giovedì 30 luglio 2015

Giallo Italiano (0-5)


Giallo italiano
 
Il lungo esordio
1852-1969

(0-5)

Finalmente la provincia è noir!



1955
Francesco Cannarozzo, noto e famoso  come Franco Enna, è nato a Enna   il 16 settembre 1921. È stato, oltreché poeta e drammaturgo, un prolifico scrittore siciliano autore di numerosissimi gialli  di successo e di molti racconti di fantascienza  pubblicati nella rivista specializzata Urania.
Franco Enna è considerato lo scrittore che ha (enorme merito il suo!) “provincializzato” il giallo italiano. Italo Calvino e Alberto Savinio avevano sentenziato (ultime parole famose!) che il paesaggio della provincia italiana non poteva fare da sfondo a un thriller e tantomeno a un noir. Enna precedendo Leonardo Sciascia, Piero Chiara e Andrea  Camilleri fu il precursore del giallo di provincia.


Arriva a I Gialli Mondadori nel 1955 dopo essere stato se stesso (Franco Cannarozzo), Lou Happyngs, Alexis Stone e altri. In Tempo di massacro siamo ancora all’estero e il protagonista si chiama Leslie Colina.
 Ma presto la provincia lo cattura e affascina. Le sue storie periferiche e ambientate nel duro paesaggio e nelle aspre città siciliane sono un paradigma. Lo schema del giallo è per lui il mezzo per manifestare la sua concezione del mondo: più noir di cosi!



La Sicilia  diventa lo scenario ideale per raccontare storie piene di intrighi e intrise di passionalità. Il personaggio più famoso creato da Enna è il commissario Federico Sartori un siciliano malato di inguaribile nostalgia che si lascia condurre facilmente, dall’avventura e dall’amore, in storie intricate e avvincenti.



Attorno a questo personaggio Franco Enna ha sviluppato una ricca serie di episodi romanzeschi che hanno avuto un fortunato successo di pubblico e gli hanno valso l’appellativo di Simenon italiano.
Enna non è stato una meteora. Il successo non fu frutto della moda, ma del solido impianto letterario. E’ tornato più volte alla ribalta, per esempio con la Longanesi, e la rilettura ha consolidato la valutazione positiva delle sue storie siciliane.

1959
Solo nel 1959 il film di Germi Un maledetto imbroglio. Un film asciutto, con linguaggio essenziale, che scioglie molti, ma non tutti, nodi rimasti irrisolti nel romanzo.




Pietro Germi regista essenziale e attore principale dalla recitazione efficace ma scarna traccia un solco profondo tra il neorealismo e la commedia all’italiana.




Claudia Cardinale nei modi e nella recitazione si prepara a interpretare Il giorno della civetta. 
1960
Un grande saggista decide di  dedicarsi alla letteratura scoprendosi grande scrittore. Dopo alcune prove di grande qualità, ricorre alla tecnica del giallo  Leonardo Sciascia  (1921-1989), che a partire dagli anni sessanta   scrive numerosi romanzi polizieschi (fra cui Il giorno della civetta  del 1960 e A ciascuno il suo   del 1966). Nei "gialli" di Sciascia la verità non è mai semplice come sembra all'apparenza e la soluzione dell'enigma non ha una funzione consolatoria, come avviene quasi sempre nei gialli classici della tradizione e nel lettore rimane la sensazione di una "giustizia tradita".


Per questo sono da considerarsi dei noir. Noir che come aveva dimostrato Franco Enna, si potevano ambientare il provincia, meglio se in quella siciliana.


 

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