Il pinguino bianco e noir
Memorie di cinema sotto le stelle
Al
cinema Giardino di Montevarchi, d’estate, negli anni ‘50, qualche melò, spesso western e
molti noir, ma miei ricordi, più che un falcone farlocco, evocano un
“pinguino”! Vedo che Sam Spade ha già messo mano alla pistola. Si calmi, vado a
spiegare.
Prima
di tutto non c’era l’ora legale e gli spettacoli potevano cominciare alle nove
precise. A quell’ora era già buio e dalle colline del Chianti calava una
piacevole brezza.
Secondo
particolare importante: all'interno del cinema c’era un chiosco che fungeva da “quasi
bar”. Niente alcoolici e niente caffè. Mentine colorate, caramelle al limone (a
forma di limone), caramelle di menta ("dure di menta"). Per gli amanti del salato: semi di zucca salatissimi, noccioline, lupini. Ideali per poi sorbirsi le
bibite Raffaelli (gassose, aranciate e bitter, made in loco). Di lunga durata: gomme da
masticare e “pinguini”, anch’essi fatti in modo artigianale.
Si
trattava di gelati con lo stecco fatti in casa. Molta acqua, poco latte e
scarsa cioccolata. Congelati e mantenuti tali con l’anidride carbonica solida erano
duri come sassi. Prima di poterli leccare dovevi aspettare dieci minuti, se no
la lingua si attaccava, anch’essa congelata, al cacao. Nei bar di paese potevi
chiedere un Mottarello, roba da signorini, ma al “cine” questo lusso non era
concesso.
Nonostante
questo li amavamo. Per tre motivi. Lo stecco era prezioso per fare da remo alle
barchette a elastici, fatte con le canne, che mandavamo nel torrente. Se non
facevi barchette lo potevi barattare con mezza dura di menta.
Questi
gelati parecchio gelati duravano tutta la prima metà del primo tempo. Nei primi
cinque minuti dopo l’acquisto, prima che si spengessero le luci, ci potevi
ribattere i chiodi delle disastrate sedie. I chiodi delle vecchie sedie erano
un problema: se tornavi a casa coi pantaloni strappati erano botte!
Con
il The
End, Philip Marlowe, passava, Sam Spade svaniva, ma il pinguino era lì
ad aspettarti anche la sera dopo. Una costante e una certezza. Anche una
consolazione,se dovevi sorbirti le tragiche disgrazie di Amedeo Nazzari.
Nessun commento:
Posta un commento