Il Maigret di Bruno Cremer
Italiano? No, svizzero!
Inizio col duale (o inverso) della frase di una nota pubblicità di un cioccolato nostrano. Ma soprattutto vi avverto che non considererò Jean Gabin (Bravo ma nelle poche prove che ha dato - non c'era la TV - è stato superato da Gino Cervi e da Bruno Cremer!).
So che farò scontenti parecchi, ma ho le mie convinzioni e le voglio difendere! I candidati al titolo restano solo due. Io, in assoluto preferisco Cremer! Ripeto: W Bruno!
So che farò scontenti parecchi, ma ho le mie convinzioni e le voglio difendere! I candidati al titolo restano solo due. Io, in assoluto preferisco Cremer! Ripeto: W Bruno!
Quindi
Cervi versus Cremer
Una sfida epica!
Secondo i sondaggi ( oggi si vive di sondaggi): Gabin 28%, Maigret 36%, Cremer 36%. Ho sentito molti amici che mi hanno confermato (lo sapevo
già) la loro predilezione per il Maigret di Gino Cervi. Affetto, nostalgia, passione, simpatia o eta? A parte il fatto che
anche Simenon espresse alto gradimento per il sindaco di Brescello (Cremer non
credo che l'avesse visto: andò in programmazione quando lui stava già mal messo), io devo giustificare
la mia opinione.
Innanzitutto due differenze. Cervi girava in
studio, mentre Cremer girava all'aperto su set reali. Cervi aveva una moglie
onnipresente, Cremer ha una moglie che sta più in sottofondo.
Non
dovete pensare che siano cosucce da poco.
Nell'edizione italiana due attori teatrali (mostri sacri davvero)
recitavano, come in teatro, nello studio in gara di bravura. Dopo un
po', è ovvio, si gigioneggia. Sempre per colpa della mentalità teatrale
(e degli spazi risicati) si muovevano poco, quasi sempre in ambienti
chiusi, salvo qualche eccezione. Ricreare la piazza de Il
fidanzato della signora Maigret è costato tantissimo e comunque
la piazzetta,
quasi una corte, nonostante l'apprezzabile sforzo, risulta ridicolmente
angusta. Quando mai a Parigi (la città delle luci, ma anche delle
panchine) si son viste panchine a due posti?
I duetti tra il commissario e la moglie (che sa' da fa' per l'audience!), molto
graditi dal pubblico ingenuo, mi risultano stucchevoli e non filologicamente
aderenti al romanzo dove sono molto più scarni.
Ma c'è di più. Maigret, quello di carta, quando inizia
un'indagine, si tuffa nell'ambiente e cerca di entrare in osmosi con l'atmosfera,
le persone, il clima, l'ambiente sociale... Vediamo Cremer aggirarsi incerto, pipa in bocca,
apparentemente straniato: perfetta aderenza al personaggio. Cervi, invece, non
s'aggira, calca il palcoscenico. E' come se conoscesse alla perfezione quello
che lo circonda. In aperta contraddizione coi romanzi se ne infischia, ma io
no!
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