Boston e l'inquietante
clinica Linden.
Ritorna poi
al primo amore Il Supergiallo. Sul n. 9 Nessuno è colpevole. Seguiranno L’antro
dei filosofi e Il cane che parla nel 1942. Nel ’43 esce
Lo scandalo dell’osservatorio astronomico poi con l’8 settembre le collane di
gialli, Mondadori e no, vengono tutte chiuse.
Di recente Sellerio ha rieditato tutti i romanzi
americani di Scerbanenco. Questa una delle copertine. La prima della serie.
1944
Nel 1944 esce a Roma, città libera e non più “aperta”,
il film Il cappello da prete. E' fedelmente adattato dal romanzo di De
Marchi. Attore principale Roldano Lupi, che qualche anno dopo sarà mattatore
negli sceneggiati in tv. La guerra sta per finire: è anche un segnale che il
giallo sta per tornare più forte di prima. Interessante come si riparta da De Marchi quando sta per arrivare l'onda lunga dei "noir" americani!
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