lunedì 25 luglio 2016

Memorie sotto le stelle


Il pinguino bianco e noir


Memorie di cinema sotto le stelle

 
Al cinema Giardino di Montevarchi, d’estate, negli anni ‘50, qualche melò, spesso western e molti noir, ma miei ricordi, più che un falcone farlocco, evocano un “pinguino”! Vedo che Sam Spade ha già messo mano alla pistola. Si calmi, vado a spiegare.

Prima di tutto non c’era l’ora legale e gli spettacoli potevano cominciare alle nove precise. A quell’ora era già buio e dalle colline del Chianti calava una piacevole brezza.
Secondo particolare importante: all'interno del cinema c’era un chiosco che fungeva da “quasi bar”. Niente alcoolici e niente caffè. Mentine colorate, caramelle al limone (a forma di limone), caramelle di menta ("dure di menta").  Per gli amanti del salato: semi di zucca salatissimi, noccioline, lupini. Ideali per poi sorbirsi le bibite Raffaelli (gassose, aranciate e bitter, made in loco). Di lunga durata: gomme da masticare e “pinguini”, anch’essi fatti in modo artigianale.
Si trattava di gelati con lo stecco fatti in casa. Molta acqua, poco latte e scarsa cioccolata. Congelati e mantenuti tali con l’anidride carbonica solida erano duri come sassi. Prima di poterli leccare dovevi aspettare dieci minuti, se no la lingua si attaccava, anch’essa congelata, al cacao. Nei bar di paese potevi chiedere un Mottarello, roba da signorini, ma al “cine” questo lusso non era concesso.

 

Nonostante questo li amavamo. Per tre motivi. Lo stecco era prezioso per fare da remo alle barchette a elastici, fatte con le canne, che mandavamo nel torrente. Se non facevi barchette lo potevi barattare con mezza dura di menta.

Questi gelati parecchio gelati duravano tutta la prima metà del primo tempo. Nei primi cinque minuti dopo l’acquisto, prima che si spengessero le luci, ci potevi ribattere i chiodi delle disastrate sedie. I chiodi delle vecchie sedie erano un problema: se tornavi a casa coi pantaloni strappati erano botte!

Con il The End, Philip Marlowe, passava, Sam Spade svaniva, ma il pinguino era lì ad aspettarti anche la sera dopo. Una costante e una certezza. Anche una consolazione,se dovevi sorbirti le tragiche disgrazie di Amedeo Nazzari.

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