martedì 9 febbraio 2016

Sceneggiati in giallo (07)


Sceneggiati in giallo e nero  
Un morto al giorno ... ma che sia italiano!
Mini rassegna storica e critica della fiction seriale "italiana DOC"
(07)
 Maresciallo Rocca 1996 - 2005

Il maresciallo Rocca è una fortunata serie televisiva  prodotta dalla RAI e dalla Solaris Cinematografica (dei fratelli Arié, molto legati a Gigi Proietti) nel 1995. Fu trasmessa in cinque stagioni, 28 episodi, tra il 1996 e il 2005. Iniziò con RAI 2 ma il successo ottenuto la fece passare a RAI 1.




In questi anni si consolida, per le fiction gialle tv, la disgraziata proporzione del 40% - 60%. E' la proporzione, richiesta con autorità e capestro contrattuale a soggettisti e sceneggiatori, tra parte indagine e vita privata dei protagonisti. Un sciagurata ricetta per ottenere l'audience degli anziani, ormai maggioranza tra gli ascoltatori.
Capite bene che, con un tale plot base, parlare di gialli è un po' bizzarro (sui siti di cinema e fiction è classificato "genere giallo"!), ma questo è quello che passava e passa il convento e soprattutto gli sceneggiatori ammaestrati eppur tenuti al guinzaglio dalla RAI! Alla fine di ogni puntata ci si preoccupa più del mal di pancia di un personaggio "della famiglia" che del povero morto ammazzato!




Giovanni Rocca è un sagace ("furbetto" e molto simpatico, un "giggione" alla Proietti) maresciallo dei carabinieri, che lavora in una caserma di Viterbo. Vedovo da molti anni, ha tre figli: Giacomo, Daniela e Roberto. 


Le sue indagini coinvolgono spesso la sua famiglia, ma grazie al suo intuito, il maresciallo fiuta sempre la pista giusta, riuscendo a proteggere i suoi cari e assicurando i criminali alla giustizia. L'episodio che segnerà profondamente la prima serie sarà la morte prematura del carabiniere Antonio Fait, uno degli uomini migliori di Rocca, ucciso da una banda di trafficanti di droga.
E' coadiuvato da validi appuntati e brigadieri. Nella foto Sergio Fiorentini, nei panni del brigadiere Alfio Cacciapuoti, un po' fuori età per fare il carabiniere, ma pur sempre un grande attore! tanto Bravo che la Pivetti, anni dopo, lo vorrà con sé a provarci ancora, ma come poliziotto.



Come si è detto, a beneficio delle telespettatrici in età e desiderose di romanticismo,  non manca l'amore: il maresciallo, infatti, comincia subito una relazione con la farmacista Margherita (una Sandrelli matura, ma piacente), dividendosi fra lei, la famiglia e il lavoro.



La Sandrelli alla fine della terza serie, stufatasi, decide di saltare in aria con l'auto. Si capisce come mai, poi, l'attrice viareggina abbia mostrato di avere tanta cura per le sue ossa! Nella quarta arriva a sostituirla con brio (vent'anni più giovane!) Veronica Pivetti.


Il nome del personaggio (una maestra) è Francesca. Si sposerà con Rocca alla fine della quinta stagione.
Come avrete capito e come ho premesso le vicende familiari e sentimentali rubano la scena alla trama gialla e all'azione. Secondo me la impantanano in paludi melensi o melò. Sabbie mobili da cui il giallo tv ormai non riemerge più.
   

Ma così  il maresciallo perde il ritmo! Quando Proietti deve impugnare la pistola lo fa malvolentieri, si sente impacciato: lo si vede dal suo sguardo imbarazzato assai! E da come, ahimè, impugna la pistola!
Termino con la trama della quinta e (ufficialmente) ultima stagione, così capirete meglio quanto ho affermato.
Il maresciallo, che convive con Francesca (la Pivetti) avvia una bella amicizia (che diventerà qualcosa di più) con la dottoressa Solimeni, un medico legale. Francesca ne sarà gelosissima e per ripicca anche lei si rende molto disponibile con un nuovo maresciallo. I figli: Daniela partorisce la piccola Alice, Giacomo decide finalmente che cosa fare nella vita e sceglie di diventare carabiniere come suo padre e Roberto entra in seminario! (Mamma, Patria e Dio!). Il maresciallo, chiusa la storia con la Solimeni, si rompe una gamba in un incidente domestico e si trasferisce da Francesca, anche lei tornata single. Alla fine Rocca e Francesca si sposano, non prima però di un altro incidente domestico, in cui stavolta sarà lei a rompersi una gamba. Credo che nelle intenzioni degli sceneggiatori questo dovesse far ridere. A me viene da piangere.
Nel 2008 c'è un miniserie (solo due puntate ambientate a Roma) su cui preferisco sorvolare.

Il maresciallo Rocca aveva un secondo lavoro, in perfetto conflitto d'interessi, come insegnava il padrone dell'altra rete. Nel 1997 Gigi Proietti ogni tanto si toglie la divisa e diventa avvocato per Mediaset: L'avvocato Porta. Lo affianca, statuaria, Ornella Muti. Successo medio, senza lodi.
Da citare, ma solo per dovere storico, Linda e il brigadiere  con Nino Manfredi del 1997. Pe nonne accompagnate dai nipoti sotto i dieci anni.



 

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