Giorgio I "The King of noir"
Un re, due regni e un'abdicazione
Una vita tra il noir e il rosa
Non era un bell'uomo, ma sembra che fosse pieno di fascino. C'è da crederci.
Giorgio
Scerbanenco era nato a Kiev nel 1911
nell'allora Russia Imperiale da padre
ucraino, che era venuto in Italia per studi, e madre italiana. All'età di sei
mesi si trasferì in Italia, dapprima a Roma, poi a 16 anni a Milano, al seguito
della madre. Il padre, professore di Latino e Greco, fu ucciso durante la rivoluzione russa; la madre morì
pochi anni più tardi. Costretto, per motivi economici, ad abbandonare gli studi
(non completò nemmeno le elementari) mantenne una gran passione per la scrittura.
Lo stesso Giorgio racconta che la madre "all'ospedale era molto felice
che io scrivessi, non doveva avere alcun senso pratico e non si preoccupava che
io non avessi in mano nessun mestiere". Nonostante ciò, Scerbanenco
praticò molti mestieri, dall'operaio al conduttore di ambulanze, prima di
arrivare al mondo dell'editoria. Quando ci arrivò non si limitò ad un solo genere e a una sola attività. Poliedrico e curioso fece di tutto.
Questa breve carrellata non vuol essere una biografia, né tantomeno una nota critica. Per valutazioni storiche o letterarie dovete ricorrere ad altri ...
Questa breve carrellata non vuol essere una biografia, né tantomeno una nota critica. Per valutazioni storiche o letterarie dovete ricorrere ad altri ...
Parte I
Il primo Regno di Giorgio I
1939
Giorgio Scerbanenco pubblica, a puntate, sul settimanale l'Audace un romanzo di avventura illustrato da
Giuseppe Ingegnoli e Giovanni Scolari: Il paese senza cielo.
Anni dopo fu raccolto in un volume.
1940
Nel giugno del 1940 l’Italia entra in guerra. L’editoria del genere
“giallo” non ne trarrà benefici, ma danni, rovine, come tutto il paese. Per
capire meglio è opportuno un passo indietro. Una collana di successo, ma non
originale (ricalcava con formato più grande e prezzo più piccolo I
libri Gialli) quella dei Gialli Economici Mondadori tra il ’37 e il ’39
aveva conquistato un’importante fetta di mercato.
Numerosi gli autori italiani, quasi tutti però (ligi alle indicazioni del
MinCulPop, ministero della cultura) con ambientazioni straniere o addirittura esotiche.
Soggetti a volte molto fantasiosi, come ad esempio proponeva, con piglio
salgariano, Vasco Mariotti.
Da ricordare,
invece, la serie di Enderton di Alfredo Pitta: Enderton e il delitto
impossibile, Endertono e la fiaba d’oro, Enderton e le porte del male. Pitta, è
bene ricordarlo, era il traduttore, sempre per Mondadori, di Agatha Christie!
Traducendo zia Agatha s’impara!
Nel
frattempo Arnoldo Mondadori creò il periodico Supergiallo. Sul
n.8 (siamo nel 1940) esordisce un ucraino italianizzato di anni 29: Giorgio Scerbanenco.
Il
suo primo romanzo giallo, fu un esordio folgorante per il futuro Re del noir
italiano. Il plot: "Un famoso attore riceve quotidianamente minacciosi messaggi con
la data, il luogo e l’ora della sua morte. Il caso è affidato al riflessivo
Arthur Jelling (anche lui, ovvio, all'esordio), archivista della polizia di
Boston (USA) e investigatore sui generis".
Il
giovane Scerbanenco si dimostra un sofisticato risolutore di enigmi del tutto
padrone dei mezzi narrativi. Così la critica: "Sei
giorni di preavviso, un romanzo che “mostra
freschezza di fantasia, vivacità di stile, scaltrezza d’ingegno”. Con
questa accoglienza inizia il lungo regno
di Giorgio I, Re del giallo, che non aspirava al trono, ma che lo accettò
volentieri.
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