sabato 30 aprile 2016

Musiche in noir (00)

Il tema di Laura
Musiche dai film noir
(00)
Scommetto che tutti, frettolosi come siete, nel titolo avete letto "Lara"!!! Ricordate quella musica, eh! Più che ricordare, ce l'avete cablata in testa, marchiata a fuoco nella corteccia del cervello. Ci ha immalinconiti per un anno e forse più. Era prima nella classifica delle vendite, la fischiavano tutti, la cantavano anche gli stonati. Un disastro ambientale. Ve la faccio riascoltare come giusta punizione.

Pochi (o pochissini) invece ricordano il tema di Laura! Eppure è un film capolavoro del noir, molto più quotato del Dottor Zivago.

Ho sentito il dovere di rivalutare le colonne sonore dei film noir. Ho iniziato una nuova serie e la prossima volta partiremo proprio da Laura, dal tema di Laura!

(00 - segue)

Scene indimenticabili (XXII)


Scene madri

secondi memorabili di film celebri

che sono rimasti scolpiti nella memoria
(XXII)

un latte tiepido (*)


Dopo aver visto questa scena il proverbio "Per fidarsi di una persona bisogna averci mangiato insieme un barroccio di sale" fu aggiornato in "... bevuto insieme una botte di latte"!

Una delle scene "maestre", più che madri, del cinema. Il tocco di Hitchcock è velenoso ma delicato. Ricordiamo un po' di trama. La giovane aristocratica inglese Lina Mackinlaw sposa, contro il volere dei genitori, John Aysgarth, un playboy che vive di espedienti. Ma dopo il matrimonio Lina matura il sospetto che John sia un assassino e che voglia ucciderla per intascare l'assicurazione.
Hitchcock crea la suspense sfruttando la soggettiva, questa scena ne è l'esempio magistrale. Lo spettatore osserva il comportamento del protagonista dal punto di vista della moglie. La tensione nasce dal conflitto fra il desiderio di credere alle giustificazioni dell'uomo e di avere fiducia in lui e le ripetute smentite dei fatti che alimentano il dubbio e l'angoscia. L'altalena emotiva mina l'equilibrio psicofisico della donna e tiene avvinto lo spettatore in crescendo fino alla scena finale.


L'ambiguità del personaggio è condotta da Gary Grant con sottile ironia e un filo di sadismo (verso gli spettatori).
(*) C'era, dentro al bicchiere, una lampadina per esaltare il bianco: lo teneva anche tiepido!

(XXI - segue) 

venerdì 29 aprile 2016

Incipit film noir (VII)


TITOLI DI TESTA
L'inizio dei film noir più famosi

Una manciata di secondi e una stringa di note per scatenare la tensione e accendere la suspense


Parte VII
Nel cofano dell'auto c'è una bomba, ma sono solo in due a saperlo: il killer e lo spettatore!
Il più famoso piano sequenza della storia del cinema. E' anche l'inizio de L'infernale Quinlan (Touch of Evil) di Orson Welles. Un accenno di trama. Mike Vargas, un poliziotto messicano impegnato nella lotta alla famiglia Grandi, a capo di un imponente traffico di stupefacenti, è in luna di miele con la moglie Susie. Per caso i due assistono alla morte di un facoltoso imprenditore, la cui auto salta in aria nella località di Los Robles, appena attraversato il confine tra gli USA e il Messico.

La sequenza dura tre minuti e mezzo e l'ispettore Vargas, con la moglie, sfiora più volte l'auto creando tensione allo spettatore. Più che il tocco del diavolo, il tocco del genio Orson!

giovedì 28 aprile 2016

Scene indimenticabili (XXI)


Scene madri

secondi memorabili di film celebri

che sono rimasti scolpiti nella memoria
(XXI)

un caffé bollente



"Ti piace il caffé?", chiede lui "Sì, bollente", risponde lei. Era meglio se diceva "tiepido"!

La scena del caffé, con un Lee Marvin satanico, schizzato e crudele ci è rimasta nella mente per anni. E' tratta da Il grande caldo di Fritz Lang. Non è solo d'effetto, è anche la scena chiave per arrivare alla soluzione.
Indagando sul suicidio di un collega, nonostante le pressioni dei superiori affinché non se ne occupi, il sergente Dave Bannion (Glen Ford) scopre una fitta rete criminale che avvolge nelle maglie della corruzione gran parte della città.
Chiave della vicenda è la vedova del collega suicida, Bertha, che è in possesso di un diario del defunto ove sono esposte le prove della collusione fra la malavita, alcuni personaggi della politica e parte della stessa polizia ... Film pieno di tensione con un Marvin eccelso nell'interpretare il sadico paranoico che getta caffé bollente in faccia alla su bella. (Domanda: ma il caffé bollito non fa schifo?)


Grande prova anche di Gloria Grahame. Era bellissima e si fece deturpare, ma alla fine risulta essere l'eroina del noir.

lunedì 25 aprile 2016

Scene indimenticabili (XX)


Scene madri

secondi memorabili di film celebri
che sono rimasti scolpiti nella memoria
(XX)
la danza del fantasma



La solitudine di una donna in un bar di notte. Uno dei film che più piaceva a Edward Hopper, e lui se ne intendeva di noir!

New York, anni '40. L'ingegnere Scott Henderson discute con la moglie il giorno del loro anniversario, e per calmarsi va in un bar: qui incontra una misteriosa donna, di cui non sa neanche il nome. I due trascorrono la serata a teatro, ma quando Henderson torna a casa, trova la polizia alla porta e la moglie morta strangolata. I sospetti della polizia si dirigono su di lui e, non riuscendo a rintracciare la donna misteriosa, Scott non riesce a fornire un alibi convincente.  Vi propongo la scena del batterista, una scena dinamica, la donna (fantasma) si concede a una danza frenetica; dopo stasi e solitudini dovrebbe essere allegra, è invece di lancinante tristezza.

Un'altra solitudine, alla stazione. Bar e stazioni sono per Hopper luoghi di solitudini, di tempo sospeso, di angoscia e tordidi pensieri, di malessere...

(XX - segue) 

sabato 23 aprile 2016

Il Grande Bardo e il noir!

Il più grande autore di noir
Chi è che ha maggiormente ispirato il cinema con opere al noir?

 Più di settanta film sono stati tratti dalle sue opere!
Oggi compie gli anni, festeggiamolo dunque, a modo nostro! Dei suoi capolavori,  almeno sette sono da considerare dei "noir":
. Amleto : la vendetta va servita fredda!

. Macbeth: la dark lady all'opera.
. Giulio Cesare: assassinio di un capo banda.
. Titus Andronicus: deliro di onnipotenza.
. Riccardo III: dannazione fino alla follia.
. Otello: uxoricidio perverso, seza redenzione.

. Re Lear: parenti serpenti.

 

giovedì 21 aprile 2016

Incipit dei film noir (VI)


TITOLI DI TESTA
L'inizio dei film noir più famosi

Una manciata di secondi e una stringa di note per scatenare la tensione e accendere la suspense


Parte VI
Musica da luna park, ma soprattutto musica da birreria, musica folk ossessiva col suo canone ricorsivo...
L'incipit del film, con note dolenti, ci introduce nella Vienna occupata dalle forze alleate. Si respira subito il clima esausto, frustrato e losco, ma soprattutto confuso e caotico del secondo dopoguerra. Il protagonista, Holly Martins, è un americano, scrittore di romanzetti d'avventura, che vuole indagare sulla misteriosa morte di un suo caro amico di gioventù, Harry Lime. Nell'impresa sarà aiutato - e allo stesso tempo ostacolato - dalla polizia delle forze d'occupazione inglesi e dal suo ligio maggiore Calloway.

Holly presto scoprirà che nulla è come sembra e che la realtà si cela tra le ombre e nei sotterranei di una Vienna maestosa e decadente. La fuga nelle fogne di Harry Lime, il morto ancora vivo e attivo in traffici oscuri, non svelerà segreti, ma ci renderà ancora più inquieti.

(VI - segue)

Galleria Gialla (53)


N. 52

Colonnello Olrik 
(figlio malvagio di E. P. Jacobs )

Biografia essenziale
Genio del male che, per colpa di Blake&Mortimer (la premiata ditta anticrimine, logo della saga ideata da Jacobs), che vincono sempre, miete insuccessi e fallimeti, ma mon molla. In fondo è ridicolo, patetico e fa tenerezza! L'identità del colonnello Olrik è del tutto oscura; non sappiamo di lui che quel nome. Sarà vero? Una volta si fa  chiamare Ilkor (un anagramma Olrik), ma niente dice di sé e della sua vita, dimentica subito il passato e gli insuccessi. Non si sa da dove venga, ma sappiamo che a volte viene chiamato "rinnegato" da Blake (che deve saperla lunga!).  La sua nazionalità è sconosciuta. La cambia tutte le volte, come il suo luogo di residenza, a seconda della  situazione. Si descrive solo come "Occidentale"  ed è descritto come specialista in lingue slave, con riferimenti a fatti dell'esercito ungherese,  che ha lasciato durante la riconciliazione con la Germania nazista.  

Carattere e psicologia
Un perdente di gran carattere! Olrik è l'incarnazione perfetta del malvagio, del male che mai muore; sopisce, ma non muore. Una metafora di Satana. Lo si  crede scomparso, ma riappare ogni volta per vendicarsi degli eroi: Blake&Mortimer. Energico uomo d'azione senza precedenti noti all'intelligence, per questo molte organizzazioni criminali  fanno uso dei suoi servizi. Al suo carnet, o cv, manca solo la Spectre: 007 non l'ha mai incontrato, ma chissà...  E' un personaggio colto, che viene utilizzato anche quando si intrighi in furti oggetti d'arte o traffici illeciti di ogni genere. Ha molti talenti, ma sempre utilizzati per scopi criminali. Una delle sue caratteristiche principali è la doppiezza, anche artefatta.  In molte occasioni, si  traveste da figura gentile e simpatica dietro la quale si nasconde il tempo necessario, preparandosi a colpire di nuovo. 

Abilità
Il colonnello, abile comandante di subalterni, e lucido organizzatore di mezzi è ricercato da tutta la polizia del mondo per i crimini che ha  commesso.
Anche se i suoi piani criminali sono sempre sventati da Blake&Mortimer, riesce quasi sempre a sfuggire alla giustizia o alla morte.
Ha una vasta cultura generale. Di origine etnica non definita, forse è del Baltico. Socialmente, viene da una buona famiglia. C'è da pensare che soffra di un grosso complesso di Edipo!
Olrik è per lo più un individualista, ama il lusso e non sembra idealista. Fa tutto, ed è disposto a tutto, per il proprio benessere. Anche a rovinare il mondo, concorrere alla  perdizione generale, a condizione che il comfort e il benessere personale non siano compromessi. Olrik compare in tutte le storie, a eccezione di due. C'è da pensare che, in quelle due, fosse in galera, ma è abile ad evadere. Ci starà per poco.

Metodo 
Ha istinto animalesco mirato al crimine. Rifiuta il metodo, che richiede riflessione sugli errori. Puro istinto criminale, il suo. Peccato non ascolti, non sia capace di feedback. Lo si può definire un abile e colto stupido (anche un po' sfortunato, a dire il vero) pervaso da stolido delirio d'onnipotenza.   

 

martedì 19 aprile 2016

Scene indimenticabili (XIX)


Scene madri

secondi memorabili di film celebri
che sono rimasti scolpiti nella memoria
(XIX)

Se, per colpa di una gamba ingessata, sei costretto davanti a una finestra tutto il giorno, non guardare fuori, invece di una ragazza procace potresti fissare un uxoricida!

Come fa un fotografo invalidato a difendersi da un killer che lo vuole uccidere? La sua unica arma è la macchina fotografica. Vi propongo la splendida scena dei flash! 
Ricordate la storia? Un fotoreporter di successo, L.B. "Jeff" Jeffries, è costretto su una sedia a rotelle da una frattura alla gamba sinistra riportata in un incidente di lavoro.
Immobilizzato nel proprio appartamento e annoiato per la forzata inattività, Jeff inizia a osservare i suoi vicini di casa, servendosi di un binocolo e della propria macchina fotografica col teleobiettivo. Nel frattempo la sua fidanzata, Lisa Freemont, una sofisticata ragazza dell'alta società e indossatrice a tempo perso, si reca regolarmente a fargli visita,

Hopper, il pittore, ha influenzato queste scene. Solitudini alla finestra, solitudini e alienazione... fino ad arrivare al delitto!

lunedì 18 aprile 2016

Mezzi di trasporto, uso killer!

Come si muove il killer?



Sembra che Jack lo Squartatore disponesse di una carrozza parcheggiata a pochi passi dai luoghi dei delitti. Da cui il soapetto che fosse persona altolocata. Non lo beccarono mai perché si spostava velocemente, nel modo più veloce consentito dai mezzi urbani dell'epoca.
Per scrivere i miei romanzi   faccio sempre molte ricerche. Soprattutto sui mezzi di trasporto. Gli assassini si spostano e tornano: i delitti vogliono tempi precisi! In epoca contemporanea non è un problema, basta saper fare due conti e consultare su internet gli orari ufficiali. Ma nel passato il discorso cambia. Vi propongo queste curiosità storiche.

Sono alcune foto "ricordo" del 1924 o giù di lì! La mia trilogia del ventennio (Un romanzo noir, un thriller e un giallo) è ambientata in Valdarno tra il 1924 e il 1944. Le immagini sono evocative di  modi di muoversi ormai dimenticati nella nostra Toscana, per fortuna che c'è "L'eroica"! Il Valdarno, soprattutto Montevarchi, viveva un periodo d'intenso cambiamento dall'agricoltura all'indusia. Fate comunque mente locale: c'era tante biciclette. Un discorso a parte meriterebbero il treno, le automobili, le motociclette e gli autobus (SITA), ma io parlerò solo del tram.
La bicicletta

La bicicletta non se la potevano permettere tutti, ma era molto diffusa. Numerosi i meccanici. Abili riparatori che vendevano anche le bici.



Il tram
1915-16, in via Aretina una signora sta per salire, accompagnata dalla "dama di compagnia", sul tram. La tramvia resistette solo venti anni: ci pensò la FIAT, tramite la SITA, a farla chiudere!

Il Bàghere



Il Bàghere (spagnolismo: "carroza de cuatro ruedas") aveva uno o due predellini davanti all'abitacolo che era molto grande . Potevano starci a sedere anche 6 persone.     Assicurava servizi regolari (con orario) tra Montevarchi e San Giovanni V.no o Terranuova B.ni. Servizi estemporanei per Levane, Mercatale, Ricasoli e Caposelvi. era in concorrenza con la Tramvia.

La barca traghetto



C'erano anche prima dei bombardamenti che avevano distrutto i ponti nel '44. La gente si muoveva a piedi o in bicicletta. Era più comodo traghettare alla Colonia che andare al ponte di Terranuova.


Più a monte, qui siamo all'Acquaborra, si traghettava per andare a Laterina. Probabilmente sul lato di Levane (a sinistra della foto), c'era un bàghere che, passando da levane, portava fino a Montevarchi.


Il barroccio




Il barroccio era il camion a trazione animale, perlopiù buoi. Lento e anche pericoloso (per freno la martinicca) era molto usato dai contadini ma anche dai renaioli.

Il calesse


Chi poteva aveva un calesse, la spider dell'epoca, molto ammirato e invidiato da tutti! Era molto in uso tra medici, veterinari, fattori e, ovviamente, possidenti di campagna.







sabato 16 aprile 2016

Incipit dei film noir (V)


TITOLI DI TESTA
L'inizio dei film noir più famosi

Una manciata di secondi e una stringa di note per scatenare la tensione e accendere la suspense

Parte V

La sposa era in nero


Una dark , molto dark, lady, spietata serial killer. Passa e va e lascia un morto stecchito, senza lasciare tracce.

I titoli di testa con la reiterata stampa della foto di "lei", accompagnata dal rumore della stampante a pressa, rende in maniera geniale il fatto che ci troveremo a che fare con una serial killer, sempre diversa, ma sempre uguale! Dopo i titoli di testa, una giovane donna chiusa nella sua stanza guarda nervosamente l'album delle sue fotografie - stesse immagini dei titoli di testa del film - per poi gettarlo via e tentare il suicidio lanciandosi da una finestra. Sua madre accorre in tempo chiamandola per nome, Julie. Nella scena successiva lei parte per un viaggio, mettendo in valigia i suoi vestiti e una somma notevole di franchi. La madre insiste perché prenda altri soldi, per poi chiederle se è decisa nel suo intento. La risposta è secca: !


Una splendida Jeanne Moreau, appare, scompare, riappare, si n muove svelta, furtiva, come una serpe. Sempre diversa, sempre spietata, sempre terribile, come la morte.

(V - segue) 

venerdì 15 aprile 2016

Incipit dei film noir (IV)


TITOLI DI TESTA
L'inizio dei film noir più famosi

Una manciata di secondi e una stringa di note per scatenare la tensione e accendere la suspense

Parte IV

La fiamma del peccato



Quando la registrazione vocale si faceva su cilindri di bakelite azionati da un dittafono. Strumenti mossi dall'elettricità, come la sedia elettrica!

Tra i nomi e le sigle dei titoli di testa avanza incerto, su uno sfondo grigio (un non sfondo), un uomo con un piede ingessato. Si sorregge a due stampelle di legno. Sequenza scarna, ma densa di tensione e ammiccante: quell'uomo sta andando verso il patibolo. Appena i titoli sono scorsi, si passa ad uno scenario urbano all'alba. Una macchina arriva di corsa facendo fischiare e stridere le ruote. E' Walter Neff che torna in ufficio, ferito a morte, per registrare, al dittafono, la sua amara confessione.


Eccolo, a fianco della dark lady che cerca di prendere il treno. Eh sì, se uno muore in un incidente in treno l'indennità è doppia. La morte paga doppio è proprio il titolo dl romanzo da cui il film è tratto!

(IV - segue)

giovedì 14 aprile 2016

Incipit dei film noir (III)

TITOLI DI TESTA
L'inizio dei film noir più famosi
Una manciata di secondi e una stringa di note per scatenare la tensione e accendere la suspense

Parte III
Il grande sonno

Nella serra tropicale del generale Sternwood c'è un caldo insopportabile, ma con una parcella di 50 dollari al giorno più le spese, c'entra una camicia lavata e stirata di fresco.

Il regista è un virtuoso e sopraffina è la sua  maniera di fare del "cinema dentro il cinema", come nella celebre scena iniziale (che vi propongo) dove le ombre proiettate di Bogart e della Bacall, introducendo perfettamente le atmosfere notturne e intriganti del genere, si accendono reciprocamente una sigaretta; oppure anche durante l'uccisione del povero ma onesto pedinatore Jones, alla quale Marlowe assiste da una vetrata semiaperta dove appare l'ombra gigantesca dell'assassino. Ma torniamo alle due siluouette che si accendono con sensualità una sigaretta, sono "loro" si riconoscono, alla fine non restano che due sigarette ardenti a consumarsi lentamente sul posacenere. Una si consumò più alla svelta.

Eh le figlie del generale! Philip una la salva e dell'altra se ne innamora... fino a sposarla! Ma l'aveva conosciuta girando il film precedente...

(III - continua)