sabato 13 febbraio 2016

Lanterna Gialla (93)


 



Film n.93
M  - il mostro di Düsserldorf  (M - Eine Stadt sucht einen Mörder)
di Fritz Lang
con  Peter Lorre, Inge Landgut e tanti altri



« Warte, warte nur ein Weilchen, bald kommt der Schwarzmann zu dir mit dem kleinen Hackebeilchen macht er Schabefleisch aus dir du bist raus! »

Capolavoro del cinema e pietra miliare del noir. Fritz Lang confermò la sua genialità. Al suo primo film parlato, continua a impiegare con maestria le metafore visive e le immagini evocative che avevano fatto grande il muto, ma pure si vale in modo assai moderno delle risorse del sonoro.
Ho riportato l'agghiacciante filastrocca che lo pervade.
In una città tedesca (il film è ambientato a Berlino, ma il titolo italiano richiama il caso di cronaca del '25 che ha ispirato il film, avvenuto a Düsseldorf) la popolazione è terrorizzata da un maniaco che ha adescato e ucciso otto bambine.
La polizia è messa sotto pressione dall'opinione pubblica quando il Mostro uccide un'altra bambina, e si impegna a fondo nella ricerca, ma non dispone di nessun indizio. La popolazione cade nel panico, e molti arrivano ad accusarsi a vicenda. I poliziotti organizzano numerose retate nei quartieri frequentati dalla malavita, creando gravi problemi alle associazioni criminali della città. E' la molla che decide la sorte del "Mostro".  Le maggiori organizzazioni criminali decidono, per ridurre la pressione della polizia nella città, di trovarlo. Chiamano un capo originario del luogo ma ricercato dalla polizia di molte nazioni. Lui  organizza la ricerca usando anche i mendicanti come spie per le strade.
Polizia e criminali giungono quasi contemporaneamente a scoprire l'identità del criminale, ma questi ultimi lo scovano prima, grazie all'aiuto di un mendicante cieco che ne riconosce il fischio, e per seguirlo gli tracciano sulla giacca una M. di gesso (M. è l'iniziale della parola tedesca Mörder, "assassino"), da cui il titolo del film.


Vistosi scoperto, l'assassino, un certo Hans Beckert, si nasconde in un palazzo di uffici. Alla fine i criminali riescono a catturare il mostro, poco prima dell'arrivo dei poliziotti, e lo processano.
Al cospetto di un originale tribunale fatto di ladri, assassini e prostitute, il mostro che aveva scosso la città rivela la sua pazzia, una forza malvagia che lo spinge a tali crimini; il processo, dopo un acceso dibattito, sta per chiudersi con un verdetto di morte, quando è interrotto dall'arrivo della polizia, che ha scoperto il covo dei criminali grazie alla confessione di un malvivente rimasto intrappolato nell'edificio dove si nascondeva il mostro. La polizia arresta anche i capi del crimine locale e consegna il "Mostro" alla giustizia ordinaria.
Peter Lorre è stupendo, un'anima in pena dominata dalla follia: una premonizione sulla follia del Nazismo: l'uomo comune che diventa aguzzino o SS.

Voto *****/5
 

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