Domande ricorrenti
"Lo capiremo leggendo!" cantò Lucio... o era "vivendo"? Il fatto è che, più i lettori leggono gialli (almeno questo è termine non equivoco!) meno capiscono, quando si tratta di un "noir".
Ormai lo so, me l’aspetto, una spada di Damocle... ecco, ora arrivano le solite domande! L'ombra del dubbio incombe, sempre. La
domanda che mi assilla, prima o poi, durante la presentazione dei miei romanzi della serie del "ventennio" La
ragazza delle scambio (Nerocromo ed.), Il verso della civetta (Nerocromo ed.) e La pazienza del gatto (Nerocromo ed) arriva. Forse sarà colpa del marchio editoriale, "Nerocromo" stimola domande del genere:
Domanda del bravo
lettore: Cosa
s’intende “davvero” per noir?
Quel “davvero” scatena
in me il killer! Soprattutto dopo che me la sono sentita fare più di settantasette
volte! Rispondo così.
Risposta dell’autore
sbarazzino: Un
giallo può essere un noir, un noir può non essere un giallo!
Di solito ottengo un silente assenso, ma se il lettore è davvero “bravo” è pure un domandatore seriale (magari ha pure letto l'orrendo "Io ti troverò") insiste: Sta a dire?
Devo allora fare almeno
un esempio: Viale del tramonto è un noir, ma
non è un giallo!
Faccio per alzarmi, ma
quello è “davvero”, ma davvero “bravo”, un serial rompiglione professionale: Allora neanche il tenente
Colombo è un giallo, ma è un noir?
A questo punto c’è il rischio di far nottata. Voi che avreste fatto? Io
ho solo detto “no”!
L'inseguimento nella notte precoce, sotto un enorme luna piena, è durato più di un'ora: l'ho seminato con un'inversione ad "U", un quasi Detour!Spero se lo sia mangiato un licantropo...
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