venerdì 17 luglio 2015

Il gufo giallo (88)


Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli

Giudizio n.  88


Tempi glaciali   
Fred Vargas   
Einaudi


 

 

Un cinghiale in Islanda

 

La penna è ancora buona, ma il romanzo non è riuscito bene. Ciambella dal buon sapore, ma il buco, ahimé, questa volta non c'è! Ben scritto, alcune pagine folgoranti, altre noiose, nel complesso storia prolissa e troppo lunga!

Incredibile: iniziate con un cinghiale in un bosco e vi trovate col cinghiale in Islanda a guinzaglio di Robespierre. Tutti e due, in Islanda,  "Ci stanno come i cavoli a merenda!", avrebbe sentenziato mia nonna.

Una vicenda intricata, non complessa, complicata! J.B. Adamsberg, invece di spalare nuvole, questa volta si cimenta a dipanare una palla di alghe. Che palle, questa "palla di alghe fatta di migliaia di frammenti intrecciati che a loro volta provengono da decine di alghe diverse". La storia si dipana tra le nebbie di Grimsey in Islanda, in cui Adamsberg rischia di perdere tutto, dalla vita alla fiducia dei suoi uomini, Un sollievo per il lettore, anziché suspense!  Annoiato dalle puntigliose rievocazioni in costume di una fantomatica società per lo studio degli scritti di Maximilien Robespierre, il lettore mormora "era ora!". Non sono fluenti e angosciose neppure le instancabili indagini a in una fattoria di Sombrevert. Vargas mette il personaggio in una lotta contro il tempo che anziché mettere in serie difficoltà "lo spalatore di nuvole", lo catapulta, senza una logica, nel sorprendente finale. Letto con gesti di noia, non meritavo questo dopo la lunga attesa.

Quattro anni sono tanti. Prima, dicono quelli che la conoscono bene, Fred Vargas scriveva un romanzo durante le ferie: 30 giorni. Il tempo inusuale ed eccessivo non le ha giovato. Ho il sospetto, ma è una mia malignità "A pensar male si fa peccato, ma qualche volta...", che i romanzi dovessero essere due, li aveva a metà, le venivano troppo brevi e allora li ha uniti. Nonostante il gran lavoro che Fred deve aver fatto con l'editor, io noto diverse soluzioni di continuità. Non sono giunti a coda di rondine, ma fatti a colpi di chiodi! I personaggi, chiamati a un coralità eccessiva sono tutti nervosi, anche Jean Baptiste.

 

Voto ***/5  

 

 

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